Sappiamo cos’è la scia apparsa in cielo in Asia
La scia immortalata nello spazio dall'ISS non è altro che il razzo Soyuz appena partito dal Kazakistan per una missione russo-americana
Ogni volta che si parla di una scia apparsa in cielo, la tentazione è quella di scomodare strane e fantasiose teorie per spiegare quello che è successo. Nel caso della Stazione Spaziale Internazionale, il chiarimento è stato immediato, anche se c’è da dire che la foto proveniente dallo spazio apparsa negli ultimi giorni ha reso necessaria più di una risposta.
Proprio al di sopra del continente asiatico l’ISS ha scattato una foto mozzafiato, per l’appunto una scia di fumo che si staglia tra le stelle e a un’altitudine di circa 423 chilometri. L’autore è l’ingegnere di volo Bob Hines il quale ci ha tenuto subito a precisare che si tratta di una navicella spaziale in volo.
Mentre l’ISS era in orbita, infatti, è decollato il velivolo con a bordo l’equipaggio della Soyuz MS-22, quindi Hines non ha fatto altro che immortale la scia del mezzo dei colleghi. Volendo essere ancora più precisi, il razzo russo è partito dal cosmodromo di Baikonur, in Kazakistan. Gli astronauti della Stazione Spaziale Internazionale si sono gustati il lancio a tantissimi chilometri di distanza, commentandolo con un semplice aggettivo: “spettacolare”. I membri dell’equipaggio della Soyuz, Sergey Prokopyev, Dmitri Petelin e Frank Rubio, si sono incontrati proprio con quelli dell’ISS, come previsto da tempo.
Non una semplice scia
La notizia del lancio e della reazione dell’ISS è senza dubbio positiva, visto che in seguito alla guerra in Ucraina, i rapporti con l’aerospazio russo si sono inevitabilmente incrinati. Le missioni congiunte, però, non possono essere interrotte e una semplice scia tra le stelle conferma la maggiore distensione tra le parti. Hines si è affrettato a pubblicare online le sue foto. In particolare ha scelto Twitter per commentare con grande entusiasmo: “Vi siete mai chiesti che aspetto abbia il lancio di un razzo nello spazio?”. Ma qual è esattamente il ruolo che dovrà ricoprire la missione della Soyuz MS-22?
La scia che ha sancito l’inizio della missione
Il lancio di questo razzo che ha lasciato una scia ben vistosa nello spazio era in realtà previsto per qualche giorno prima, anche se il programma originario dell’agenzia russa Roscosmos parlava addirittura della fine dell’estate 2022. La durata della missione dovrebbe essere di 188 giorni, un progetto pianificato nei minimi dettagli ancor prima che scoppiasse il già citato conflitto tra Kiev e Mosca. Le sanzioni a quest’ultima hanno poi messo in dubbio il lancio effettivo, poi si è optato per proseguire ugualmente come previsto. Tra l’altro, a bordo del razzo c’è anche un americano, Frank Rubio, il quale fa parte della NASA.
La navicella che ha destato tanta sensazione per una foto pubblicata dall’ISS si chiama Tsiolkovsky. Non è un nome scelto a caso: Konstantin Tsiolkovsky è considerato uno dei padri della moderna missilistica e astronautica. Visse tra il 1857 e il 1935 e si è pensato di dedicargli una missione tanto importante, anche in concomitanza con un anniversario speciale. Il 17 settembre è caduto infatti il 165° anno dalla nascita dell’ingegnere, poco prima che la Soyuz MS-22 venisse finalmente lanciata. Chissà se la prossima scia che apparirà nello spazio avrà la stessa attenzione mediatica di quella comparsa sopra il continente asiatico.