Scatta il pericolo tornado di fuoco in California: cosa sono e quali i rischi
I tornado di fuoco pericolosi sono un fenomeno che allarma durante i vasti incendi, come quelli di Los Angeles: ecco come si formano
In concomitanza con l’enorme disastro degli incendi che continuano a devastare l’area di Los Angeles, si sta sviluppando qualcosa di preoccupante.
Sono chiamati “tornado di fuoco”: si tratta di un fenomeno scientifico affascinante e spaventoso al tempo stesso.
Cosa sono i “tornado di fuoco”
I tornado di fuoco rappresentano un fenomeno atmosferico raro, che si verifica in condizioni estreme durante incendi di vasta portata. Questi eventi, che combinano potenza distruttiva e complessità dal punto di vista dell’analisi scientifica, sono stati già osservati in diverse aree del mondo. In particolare, la California si distingue per la frequenza con cui essi si manifestano, a causa delle sue caratteristiche climatiche e geografiche. Gli incendi che stanno attualmente devastando Los Angeles hanno riportato sotto i riflettori la pericolosità dei tornado di fuoco, alimentando l’interesse per la loro comprensione.
Un tornado di fuoco, o “firenado” (crasi dei termini “fire”, dall’inglese, e “tornado”), è essenzialmente una colonna vorticosa di aria calda, fumo e fiamme. Si tratta di una combinazione unica di dinamiche atmosferiche e termiche, capace di raggiungere altezze di decine di metri e velocità superiori a 200 chilometri orari.
Nonostante la loro somiglianza visiva con i tornado tradizionali, questi vortici infuocati si formano attraverso meccanismi distinti. La chiave è la generazione di correnti ascensionali molto intense durante gli incendi. Il calore rilasciato dalle fiamme scalda rapidamente l’aria circostante, che tende a salire verso l’alto. Tale movimento crea un vuoto alla base, che viene immediatamente riempito dall’aria più fresca proveniente dai lati. Quando i venti marginali interagiscono con queste correnti ascensionali, s’instaura una rotazione che può evolversi in un tornado di fuoco.
Un esempio emblematico del processo appena descritto è stato osservato durante il devastante Carr Fire del 2018, in California. Questo incendio, oltre a distruggere ettari di terreno e causare danni ingenti, è ricordato per aver generato uno dei più grandi tornado di fuoco documentati.
Le condizioni atmosferiche estreme, unite alla forza distruttiva delle fiamme, hanno permesso la formazione di una colonna d’aria in grado di sollevarsi fino a 5 chilometri di altezza, con venti che raggiungevano velocità impressionanti di circa 230 chilometri orari. Un elemento cruciale è stato la formazione di una nube di tipo pirocumulonembo sopra il vortice. Questo tipo di nube si sviluppa quando il fumo, riscaldato e arricchito di particelle, sale ad altezze davvero significative e si condensa nell’atmosfera superiore. La presenza della nube contribuisce a concentrare ulteriormente la rotazione, amplificando la forza del tornado di fuoco.
Perché i tornado di fuoco sono pericolosi
La scienza che studia i tornado di fuoco è ancora in fase di approfondimento, ma alcuni elementi fondamentali sono già chiari. Il calore estremo è il principale motore del fenomeno, mentre i venti svolgono un ruolo critico nel determinarne la formazione e l’intensità.
Inoltre, la topografia locale e le condizioni climatiche contribuiscono a modellare le caratteristiche del vortice. Le zone con terreni accidentati o venti irregolari possono favorire la comparsa di questi fenomeni, così come l’interazione tra correnti d’aria a diverse altitudini.
La pericolosità dei tornado di fuoco non si limita alla loro capacità di distruggere tutto ciò che incontrano. Questi vortici sono difficili da prevedere e pressoché impossibili da controllare. Possono trasportare detriti infuocati a grandi distanze, innescando nuovi focolai e aggravando ulteriormente la situazione già critica degli incendi. Ecco perché rappresentano una sfida ardua per i vigili del fuoco e per chi si occupa della mitigazione dei disastri.
Nonostante si rivelino decisamente minacciosi, i tornado di fuoco offrono anche un’opportunità unica per gli scienziati di studiare le interazioni tra incendi e atmosfera. L’utilizzo di tecnologie avanzate, come i radar meteorologici e le osservazioni satellitari, ha già permesso di ottenere dati preziosi. Ad esempio, grazie a informazioni dettagliate sui meccanismi di formazione e sulla struttura interna di questi vortici, si apre già la strada a modelli predittivi più accurati.
Con il cambiamento climatico che aumenta la frequenza e l’intensità degli incendi, comprendere meglio questi vortici diventa una priorità allo scopo di migliorare la prevenzione e la gestione delle emergenze.