SCIENZA

Il cetaceo più piccolo del mondo è in pericolo: ne restano meno di 10 esemplari

Il cetaceo più piccolo del mondo è sempre più vicino all'estinzione: cosa dicono i risultati dell'ultimo censimento sulla vaquita nel Golfo della California.

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C’è una creatura che ormai da anni viene costantemente monitorata, perché vicina a un punto di non ritorno. La vaquita, il cetaceo più piccolo al mondo, è a rischio di estinzione e i risultati delle ultime indagini purtroppo non lasciano sperare nulla di buono. Si stima che siano rimasti meno di 10 esemplari, il risultato più basso mai registrato.

La nuova preoccupante indagine sulla vaquita

Come ogni anno, per alcune settimane un team internazionale di scienziati esce in mare aperto alla ricerca della vaquita – nome scientifico Phocoena sinus -, un cetaceo di piccole dimensioni endemico del Golfo della California che da molto tempo ormai sta affrontando una vera e propria “crisi”. Gli esemplari diminuiscono drasticamente nel tempo e l’ultima preoccupante indagine dimostra che questo trend, purtroppo, non accenna a invertirsi.

I risultati dell’ultimo censimento del 2024, condotto dalla Sea Shepherd Conservation Society in collaborazione con le autorità del Messico, sono i più bassi mai registrati: si stima che siano stati avvistati tra i 6 e gli 8 esemplari. Non arriverebbero neanche a una decina. L’indagine dello scorso anno aveva avuto un esito decisamente positivo rispetto a quest’ultimo: non solo gli scienziati avevano individuato un buon numero di esemplari, ma avevano anche notato una drastica riduzione del numero delle reti da pesca poste nell’area considerata “d’elezione” per la vaquita. Cosa resa che era stata resa possibile dall’azione delle autorità locali, che avevano provveduto a rimuovere quasi 200 blocchi per le reti.

“È preoccupante – ha detto Barbara Taylor, ricercatrice alla guida del censimento -. Dobbiamo solo uscire e scoprire se le vaquita si sono spostate da qualche altra parte e adattare la gestione di conseguenza”. L’unica “buona notizia” è che i pochi individui osservati quest’anno sono in buona salute e che tra questi vi è anche un “cucciolo”.

Perché la vaquita si sta estinguendo

Il cetaceo più piccolo del mondo, dal muso arrotondato e con le caratteristiche macchie “da panda” attorno agli occhi e alla bocca, è una creatura davvero particolare. Il suo nome significa letteralmente “piccola mucca”, guardandola è come se “sorridesse” e il suo habitat principalmente si estende in tutto il Golfo della California, quindi tra USA e Messico.

Se la vaquita si sta estinguendo è colpa dell’uomo. Quel bacino d’acqua è costellato di reti da posta, ovvero le tipiche grandi reti che generalmente vengono lasciate alla deriva per catturare in massa pesci e piccoli crostacei ma che, di fatto, sono utilizzate per la cattura illegale del totoaba (Totoaba macdonaldi), un pesce (anch’esso in via di estinzione) la cui vescica natatoria viene venduta a prezzi esorbitanti (si parla addirittura di 60mila dollari al chilo). Le piccole vaquita restano imbrigliate in queste reti senza riuscire a liberarsene e per tale ragione annegano.

C’è una speranza per la vaquita?

Al netto delle pratiche barbare che stanno causando l’estinzione della specie, i ricercatori ipotizzano – o meglio, sperano – che il numero così esigui di esemplari individuati nel corso dell’indagine sia da attribuire non solo alla moria degli ultimi mesi, ma anche a un probabile spostamento degli stessi in altre aree marine.

Le condizioni dell’oceano sono mutate per via dell’azione di El Niño, oltre che per quella dell’uomo (vedi riscaldamento globale), dunque spostandosi le abituali prede della vaquita – principalmente piccoli pesci – anche il piccolo cetaceo potrebbe essere “migrato” alla ricerca di sostentamento.

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