SCIENZA

Il prototipo rivoluzionario per evitare collisioni tra satelliti

Le collisioni tra satelliti spaventano le agenzie spaziali di tutto il mondo, ma grazie a un sorprendente prototipo diventeranno sempre più rare

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Sono un satellite, sono fuori controllo. Se Freddie Mercury avesse composto oggi uno dei più grandi successi dei Queen, Don’t stop me now, forse non avrebbe potuto utilizzare questa frase ad effetto. Le tecnologie prive di controllo, infatti, sono destinate a diventare un ricordo del passato, visto che si sta sviluppando un prototipo in grado di evitare le collisioni tra satelliti. È uno dei problemi che assilla maggiormente gli scienziati delle varie agenzie spaziali mondiali e i recenti fatti che hanno coinvolto la Cina testimoniano quanto sia urgente una risoluzione. La svolta potrebbe essere arrivata grazie alla NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration), ente federale americano che si interessa di oceanografia, meteorologia e climatologia.

Si tratta di un prototipo che punta ad aiutare gli operatori, facendo dormire sonni più tranquilli senza il rischio (attualmente non proprio basso) di collisioni tra satelliti. In poche parole, non è altro che un dispositivo in grado di avvertire chi si trova all’interno di una navicella spaziale che la rotta seguita potrebbe causare uno scontro tra le stelle con qualche altro oggetto. L’orbita terrestre è affollata come non mai e si sentiva il bisogno di qualcosa del genere. Il sistema di cui si sta parlando è noto con l’acronimo OADR, vale a dire l’Open Architecture Data Repository, ed è stato già presentato ufficialmente nel corso di una conferenza stampa.

Una minuziosa raccolta dati

Volendo essere ancora più precisi, OADR scongiura le collisioni tra satelliti grazie ad un apposito database cloud che tiene sono controllo il “traffico” tra le stelle, avvertendo in caso di pericolo. Negli Stati Uniti, questa novità è stata descritta come quando è in corso una tempesta e si riceve un avviso meteorologico. Il prototipo è in grado di raccogliere una serie di dati sulle condizioni dello spazio, scansionando una buona parte del globo. È collegato alle stazioni di terra e a quelle commerciali, in modo da avere a disposizione osservazioni meteorologiche spaziali e telemetria in tempo reale.

Le migliorie da apportare

Le informazioni vengono poi trasformate in una immagine piuttosto precisa dell’ambiente orbitale, da usare per riconoscere gli incontri troppo ravvicinati ed impedire le collisioni tra satelliti. Proprio come una previsione meteo, OADR avverte gli operatori con qualche giorno di anticipo, come a dire “astronauta avvisato, mezzo salvato”. C’è da dire che il dispositivo è ancora in fase di sviluppo, però il prototipo promette più che bene. Qualcosa va ancora affinato, come è normale che sia per un prototipo, in particolare sono necessari dei test sull’automazione della raccolta dati e anche sui processi di previsione.

Se tutto dovesse andare come previsto, OADR diventerà uno strumento da utilizzare su ampia scala entro il 2024, mentre per la piena operatività si dovrà attendere l’anno successivo. Le collisioni tra satelliti spaventano un po’ tutti e sono diverse le società commerciali che si sono fatte avanti per perfezionare i loro servizi di tracciamento spaziale. L’obiettivo è quello di andare oltre l’attuale previsione degli eventi tra le stelle, tenendo conto del fatto che nello spazio orbitano almeno 23mila oggetti con un diametro dai 10 centimetri in su. Il traffico è una brutta bestia e nell’universo lo è ancora di più.

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