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Apple multata dall'Antitrust: gli iPhone non sono impermeabili

L’Antitrust ha sanzionato Apple con una multa da 10 milioni di euro per pubblicità ingannevole sull’impermeabilità degli iPhone

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Fonte: Karlis Dambrans / Shutterstock

Maxi multa milionaria per Apple con l’accusa di pubblicità ingannevole sugli iPhone. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha sanzionato le società Apple Distribution International e Apple Italia Srl per un totale di 10 milioni di euro per via di due distinte pratiche commerciali considerate scorrette.

La prima pratica contestata dall’Antitrust riguarda i messaggi promozionali di diversi modelli di iPhone presentati come resistenti all’acqua, non spiegando che tale caratteristica si verifica solo in presenza di specifiche condizioni di laboratorio e che la garanzia non copriva i danni provocati dai liquidi in un normale uso da parte dell’utente. La seconda pratica, invece, riguarda l’assistenza post-vendita: l’Antitrust ha ritenuto una “pratica commerciale aggressiva” il rifiuto di Apple di riparare in garanzia gli iPhone venduti come impermeabili danneggiati dall’acqua o altri liquidi.

Quali sono gli iPhone impermeabili?

Sono diversi gli iPhone venduti da Apple come dispositivi resistenti all’acqua per una profondità variabile tra 4 metri e 1 metro, a seconda del modello, e fino a 30 minuti. In particolare, i messaggi promozionali sull’impermeabilità finiti nel mirino dell’Antitrust riguardano i modelli iPhone 8, iPhone 8 Plus, iPhone XR, iPhone XS, iPhone XS Max, iPhone 11, iPhone 11pro e iPhone 11 pro Max.

Antitrust multa Apple: le motivazioni

Dopo che alcuni consumatori hanno lamentato danni provocati da acqua o altri liquidi ai propri iPhone, anche rispettando le condizioni descritte dalle specifiche di Apple, l’Antitrust ha avviato un’indagine che ha portato alla maxi multa per pratica commerciale scorretta.

Il garante dei diritti dei consumatori spiega: “Nei messaggi non si chiariva che questa proprietà è riscontrabile solo in presenza di specifiche condizioni, per esempio durante specifici e controllati test di laboratorio con utilizzo di acqua statica e pura, e non nelle normali condizioni d’uso dei dispositivi da parte dei consumatori”.

L’Antitrust sottolinea poi che il disclaimer “la garanzia non copre i danni provocati da liquidi” sia di fatto ingannevole, perché “idonea a ingannare i consumatori non chiarendo a quale tipo di garanzia si riferisse (garanzia convenzionale o garanzia legale), né è stata ritenuta in grado di contestualizzare in maniera adeguata le condizioni e le limitazioni dei claim assertivi di resistenza all’acqua”.

L’altra pratica commerciale contestata dall’Antitrust a Apple riguarda la fase di assistenza post-vendita. In particolare, il rifiuto di parte dell’azienda di Cupertino di prestare assistenza in garanzia agli iPhone danneggiati dall’introduzione di acqua o altri liquidi è stato considerato una “pratica commerciale aggressiva” che ha ostacolato “l’esercizio dei diritti ad essi riconosciuti dalla legge in materia di garanzia ossia dal Codice del Consumo”.

Antitrust: i provvedimenti contro Apple

Le due motivazioni hanno portato l’Antitrust a elevare una multa da 10 milioni di euro per le due società  Apple Distribution International e Apple Italia Srl, oltre a obbligare l’azienda di Cupertino a pubblicare sul proprio sito web un estratto del provvedimento nella pagina “Informazioni a tutela del consumatore”.

Gli iPhone 12 sono impermeabili?

In molti ora si staranno chiedendo se gli iPhone 12 sono davvero resistenti ad acqua, schizzi e polvere come pubblicizzato da Apple, che però sottolinea come tali caratteristiche vadano a diminuire nel tempo con la normale usura.

Stando a quanto riportato sul sito della società, nella pagina “Informazioni sulla resistenza all’acqua, agli schizzi e alla polvere di iPhone 7 e modelli successivi”, tutti e quattro gli iPhone 12, anche le versioni mini, Pro e Pro Max, sono certificati IP68, quindi in grado di resistere a una profondità massima di 6 metri fino a 30 minuti.

Inoltre, dal sito si legge che tali modelli “sono resistenti al versamento accidentale di liquidi comuni, quali bibite gassate, birra, caffè, tè e succo di frutta”. Tutte caratteristiche che però nel documento sono associate anche ad altri modelli di iPhone, tra cui quelli finiti nel mirino dell’Antitrust che hanno portato alla maxi sanzione per Apple.

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