Il device di OpenAI rivoluzionerà il rapporto tra uomo e intelligenza artificiale
OpenAI continua a lavorare sul suo dispositivo basato sull’intelligenza artificiale. Secondo le indiscrezioni sarò un assistente personale proattivo e discreto

I rumor su un dispositivo basato sull’intelligenza artificiale prodotto totalmente da OpenAI circola in rete già da qualche tempo ma, fino a pochi giorni fa, tutte le informazioni al riguardo erano pure speculazioni. Di recente, però, Sam Altman ha rilasciato alcune dichiarazioni e, pur senza rivelare praticamente nulla, ha descritto il nuovo progetto come “un compagno AI“, immaginato per essere un assistente personale proattivo e discreto.
Cogliendo la palla al balzo, il noto analista Ming-Chi Kuo è tornato sull’argomento, confermando che OpenAI continua a lavorare attivamente a questo device e fornendo alcune interessanti notizie su design e funzionalità.
Cosa sappiamo del nuovo dispositivo di OpenAI
Stando a quanto condiviso da Kuo, sembra che questo futuro device avrà un form factor compatto ed elegante, un mix tra il vecchio iPod Shuffle di Apple e il recente AI Pin di Humane. Secondo l’analista, questa scelta non è casuale e OpenAI punta a realizzare un prodotto discreto e facile da usare, eliminando l’ingombro degli schermi touch.
Lo stesso Sam Altman ha sottolineato che questo dispositivo “non sarà un telefono né un dispositivo indossabile“. Una descrizione del genere, secondo gli esperti, lascia intendere che questo accessorio sarà come una specie di assistente smart, magari tascabile o da posizionare ovunque, in casa o in automobile.
Secondo Kuo, non mancheranno fotocamere e microfoni che aiuteranno il device a raccogliere informazioni su ciò che lo circonda, lasciando (probabilmente) a ChatGPT il compito di analizzare i dati per anticipare eventuali bisogni dell’utente. Sembra anche che non sia prevista alcuna interfaccia diretta, ma sarà comunque in grado di connettersi e dialogare con altri device come smartphone, PC e auricolari, diventando una specie di hub intelligente per la raccolta e l’elaborazione di dati ambientali e personali.
OpenAI vuole reimmaginare l’interazione con l’AI
L’idea alla base di questo progetto è quella di creare un’intelligenza artificiale che sia un vero e proprio “sesto senso” per l’utente. Si parla di una tecnologia capace di percepire e interpretare il mondo circostante in modo proattivo, anticipando i bisogni delle persone.
Questo potrebbe tradursi, secondo il Wall Street Journal, in suggerimenti contestuali, assistenza predittiva e un’interazione più fluida con la tecnologia che possa rendere più semplice la creazione di un ecosistema di prodotti e servizi personale, pronto a soddisfare le esigenze dei singoli consumatori.
Questo approccio rivoluzionario potrebbe segnare un’evoluzione significativa dei dispositivi personali, spostando il focus dall’interazione diretta con lo schermo a una collaborazione ancora più stringente con l’intelligenza artificiale.
Indiscrezioni a parte, sarà interessante vedere in che modo OpenAI riuscirà a tradurre questa in un prodotto concreto e se, soprattutto, avrà delle reali implicazioni per la quotidianità delle persone. Ricordiamo che il già citato Humane AI Pin, nato più o meno con lo stesso intento, è stato un fallimento su tutta la linea, con gli utenti che si sono trovati tra le mani un device complesso da usare e davvero poco smart.
Vedremo se a Sam Altman e soci andrà meglio e, per il momento, non resta che attendere l’inizio della produzione di massa fissata al 2027.