SCIENZA

Il campo magnetico del Sole si sta invertendo: cosa accadrà alla Terra?

Cosa accade al Sole durante il periodo di massima attività. Dalle macchie solari allo studio dei campi magnetici: ecco le conseguenze per la Terra.

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L’attività solare va avvicinandosi al proprio massimo. Ciò è evidenziato da numerosi fattori, come l’aurora boreale osservata a basse latitudini a maggio. Gli esperti che studiano la nostra stella, però, sono in attesa di un altro fenomeno: l’inversione del campo magnetico del Sole. Detta così, può sembrare qualcosa di straordinario e con delle ripercussioni enormi per la Terra. Nulla di più distante dalla realtà, dal momento che ciò rientra nella norma della stella che garantisce la nostra vita sul pianeta. Ciò che è interessante è il fatto che siamo ancora all’oscuro su numerosi aspetti della più grande fonte d’energia del nostro Sistema Solare.

Lo studio del Sole

Quando si parla di picco di attività, si fa riferimento a quanto avviene alla nostra stella ogni 11 anni, circa. I ritmi del Sole sono ciclici e dopo questa fase si assiste a un nuovo inizio. In linea di massima, quando la stella è più attiva, si assiste a una maggiore frequenza e intensità di determinati fenomeni, come le tempeste magnetiche.

Gli scienziati non hanno ancora ben chiare le motivazioni alla base di tale ciclicità. Nel corso dei secoli, però, i dati raccolti hanno consentito di identificare determinati andamenti, calcolando l’andamento di ogni ciclo. Ciò vuol dire, in termini pratici, quali caratteristiche vanti e quali conseguenze comporti per la Terra.

Gli indizi evidenti sono senza dubbio le macchie solari. Abbiamo infatti prova che siano stati osservati per la prima volta ben duemila anni fa. In termini semplici, si tratta di punti della superficie del Sole dove la temperatura è più fredda rispetto a tutto ciò che li circonda (il contrasto è di 5.500°C a 3.600°C) Il quantitativo di macchie cambia nel corso del tempo e, osservando il loro andamento, si è concluso che la comparsa in gran numero coincide con il massimo dell’attività solare.

Inversione del campo magnetico

Una delle ipotesi maggiormente condivise vuole che le macchie solari siano di fatto una conseguenza di quanto avviene nella “zona convettiva” del Sole. Si parla dello strato interno, non osservabile in maniera diretta, che vede l’energia termica prodotta dalla stella raggiungere la superficie.

Il plasma in questa zona è più freddo e denso, trovandosi verso l’esterno. Di conseguenza ricade tendenzialmente verso l’interno, dove si scalda e torna in superficie, cedendo energia. La quantità d’energia coinvolta è tale da portare anche alla formazione di forti campi magnetici. Questi possono risultare instabili nelle fasi di elevata attività, portando a delle macchie sulla superficie della stella.

Nei periodi di massima attività solare, i campi magnetici che provengono dalle macchie sono tanto intensi da arrivare anche ad annullare la polarità normalmente presente. Questa viene sostituita da una nuova, opposta a quella di partenza. In parole povere, il Sole inverte il proprio campo magnetico ogni 11 anni, circa.

Nel 2004 il polo sud aveva una polarità negativa, quasi totalmente svanita nel 2013, sostituita da una positiva. Il processo di inversione, a ogni modo, non è immediato. Richiede infatti diverso tempo. Trascorrono infatti circa due anni prima che sia completo.

Per quanto riguarda la Terra, quando la polarità è negativa al polo nord e positiva al polo sud, il campo risulta opposto a quello del nostro pianeta. Ciò può generare una modifica sull’intensità delle tempeste solari, con forti interferenze sui sistemi di comunicazioni, tanto satellitari quanto al suolo. A ciò si aggiungono poi conseguenze più scenografiche, come le aurore.

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