Lo usiamo sempre in cucina ma è pericolosissimo: l’inquinante che non ti aspetti
Sembra innocuo, ma non lo è: il gas naturale che viene sfruttato ai fornelli sarebbe inquinante, come rilevato da una recente ricerca scientifica
La preparazione del cibo è l’unica che coinvolge completamente tutti e cinque i sensi. Il saggista americano Will Tuttle aveva perfettamente ragione, anche se in realtà se ne dovrebbe affinare uno più degli altri di questi sensi. Proprio in cucina, infatti, c’è un inquinante insospettabile e che il nostro olfatto ci potrebbe permettere di riconoscere in pochi secondi.
Negli ultimi giorni è stato definito senza mezzi termini “killer invisibile dell’aria”: il metano che si utilizza per il riscaldamento e per cucinare sarebbe pieno di sostanze nocive e pericolose per l’ambiente. A lanciare l’allarme è stato uno studio scientifico apparso nella rivista specializzata “Environmental Science & Technology”. Che cosa è emerso di preciso?
La ricerca si è soffermata, in particolare, sulla città di Boston, negli Stati Uniti, ma potrebbe trattarsi di qualsiasi località nel mondo. Nelle case in questione, il gas è risultato inquinante come pochi altri elementi, nello specifico con livelli molto diversi (ma comunque pericolosi) di sostanze chimiche organiche volatili. Non è un dettaglio da sottovalutare, visto che possono risultare tossiche e contribuiscono all’aumento dei particolati che, come è noto, non sono affatto alleati della nostra salute. Per arrivare a queste conclusioni è stato necessario raccogliere 200 campioni di gas tra il 2019 e il 2021, focalizzando l’attenzione sull’area metropolitana di Boston.
I composti chimici che sono stati rilevati
Il gas inquinante analizzato per la ricerca si riferisce a circa 70 stufe da cucina, ma anche alle condutture. L’esame ha fatto emergere quasi 300 composti chimici, 21 dei quali sono tra i più minacciosi per quel che riguarda l’ambiente e l’atmosfera. Non si può stare tranquilli in mare dopo la scoperta recente di un nuovo inquinante e non lo si può fare nemmeno sulla terraferma. Lo studio sulle cucine bostoniane non si è però limitato alle sole cucine e condutture. Si è cercato infatti di capire quanto concentrati fossero gli odoranti nel gas naturale. Per odoranti si intendono i composti chimici capaci di determinare la sensazione di un odore e non c’è da stare allegri neanche in questo caso.
Le fuoriuscite di gas
In poche parole gli odoranti sono fondamentali per capire se c’è una fuoriuscita, si sa perfettamente che col gas in casa non si scherza mai. Le perdite con 20 parti per milione di metano sono risultate prive di queste sostanze, o meglio di quelle utili per allarmare l’olfatto umano. In pratica il gas delle cucine di Boston, e chissà di quante altre ancora, è inquinante e mette a rischio la vita della gente anche in altri modi. La soluzione al problema esiste ed è stata suggerita, come succede spesso in questi casi, dagli autori delle ricerche, i più informati sull’argomento.
Secondo il dottor Jonathan Buonocore, le ripercussioni sulla vita di tutti i giorni sono gravi, però si è ancora in tempo per rimediare. In particolare, la politica e le società che si occupano dei servizi pubblici dovrebbero fare di più, come sottolineato dallo stesso Buonocore, per informare le persone. Inoltre, servirebbe una educazione migliore sui pericoli che si corrono in casa, troppo spesso sottovalutati, per non parlare della messa a disposizione di alternative al gas naturale che siano più sicure e accessibili.