SCIENZA

Strani segni su Marte, ma cosa sono? La scoperta potrebbe cambiare tutto

Le nuove immagini del Pianeta Rosso hanno dell'incredibile e potrebbero cambiare tutto: cosa sono gli strani segni avvistati su Marte?

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Fonte: NASA/JPL-Caltech/MSSS/IRAP

“Il nostro Rover Curiosity Mars ha avvistato delle caratteristiche crepe esagonali di fango che gli scienziati ipotizzano possano offrire la prima prova di cicli asciutti e umidi su Marte”. Così la NASA ha annunciato la nuova scoperta lo scorso 10 agosto, spiegando come un simile ritrovamento potrebbe avere dei risvolti inediti sulla nostra conoscenza del Pianeta Rosso.

Crepe esagonali su Marte, le immagini del Rover Curiosity

Come ha spiegato la NASA, non è insolito avvistare sulla superficie di Marte delle crepe sia grandi che piccole, talvolta irregolari e dalle forme strane, ma quest’ultima scoperta è davvero unica nel suo genere. “Curiosity ha avvistato queste crepe di fango mentre saliva tra gli strati sedimentari del Monte Sharp in una zona di transizione, tra uno strato ricco di argilla e una regione minerale salata arricchita più in alto”, si legge nell’annuncio della scoperta.

Nello specifico sono state pubblicate due immagini, la prima delle quali mostra il Pianeta Rosso quasi completamente illuminato nell’oscurità dello Spazio. Qui si scorge il grande canyon Valles Marineris lungo oltre 3.000 km, largo 600 km e profondo 8 km, come delle macchie di colore nero nel mezzo di sfumature marroni e rosse.

La seconda immagine è, invece, quella che si riferisce proprio alle strane crepe. Zoommando sulla porzione di superficie marziana che ospita il Gale Canyon, infatti, sono ben visibili delle crepe di fango che “si crede si siano formate durante lunghi cicli di condizioni umide e asciutte nel corso di molti anni. Scattata dal rover Curiosity, l’immagine mostra forme esagonali – quasi in scala – incrostate su tutta la superficie di colore beige scuro”.

Perché la nuova scoperta su Marte potrebbe cambiare tutto

Ma come mai questa immagine ha incuriosito così tanto gli astronomi? A rispondere ci ha pensato la NASA: “Le crepe di fango sono la prima prova che l’antico Marte aveva cicli regolari secco-umido, come la Terra“. “Una delle teorie prevalenti su come la vita sia iniziata sulla Terra è che cicli persistenti di condizioni umide e asciutte sulla terra hanno aiutato a far partire i complessi mattoni chimici necessari per la vita microbica”, quindi questa potrebbe essere di fatto l’ennesima prova che sul Marte primordiale ci siano state le condizioni favorevoli per l’origine della vita.

Non è un caso che William Rapin, autore principale dello studio, abbia parlato della scoperta con toni a dir poco entusiasti: “Abbiamo già visto crepe di fango, ma quella in questa posizione aveva tipicamente giunzioni a forma di T. Questo accade quando il fango si è asciugato una volta ed è stato fossilizzato in quello stato”, ha spiegato ma in questo caso specifico si parla di crepe a forma di esagono che hanno avuto origine da giunzioni a forma di Y

“Gli schemi esagonali si verificano quando il fango si asciuga, restringendosi e fratturandosi in giunzioni a forma di T. Quando le giunzioni sono ripetutamente esposte all’acqua, le giunzioni a T si ammorbidiscono e diventano a forma di Y, formando infine esagoni”, scrive la NASA. È ufficiale che, dunque, i ricercatori abbiano osservato per la prima volta su Marte qualcosa di inedito, che apre le porte a nuovi e interessanti scenari.

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