SCIENZA

Potente esplosione nello spazio: cosa è successo al Sole?

Nei giorni scorsi il Sole è stato al centro di un fenomeno sempre particolare, un'esplosione di plasma che raggiungerà presto la Terra

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Ci sono tante esplosioni nello spazio, quasi quotidiane, ma quelle di cui si rende protagonista il Sole sono uniche. Proprio negli ultimi giorni da una macchia della nostra stella è esploso del plasma magnetizzato, per la precisione sul lato opposto rispetto a quello che brilla nei nostri cieli. Gli esperti hanno esaminato a fondo il fenomeno e sono giunti a conclusioni ben precise.

Anzitutto, si è trattato di una espulsione di massa coronale, il gergo scientifico semplificato nella sigla CME. In poche parole, a rendere spettacolare la deflagrazione sono state alcune particelle di atmosfera solare, per l’appunto la corona. Inoltre, come hanno voluto sottolineare gli astronomi, l’episodio è stato accompagnato da qualcosa di ancor più sensazionale.

Espulsione di plasma e brillamento del Sole

L’esplosione di plasma nel Sole sarebbe cominciata nella prima mattinata del 3 gennaio scorso, per la precisione nella parte posteriore al bordo orientale della stella. Oltre al CME, si è notato un potente brillamento, la cui durata è stata calcolata in oltre sei ore. Il bagliore e l’espulsione non hanno preso la direzione del nostro pianeta, anche se la macchia solare che ha provocato tutto questo sarà presto rivolta verso la Terra. C’è una differenza sostanziale tra i brillamenti e le esplosioni di plasma. I primi sono velocissimi, capaci di viaggiare alla velocità della luce, mentre le seconde impiegano molto più tempo.

Si è spesso parlato in maniera preoccupante dei brillamenti del Sole per via della loro influenza sulle comunicazioni radio terrestri, ma le espulsioni di plasma non sono da meno. Anzi i timori degli esperti sono maggiori in questo caso. Volendo essere ancora più precisi, questo plasma magnetizzato delle CME va a interferire con il campo magnetico del nostro pianeta, provocando effetti a dir poco indesiderati per quel che riguarda la tecnologia, la corrente elettrica, il funzionamento dei GPS e dei satelliti. Allo stesso tempo, però, fenomeni del genere sono utilissimi.

I prossimi movimenti del Sole

In effetti, grazie alle espulsioni del Sole, gli scienziati possono calcolare i futuri movimenti della stella, in particolare in che modo il disco solare si sposterà verso altre zone dell’Universo. Per capire meglio le influenze che situazioni di questo tipo hanno sulla Terra, si può prendere ad esempio quanto accaduto lo scorso 30 dicembre. Il 2022 è terminato con un’altra espulsione di plasma che ha poi raggiunto il nostro pianeta cinque giorni dopo, nello specifico il 4 gennaio. Ecco perché si dovrà prestare la massima attenzione a quello che avverrà nel corso della prossima settimana.

Il calcolo non è difficile, l’ultima CME risale al 3 gennaio, dunque presto ci potrebbe essere qualche piccola tempesta geomagnetica. Quest’ultima, a sua volta, dovrebbe rendere visibili anche le aurore più lontane. Vale comunque la pena ricordare che il Sole tende a produrre tre espulsioni di massa coronale al giorno nei suoi periodi di massimo (la più intensa attività della stella). Nei periodi di minimo solare, invece, le CME si ripetono ogni cinque giorni. Il materiale che viene espulso consiste essenzialmente in protoni ed elettroni, ma non mancano gli elementi più diversi come il ferro, l’ossigeno e l’elio, una nube che si ingigantisce di momento in momento.

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