SCIENZA

Hanno scoperto cosa si nascondeva nelle fondamenta di questa cattedrale

È un'opera rimasta incompiuta, eppure la Cattedrale di St. John a New York è uno dei siti geologici più strani e rari di sempre: la scoperta.

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Fonte: Kripaks

La Cattedrale di St. John avrebbe dovuto essere maestosa, dominando lo skyline di Manhattan, nella città di New York. Ma ciò non è mai accaduto e non di certo per volontà dei costruttori. Tutti si son dovuti arrendere all’evidenza, dopo una scoperta che ancora oggi, a distanza di 130 anni, resta una delle più eclatanti nella storia della metropoli: le fondamenta di St. John nascondevano qualcosa di insolito e davvero unico.

La costruzione della maestosa Cattedrale di St. John

Costruire cattedrali e grandi edifici religiosi è uno dei primi passi per imporre il prestigio e la fama del culto dominante. Si tratta di fede, ma anche di business in fondo. La Cattedrale di St. John the Divine (San Giovanni il Divino) rientrava appieno in questo tipo di mentalità quando ne fu commissionata la costruzione alla fine dell’Ottocento.

Il principale sostenitore di questo progetto era Henry C. Potter, un uomo ricco che alla fine sposò un erede della fortuna della Singer Sewing Machine. Quando nel 1887 Potter divenne Vescovo episcopale di New York, non aveva dubbi: avrebbe fatto erigere nell’Upper Manhattan quella che avrebbe dovuto essere la chiesa più grande, maestosa e importante di tutta l’America.

Peccato che la natura avesse qualcosa in contrario.

Cosa nascondono le fondamenta di St. John

Come riporta il New York Times, il Reverendo e poi Vescovo Potter scelse per la costruzione della Cattedrale un enorme appezzamento di terra a ridosso di una scogliera, che si estendeva dalla West 113 Street alla West 110 Street. Insomma, era uno dei punti più alti di Manhattan, perfetto per imporre il proprio prestigioso edificio. Ma il suo progetto andò in frantumi quando gli operai iniziarono a scavare nella primavera del 1893: lì sotto non c’era roccia solida ma un insieme di argilla, sabbia e scisto attraverso il quale passava dell’acqua. In pratica era una sorta di “nido d’ape di sorgenti e rocce in decomposizione”, come riporta il giornale newyorkese.

Addio, dunque, all’idea di costruire la torre più alta di sempre. Il progetto fu ridimensionato al punto tale da costringere le maestranze a demolire la costruzione che, di fatto, è rimasta incompleta fino ai giorni nostri. Dopo circa 130 anni viene ancora soprannominata goliardicamente “San Giovanni l’Incompiuto”.

Quel che ha sorpreso gli studiosi a proposito di St. John è che ad oggi le fondamenta della Cattedrale continuano a essere scenario di questo particolare fenomeno. Scendendo in una zona ancor più profonda della cripta, contenente le tombe dei Vescovi defunti, c’è un corso d’acqua nascosto che corre lungo tutta la proprietà e che nel tempo costruttori e progettisti hanno provato a contenere, senza però risolvere definitivamente il problema del riflusso d’acqua.

Si tratterebbe, infatti, di una sorgente o falda artesiana, un luogo in cui la pressione naturale spinge le acque sotterranee verso la superficie. Motivo per il quale non sono mancate infiltrazioni e piccole inondazioni nelle basi della Cattedrale e ragione che ha spinto le autorità ecclesiastiche a trovare una soluzione permanente, installando un sistema di pompe che contenesse in qualche modo l’acqua in risalita.

“Il sito della cattedrale è geologicamente raro” e, sebbene si tratti di un’incompiuta, resta uno dei luoghi più interessanti dell’intera città di New York.

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