SCIENZA

Perché, in alcune parti del mondo, l’acqua sta diventando rosso sangue

Mari, fiumi e laghi stanno assumendo un inquietante color rosso sangue: ecco di che cosa si tratta e dove sta accadendo questo fenomeno

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Le spiagge più belle in tutto il mondo vantano acque cristalline dalle splendide sfumature turchesi, che invogliano a fare un tuffo rinfrescante. Ma da qualche tempo a questa parte, in alcuni mari e laghi si sta verificando un fenomeno particolare: la loro acqua sta diventando rosso sangue, e in molti casi l’idea di fare un bagno non sembra più così allettante. Che cosa sta succedendo?

Il lago rosso negli Stati Uniti

Una delle segnalazioni più recenti riguarda il lago Merritt, che si trova a Oakland (negli Stati Uniti). Qui le acque hanno assunto un’inquietante sfumatura rosso-brunastra che, dietro attenta analisi, si è dimostrata provenire da una fioritura di cianobatteri. Questi microrganismi contengono sostanze in grado di dare loro diverse colorazioni: la più comune è la ficocianina, responsabile della tonalità blu delle microalghe, ma in questo caso è presente invece la ficoeritrina, che vira sul colore rosso. Le alghe in questione si nutrono di azoto e fosforo, comunemente presenti in fertilizzanti, rifiuti umani e scarti animali.

È possibile dunque che un aumento della concentrazione di queste sostanze nelle acque del lago Merritt abbia contribuito all’abbondante fioritura di cianobatteri. Ma non solo: anche i cambiamenti climatici e le sue conseguenze (come l’innalzamento delle temperature e la diminuzione delle precipitazioni) sembrano avere un ruolo in quanto sta accadendo. Gli esperti mettono in allerta la popolazione, perché i cianobatteri possono produrre tossine pericolose sia per l’uomo che per gli animali. I sintomi più comuni che si manifestano nell’entrare a contatto con questi microrganismi sono rush cutanei, disturbi gastrointestinali, febbre, confusione e difficoltà respiratorie.

Acqua rossa in Italia: da cosa è provocata

Il fenomeno delle acque rosse si è verificato in diverse occasioni anche nel nostro Paese, ma nella maggior parte dei casi ad aver scatenato questo fenomeno sono altri microrganismi (meno pericolosi o addirittura innocui). Ad esempio, nel corso di questa estate il mare Adriatico è stato oggetto di una serie di eventi che hanno preoccupato i bagnanti: lungo le coste romagnole e marchigiane, gli esperti hanno individuato delle grandi concentrazioni di Fibrocapsa japonica, una microalga che colora l’acqua di rosso o, talvolta, di giallo-bruno.

Segnalata per la prima volta ormai quasi 30 anni fa, questa alga non ha alcun effetto dannoso per l’uomo e periodicamente ricompare nei nostri mari. A favorirne la fioritura sono, ancora una volta, l’aumentato apporto di nutrienti, le temperature elevate, il forte irraggiamento solare e la presenza di acque calme. Si tratta sempre di un fenomeno passeggero, solitamente della durata di pochi giorni. Basta infatti un po’ di vento per disperdere le microalghe, bloccando la loro crescita.

È invece in Puglia che quest’anno, come ormai quasi da consuetudine, è comparsa un’alga tossica. Stiamo parlando dell’Ostreopsis ovata, microalga di origine tropicale diffusasi da diverso tempo anche nei nostri mari. Quando le acque sono particolarmente calme e presentano una temperatura elevata, questi microrganismi possono dare il via a una fioritura che talvolta dipinge il mare di colori particolari, dal rosso al verde. In questo caso occorre fare attenzione: l’alga produce infatti una tossina che causa sintomi simil-influenzali, i quali solitamente regrediscono nel giro di poche ore senza lasciare conseguenze.

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