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SCIENZA

Scoperta rivoluzionaria nel Mare di Sicilia, catturato il neutrino più potente della storia

Il telescopio KM3Net ha scoperto nel 2023 il netruno più potente mai osservato: una ricerca anche italiana, oggi confermata e ufficialmente rivoluzionaria

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Neutrino più potente della storia Fonte foto: Progetto KM3NeT

Sorprendente la scoperta di un gruppo internazionale di fisici. Sono infatti riusciti a catturare il neutrino più energetico mai osservato. Il tutto è stato possibile grazie al telescopio KM3Net, posto nel mare di Sicilia. L’importanza di questa ricerca risiede nel fatto che riesca ad aprire nuove prospettive nello studio dell’universo.

Il neutrino più energetico

Il campo della ricerca scientifica è generalmente ricco di storie molto interessanti. Quella concretizzatasi in Italia è nettamente una di queste. È stato catturato il neutrino più energetico mai osservato, grazie probabilmente a uno dei telescopi più strani in circolazione. Il motivo? Si trova a 3 km sotto il livello del mare, al largo di Capo Passero in Sicilia.

Gli autori della scoperta sono i membri di un gruppo internazionale di fisici, italiani, francesi e olandesi (KM3NeT). Hanno illustrato il proprio lavoro in una conferenza stampa e, ovviamente, in una pubblicazione sulla rivista Nature.

“KM3Net utilizza l’acqua del mare come mezzo di interazione. Le interazioni dei neutrini generano particelle cariche che si propagano a una velocità superiore a quella della luce nell’acqua marina, producendo un debole bagliore bluastro chiamato luce Cherenkov. La luce Cherenkov è emessa con un angolo caratteristico rispetto alla traiettoria della particella. Questo bagliore viene rivelato dagli occhi tecnologici di KM3NeT. L’analisi di questi segnali fornisce informazioni fondamentali sulla direzione, l’energia e la natura dei neutrini”.

Nuove scoperte

Tutto ciò avrà una rilevanza enorme, dal momento che si ritiene in maniera unanime come si sia aperto un nuovo capitolo sull’analisi degli accadimenti nell’universo. L’evento grandioso non è però così recente come si potrebbe pensare. La data della scoperta è il 13 febbraio 2023. Per due anni, però, si è proceduto a controlli ulteriori da parte di decine di ricercatori esperti, estranei alla ricerca.

Alla fine il risultato di questo enorme lavoro è stato convalidato. Un evento sul fondo del mare Mediterraneo risulta compatibile con la presenza di un neutrino dall’energia spaventosa: 220 PeV (equivalente di 220 milioni di miliardi di elettronvolt). Qualcosa di mai visto prima, come detto.

Naturale però chiedersi come mai questo neutrino fosse caricato da una quantità di energia tanto mostruosa. Iniziamo col ricordare che i neutrini sono tra le particelle più abbondanti dell’universo. Emessi da fenomeni di vario tipo, sono in pratica dappertutto.

Raramente un neutrino interagisce con un’altra particella, ma le speranze di interazione con la materia aumentano laddove il mezzo attraverso cui passa risulti più denso. Ecco perché di scendere per 3,5 km in acqua.

L’esperimento era di dimensioni enormi, considerando l’utilizzo di sfere di oltre 1 m di diametro, con all’interno moduli ottici di rilevazione. Questi non possono vedere i neutrini bensì una particolare luce blu: luce Cherenkov. È quella che si produce quando un neutrino interagisce con qualche atomo di materia.

L’interazione ha prodotto un segnale che ha attraversato l’intero rilevatore, portando alla reazione di gran parte dei sensori. Una singola osservazione che apre le porte a svariate interpretazioni. Ecco le parole di Rosa Coniglione, ricercatrice dell’Infn: “Il neutrino di altissima energia potrebbe provenire direttamente da un potente acceleratore cosmico. In alternativa, potrebbe essere la prima rivelazione di un neutrino proprio nato nel cosmo”.

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