Gli scienziati hanno risolto uno dei più grandi misteri sull'origine della vita
Una nuova ricerca fa luce su un grande mistero riguardante l'origine della vita. La chiave di volta, anche in questo caso, è l'acqua di mare che a un certo punto ha dato una spinta decisiva
La vita umana è uno dei più grandi arcani del nostro pianeta. Bellissima e complicata, è nata in tempi antichissimi ed è oggetto di interrogativi da millenni, eppure alcuni elementi rimangono ancora avvolti da un fitto strato di incomprensibilità. Oggi, però, qualcosa è cambiato: sembra infatti che gli scienziati abbiano risolto uno dei più grandi misteri sull’origine della vita. Un mistero che riguarda un minerale, il fosforo.
Il fosforo, oltre a essere il secondo minerale più abbondante nell’organismo umano, è infatti essenziale in altissima concentrazione per sintetizzare i mattoni molecolari e sostenere i sistemi cellulari. E lo è stato anche in passato, negli organismi positivi. Eppure, le sue quantità fino ad adesso sembravano trascurabili nel nostro passato più antico. Cos’è cambiato?
La ricerca sul fosforo e l’origine della vita
Gli scienziati Matthew Brady, Rosalie Tostevin e Nicholas Tosca, delle Università di Cambridge e Cape Town, non riuscivano a togliersi dalla testa che la scarsa presenza di fosforo negli organismi cellulari primitivi fosse un vero e proprio enigma. Hanno così deciso di avviare un lungo e accurato studio partendo dal presupposto che questo minerale, come abbiamo già detto, fosse davvero scarso nel passato della Terra dov’era assente la vita umana (il cosiddetto passato pre-biotico).
In effetti, la comunità scientifica ha sempre ritenuto che i minerali con all’interno del fosfato solubile non fossero comuni sulla crosta terrestre del passato pre-biotico e che invece a dominare fossero i minerali del gruppo insolubile dell’apatite. Dunque, qual è l’anello mancante? Se il fosforo non era a disposizione com’è possibile che si sia verificata la scintilla vitale? Per Brady, Tostevin e Nicholas la risposta è una sola: l’origine della vita è da rintracciarsi nell’acqua di mare primitiva.
L’origine della vita nell’acqua di mare preistorica
Secondo i ricercatori, l’acqua di mare primitiva potrebbe aver trasportato 1.000-10.000 volte più fosforo di quanto si pensasse in precedenza. Insieme ad altri esperti delle loro università, i tre scienziati hanno ricreato in laboratorio l’acqua di mare proprio come appariva nel passato pre-biotico, aggiungendo una variabile che fino a oggi non era stata presa in considerazione: la quantità disciolta di ferro negli oceani.
Lo studio, pubblicato sulla rivista Nature Communications, si è avvalso di strumenti di modellazione geochimica per simulare le condizioni della Terra primordiale ed è stato svolto in un’atmosfera controllata e “affamata di ossigeno”, dunque uguale a quella della Terra primordiale.
Hanno poi aggiunto diverse quantità di ferro, per un motivo molto semplice: la presenza di grandi quantità di questo minerale ferroso sui letti d’acqua pre-biotici è documentata da moltissimi studi. Una volta aggiunto il ferro, gli scienziati hanno costruito dei modelli e uno di questi combacia alla perfezione con l’origine dei nostri primissimi sistemi cellulari.
La vita umana primordiale e il futuro dell’Universo
Chiaramente, lo studio deve ancora essere sottoposto a ulteriori verifiche prima di diventare una tesi valida e comprovata, ma i ricercatori sono del tutto sicuri di aver trovato la chiave giusta. In particolare, il dottor Nicholas Tosca ha specificato che «se ciò che abbiamo scoperto è davvero corretto, non significa necessariamente che la vita sulla Terra sia iniziata nell’acqua di mare ma che quest’ultima possa aver fornito il fosforo agli ambienti dove la vita è nata. Come? Questo è un quesito esaltante, è ancora tutto da scoprire».
In generale, questi studi hanno portato a un risultato che può avere interessanti implicazioni anche per coloro che cercano forme di vita nello spazio: se è vero che il ferro aiuta a mettere più fosforo in soluzione (e dunque nelle condizioni di creare vita) sulla Terra, può farlo e averlo fatto anche su altri pianeti, in particolare Marte, che mostra diversi segni della presenza d’acqua e di ferro in superficie.