SCIENZA

I detriti di un asteroide potrebbero arrivare sulla Terra: l'impatto è previsto nel 2032

Detriti di un asteroide e frammenti di suolo lunare potrebbero cadere sulla Terra nel 2032: sarà un grande spettacolo di meteoriti nel cielo o si corrono dei rischi?

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Fonte: 123RF

Un grosso corpo celeste, identificato come asteroide 2024 YR4, potrebbe generare una caduta di detriti sulla Terra. L’evento, previsto per il 2032, non vedrebbe l’oggetto colpire direttamente la Terra: è ipotizzata, invece, la collisione dell’asteroide con la Luna. L’impatto avrebbe, però, effetti sorprendenti, cioè una spettacolare pioggia di meteoriti e un potenziale rischio per satelliti e infrastrutture spaziali.

Un asteroide diretto verso la Luna: qual è il rischio reale?

Secondo recenti calcoli basati sui dati del telescopio spaziale James Webb, le probabilità che l’impatto di un asteroide con la Luna nel 2032 avvenga sono salite fino al 4,3%. Sebbene le prime osservazioni avessero ipotizzato un rischio di collisione con la Terra, oggi gli scienziati confermano che l’asteroide – grande circa 60 metri – non colpirà il nostro pianeta, ma potrebbe invece schiantarsi contro la Luna.

Il rischio di impatto dell’asteroide sul satellite della Terra preoccupa gli studiosi non tanto per la Luna stessa, quanto per le conseguenze indirette: l’urto potrebbe frantumare la superficie lunare, generando milioni di frammenti rocciosi proiettati nello Spazio.

Detriti spaziali e pioggia meteorica: cosa potrebbe accadere

Se davvero avverrà la collisione asteroide – Luna, i detriti liberati viaggeranno a velocità impressionanti. Una parte di questi frammenti potrebbe bruciare nell’atmosfera terrestre, dando vita a una pioggia di meteoriti mai vista prima: un vero spettacolo naturale illuminerebbe i cieli di gran parte del pianeta.

Tuttavia, gli scienziati avvertono che non tutti i detriti sarebbero innocui. Alcuni potrebbero rimanere intrappolati nell’orbita terrestre, creando pericolosi ostacoli per satelliti e stazioni spaziali. Un evento di questo tipo costringerebbe le agenzie spaziali a monitoraggi ancora più accurati.

Difesa planetaria: come si prepara la NASA

Proprio per gestire scenari simili, la difesa planetaria è già una priorità. L’agenzia spaziale americana NASA ha dimostrato le sue capacità nel 2022, deviando l’orbita dell’asteroide Dimorphos grazie alla missione DART (Double Asteroid Redirection Test). Questo successo ha confermato che, almeno in teoria, un corpo celeste può essere spinto fuori rotta prima che raggiunga la Terra.

Tuttavia, nel caso dell’asteroide 2024 YR4, la sfida è diversa. L’impatto diretto con la Terra è ormai escluso, ma l’attenzione si sposta sulla Luna. Secondo i ricercatori, il cratere che verrebbe creato dal possibile impatto nel 2032 avrebbe un diametro di circa un chilometro, liberando energia paragonabile a una grande esplosione nucleare. Questo scenario riporta al centro del dibattito l’importanza di ampliare le strategie di difesa anche al nostro satellite naturale.

Quali scenari nel 2032: pericolo o spettacolo?

Il rischio d’impatto di un asteroide resta quindi da monitorare. Il corpo celeste, che orbita intorno al Sole, è ora troppo lontano per ulteriori osservazioni precise. Gli astronomi contano di raccogliere nuovi dati nel 2028, quando l’oggetto tornerà visibile, per calcolare con maggiore accuratezza la traiettoria e le possibili conseguenze del suo incontro ravvicinato con la Luna.

Se tutto andrà come previsto, l’umanità assisterà a un fenomeno celeste unico: una pioggia meteorica di origine lunare che potrebbe trasformare per qualche notte il cielo terrestre in uno spettacolo luminoso inedito. Ma insieme alla meraviglia, rimane viva la preoccupazione per la sicurezza dei satelliti e delle missioni spaziali.

La vicenda di 2024 YR4 dimostra come la sorveglianza dello Spazio non riguardi solo la Terra, ma anche corpi vicini come la Luna. I detriti spaziali generati da eventi simili potrebbero avere ripercussioni sulla nostra tecnologia orbitale, rafforzando l’idea che la difesa planetaria dovrà considerare scenari sempre più complessi. La speranza è che il 2032 ci regali solo un’emozionante “pioggia di stelle”, senza conseguenze per la vita e la tecnologia sulla Terra.

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