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La traiettoria dell'uragano Kirk, si muove verso l’Europa: arriverà in Italia?

Arriverà l'uragano Kirk in Italia? Cosa prevedono gli esperti riguardo al suo passaggio in Europa e sul nostro paese

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L’uragano Kirk, nato nelle acque dell’Oceano Atlantico, si sta progressivamente spostando verso l’Europa, portando con sé un cambiamento significativo nelle condizioni meteorologiche.

Ecco cosa sappiamo sulla sua traiettoria e sugli effetti che porterà nel Vecchio Continente e anche in Italia.

Gli effetti dell’uragano Kirk in Europa

L’uragano Kirk, classificato di categoria 4 e con venti che raggiungono i 230 chilometri orari, è una tempesta che ha subito una rapida intensificazione. Tuttavia, il suo percorso verso il Vecchio Continente dovrebbe portarlo a indebolirsi gradualmente man mano che incontrerà le acque fredde del Nord Atlantico.

Questo processo di transizione lo trasformerà da uragano tropicale a ciclone extra-tropicale, con un impatto minore rispetto alla sua potenza iniziale, ma pur sempre significativo per diverse nazioni europee.

Kirk, secondo le previsioni, lambirà la Spagna tra l’8 e il 9 ottobre, per poi dirigersi verso il Canale della Manica e la Germania. Le regioni più colpite saranno quelle settentrionali del continente, con cambiamenti climatici intensi che interesseranno in particolare la Scandinavia, il Regno Unito e la Germania. Il ciclone, quindi, entrerà in contatto con un vortice già presente sul Nord Atlantico, creando un sistema ciclonico più ampio, in grado di condurre verso un periodo d’instabilità soprattutto sulla Gran Bretagna. Le coste galiziane della Spagna e quelle della Francia occidentale, insieme alla Scozia e all’Irlanda del Nord, potrebbero dover affrontare venti sostenuti, tra i 50 e i 60 chilometri orari, accompagnati da mareggiate. Queste aree sono già pronte a eventuali allerte meteo.

Le perturbazioni causate dall’ex uragano Kirk, pur attenuate rispetto alla sua fase più distruttiva, potrebbero portare disagi consistenti in buona parte dell’Europa occidentale e settentrionale. In Italia, l’impatto di Kirk sarà marginale, ma non del tutto trascurabile. Sebbene la penisola si trovi al di fuori della sua traiettoria principale, alcune regioni settentrionali e tirreniche potrebbero essere interessate da piogge abbondanti, specialmente tra l’8 e il 10 ottobre. Si stima che le aree più colpite saranno la Lombardia, la Liguria e il Triveneto, che già stanno affrontando un periodo di maltempo. Dovrebbe verificarsi anche un incremento della forza dei venti occidentali, probabile causa di mareggiate lungo le coste esposte del Tirreno.

Il passaggio di Kirk si tradurrà in un generale peggioramento delle condizioni atmosferiche, anche se le piogge previste in Italia non dovrebbero essere di lunga durata. Tuttavia, potrebbero verificarsi episodi di maltempo localmente più forti in alcune zone, con un temporaneo rialzo delle temperature, specialmente nelle regioni del centro e del sud Italia.

Tra giovedì 10 e venerdì 11 ottobre, venti di Maestrale dovrebbero iniziare a soffiare, portando un calo delle temperature al sud e in Sicilia, con un miglioramento generale delle condizioni meteorologiche entro il fine settimana.

I danni negli Stati Uniti

In altre parti d’Europa, l’ex uragano Kirk potrebbe anche generare nevicate e tormente nei territori scandinavi, mentre il Regno Unito si prepara a fronteggiare una tempesta che potrebbe richiamare alla memoria quella del 1987, quando una tormenta nata nel Golfo di Biscaglia colpì la sua costa meridionale. Nonostante l’Europa non abbia mai sperimentato un uragano completamente sviluppato, casi come Ophelia nel 2017 e Lorenzo nel 2019 dimostrano che queste tempeste possono avere conseguenze di un certo livello.

Nel frattempo, dall’altra parte dell’Atlantico, Kirk ha già causato mareggiate lungo la costa orientale degli Stati Uniti, interessando aree come le Isole Leeward, le Antille e le Bermuda. Le previsioni della National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) avevano segnalato che la stagione degli uragani atlantici, iniziata il primo giugno, avrebbe raggiunto il suo picco a metà settembre: purtroppo, eventi come Kirk dimostrano che il rischio di tempeste significative persiste anche in ottobre.

La situazione meteorologica resta dunque complessa e in evoluzione. Oltre a Kirk, gli occhi sono puntati anche sulla tempesta tropicale Milton, che si sta formando nel Golfo del Messico e potrebbe colpire la Florida nei prossimi giorni, mentre gli Stati Uniti stanno ancora facendo i conti con i danni provocati dall’uragano Helene, che ha causato oltre 200 vittime.

In conclusione, l’ex uragano Kirk continuerà a influenzare il clima europeo nei prossimi giorni, con un’influenza significativa soprattutto nelle regioni del nord Europa. Anche l’Italia subirà gli effetti indiretti della sua coda, con un incremento delle piogge e dei venti, ma niente a che vedere con ciò che è successo in America.

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