Ci sono arrivati dei segnali dall'Universo: cosa è stato scoperto
Sono arrivati degli strani segnali dall'universo: alcune particelle "fantasma" provenienti da una Galassia vicina, ci raccontano com'è convivere con un gigantesco buco nero. E ci rivelano molte strane novità
È capitato a tutti, almeno una volta nella vita, di chiedersi come sarebbe parlare con dei fantasmi, degli spiriti provenienti da un’altra dimensione. Ecco, facendo un paragone azzardato potremmo dire che ciò accade anche in campo scientifico: per questo, oggi, possiamo parlare di “particelle fantasma” che ci raccontano una storia relativa alla loro “vita” in una galassia vicina, dove a troneggiare è un gigantesco buco nero.
Ebbene sì, queste particelle così particolari sono in grado di recapitarci dei messaggi, proprio come fanno (immaginariamente, s’intende) i classici spettri delle narrazioni dell’orrore: manifestandosi, questi frammenti che si muovono nell’Universo ci permettono di scoprire di più su tutto ciò che avviene attorno a noi, anche nei luoghi dove ancora l’uomo non può arrivare.
Le particelle fantasma e la loro presenza nell’atmosfera
Ma come funziona nello specifico? Ovviamente lasciate da parte qualsiasi possibile declinazione concernente evocazioni e tavole ouija: in maniera molto più razionale, le particelle fantasma altro non sono che particelle subatomiche, chiamate neutrini, che si muovono liberamente nell’Universo e attraversano i nostri corpi ogni secondo. Non possiamo percepirle e non possiamo accorgerci della loro presenza perché raramente interagiscono in modo sensibile con la materia, e proprio questa capacità di non incontrare ostacoli permette loro di muoversi per distanze vastissime, molto più vaste di quanto possiamo immaginare.
Gran parte di queste particelle subatomiche rilevate sulla Terra provengono dal Sole o dalla nostra stessa atmosfera e sono regolarmente rilevate dai ricercatori. Negli ultimi mesi, però, un team internazionale di scienziati ne ha rilevate e tenute sott’occhio alcune molto specifiche, che prendono il nome di neutrini astrofisici perché provengono dal cosmo, ben oltre la Via Lattea. L’esistenza dei neutrini astrofisici non è una novità, ma il gruppo preso in esame, invece, lo è eccome: proviene infatti galassia NGC 1068 nella costellazione della Balena.
La galassia delle particelle fantasma e il suo buco nero
Cosa c’è, dunque, di tanto speciale in questa galassia? Semplicemente, da qualche parte nel suo cuore, c’è un enorme buco nero. Fondamentalmente, la galassia in questione è, come la Via Lattea, una galassia a spirale barrata, con delle braccia che si avvolgono attorno a un rigonfiamento centrale relativamente piccolo. A differenza della nostra galassia, però, la maggior parte delle radiazioni e dell’energia di non proviene dalle stelle ma proprio dalla materia che cade nel succitato buco nero, milioni di volte più massiccio del nostro Sole e persino più massiccio del buco nero inattivo al centro della Via Lattea.
L’arrivo delle particelle fantasma da NGC 1068 è stato rilevato da un team composto da oltre 350 scienziati provenienti da diverse istituzioni in tutto il mondo, che operano per conto del Wisconsin IceCube Particle Astrophysics Center, centro di ricerca centrale del progetto IceCube, un rilevatore di neutrini di alta energia che, seppur dopo lunghe e faticose indagine, permette di ricostruire la storia, i parametri e le caratteristiche delle particelle subatomiche, stabilendo come vengono generati, come interagiscono nell’Universo e molto altro ancora.
Cosa ci stanno dicendo le particelle fantasma?
Ma cosa ci stanno dicendo le particelle fantasma provenienti da NGC 1068? In realtà le informazioni fornite sono tantissime e sono state modellate utilizzando nuove tecniche computazionali che consentono una migliore misurazione della direzione in arrivo di ciascun neutrino, nonché l’apprendimento automatico per una misurazione più accurata della loro energia. La rivelazione più sorprendente, però, riguarda il fatto che è vero che la galassia risplende fortemente per via del buco nero ma… il buco nero potrebbe non essere la sola fonte luminosa.
Le rilevazioni effettuate sui neutrini astrofisici sembrerebbero dimostrare che ci sono anche altre fonti di energia nella Galassia, cosa che significa che, in qualche modo, c’è della materia che sopravvive e ci sono dunque delle altre sorgenti energetiche in attesa di essere scoperte. Non resta dunque che aspettare le nuove rivelazioni che le particelle potrebbero portare per saperne ancora di più su un argomento ancora così misterioso.