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AI, la UE all'attacco di Samsung, Google, Microsoft e OpenAI

L'antitrust europea si prepara a mettere sotto indagine Samsung, Google, Microsoft e OpenAI a causa degli accordi esclusivi sull'AI

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Fonte: Deemerwha studio / Shutterstock

Non c’è solo Apple nel mirino dell’antitrust UE: come anticipato da Margrethe Vestager, Commissario europeo per la concorrenza da oramai 10 anni, l’autorità si prepara ad aprire due nuovi fascicoli. Stanno per finire sotto indagine, infatti, alcuni accordi chiave per il settore dell’intelligenza artificiale. L’UE indagherà sugli accordi di esclusiva tra OpenAI e Microsoft, alla base dello sviluppo di CoPilot e dei CoPilot+ PC, e tra Google e Samsung, in base al quale la casa sudcoreana sfrutta Gemini Nano per la sua Galaxy AI, in arrivo anche sugli smartwatch dopo smartphone e tablet.

Un’azione preventiva

L’UE intende analizzare la natura degli accordi tra le big tech citate. Secondo quanto anticipato dal Commissario, infatti, gli accordi di esclusiva potrebbero portare le aziende a dominare il mercato, rendendo impossibile l’accesso ad altri player. Si tratta di un tema molto delicato che segue una serie di interventi dell’UE per il settore tech, alle prese con regolamenti come DSA e DMA.

L’UE, inoltre, sta cercando di contrastare le posizioni dominanti di alcune aziende tech e si prepara a una maxi multa per Apple che, secondo le indagini preliminari, non ha rispettato le ultime normative europee. Ricordiamo che proprio le normative UE hanno spinto Apple a rimandare il lancio per gli utenti europei della sua Apple Intelligence. Il rinvio, per il momento, è a tempo indefinito.

Il problema dell’esclusività

I nuovi fascicoli dell’antitrust UE si concentreranno, in particolare, sulla questione dell’esclusività che può rappresentare un pericolo per il libero mercato. Lo scorso marzo, l’UE ha chiesto a Microsoft e Google (oltre che a Meta) una serie di chiarimenti sullo sviluppo dei servizi AI.

Il prossimo passo è ora una richiesta di nuove informazioni relative all’accordo tra Microsoft e OpenAI con l’obiettivo di valutare, nel dettaglio, le caratteristiche delle clausole di esclusività e i relativi effetti sulla concorrenza nel corso dei prossimi anni.

Anche l’accordo tra Samsung e Google è sotto la lente di ingrandimento dell’antitrust europea, che ha già richiesto informazioni aggiuntive alle aziende. In questo caso, tutto ruota intorno a Gemini Nano, la versione “leggera” dell’AI di Google pensata per gestire l’elaborazione “on device (cioè senza passare da server esterni) su dispositivi portatili.

L’accordo in questione permette a Samsung di sfruttare l’elaborazione on device (disponibile anche per gli smartphone Pixel di Google) su diversi smartphone e tablet Galaxy, grazie alle funzionalità Galaxy AI svelate ad inizio dell’anno in corso.

Per i concorrenti (in particolare i vari OEM cinesi che hanno svelato smartphone Android con funzionalità AI), invece, Google propone solo servizi Google Cloud, spostando l’elaborazione dai dispositivi degli utenti ai server e, quindi, andando a sbilanciare il mercato, creando una sostanziale differenza tra i servizi proposti dai vari produttori.

L’indagine dell’UE richiederà tempo (difficile che la conclusione arrivi prima del prossimo anno) ma potrebbe cambiare il modo in cui gli utenti accedono ai servizi di intelligenza artificiale, almeno in Europa.

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