Libero
SCIENZA

Dal Sole sono arrivati dei segnali: li hanno decifrati (e un mistero è stato risolto)

Solar Orbiter, satellite per l'osservazione del Sole sviluppato dall'Agenzia Spaziale Europea, risolve uno dei misteri riguardanti la nostra stella madre: ci racconta le origini dei tornanti solari, campi magnetici in rapida evoluzione

Pubblicato:

Il Sole, la nostra stella madre, nasconde moltissimi misteri. La sua superficie bruciante e accesa è stata a lungo (ed è ancora) difficile da analizzare, per temperatura e luminosità. Tuttavia, i passi avanti fatti dalla scienza sono molteplici e, oggi, siamo in grado di saperne molto di più.

La scoperta più recente riguarda uno dei comportamenti più misteriosi in assoluto dell’astro: l’improvvisa e ampia deviazione del campo magnetico del vento solare, che fino a qualche tempo fa sembrava addirittura inspiegabile per il suo svolgimento e per la sua portata.

I segnali del sole e le nuove scoperte

A chi dobbiamo questa scoperta? E come incide su ciò che sappiamo dell’Universo? Rispondiamo innanzitutto alla prima domanda: oggi conosciamo qualcosa di più sul Sole grazie a Solar Orbiter (il cui nome “amichevole” è SOLO), un satellite sviluppato dall’ESA, ovvero l’Agenzia Spaziale Europea, proprio per osservare la nostra stella madre.

Sin dal principio, lo scopo di Solar Orbiter è stato quello di comprendere alcune caratteristiche specifiche dell’astro, come le variabili del suo campo magnetico, le misure e peculiarità del suo plasma e la presenza e la consistenza di onde e particelle energetiche del vento solare. Proprio riguardo il vento solare è uno dei più grandi misteri: non era chiaro, finora, come si sviluppasse e da dove venisse il campo magnetico coronale.

I comportamenti del vento solare

Proprio nelle ultime settimane,  Solar Orbiter ha restituito agli scienziati la prima osservazione di telerilevamento coerente con quelli che sono definiti tornanti solari, ovvero i disturbi del movimento del vento solare che causavano un fenomeno molto strano, ovvero il “ripiegamento” del campo magnetico su se stesso.

Questo ripiegamento è oggetto di studio perché, mentre sono ben noti gli effetti delle tempeste solari sui pianeti, cosa succedesse nello specifico dopo un tornante solare era più che altro ipotetico. Adesso, grazie a uno studio svolto da un team guidato dal ricercatore Daniele Telloni dell’Osservatorio Astrofisico di Torino e dai suoi colleghi, è stato possibile sviluppare un modello matematico che stabilisce che tornanti prendono la forma di una “S”. Questa forma fa sì che i tornanti si sviluppino generalmente sopra una zona attiva delle superfici solari, innalzandosi fino alle parti più alte delle curve immaginarie disegnate per rappresentarlo.

Le conseguenze del tornante solare

Quali sono dunque le conseguenze del tornante solare? Di sicuro, secondo il team di ricercatori, questi venti si comportano come “gigantesche linee di plasma” attraverso le quali il materiale può fluire dalla superficie del sole alla corona. Non è però ancora dato sapere davvero quali sono le conseguenze, perché nonostante adesso sia più chiaro come si comportano questi venti, resta ancora difficile stabilirne l’origine.

Tuttavia, è diventato chiaro che i tornanti potrebbero potenzialmente “strappare” parti di gas planetari dallo spazio, modificare le superfici che gravitano intorno al sistema solare e deformare i campi magnetici planetari. Per saperne di più, il prossimo passo sarà collegare statisticamente ulteriori tornanti con le loro regioni di origine sul Sole e comprendere eventuali ripercussioni sull’intero sistema solare. Occorrerà però attendere il 13 ottobre 2022 per avere nuovi elementi utili: è quella, infatti, la data in cui SOLO terminerà il suo giro intorno all’astro.