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Hanno avvistato su Marte un oggetto dalla forma strana: ma cos'è?

Marte continua a stupire: grazie al rover Perseverance è stato avvistato un oggetto dalla forma molto strana sulla superficie del Pianeta Rosso.

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Dicesi pareidolia “un’illusione subcosciente che tende a ricondurre a forme note oggetti o profili dalla forma casuale” (Wikipedia). E talmente forte è il potere della mente umana da averla fatta arrivare addirittura su Marte, o quasi. La NASA ha avvistato sulla superficie del Pianeta rosso una roccia dalla forma molto strana e qualcuno l’ha già definita “ciambella” marziana. Ma cosa sappiamo?

Cos’è lo strano oggetto avvistato su Marte

Tutto è partito dai dati raccolti grazie al rover Perseverance, che dal febbraio 2021 continua a esplorare il cratere Jezero nell’emisfero settentrionale di Marte. A colpire l’attenzione degli astronomi (e sì, anche dei curiosi) è stata in particolare un’immagine scattata lo scorso 22 giugno dal Remote Microscopic Imager (RMI), parte dello strumento SuperCam, a una distanza di circa 100 metri dal rover.

Quel che si vede chiaramente è un oggetto dalla forma strana che colpisce mentre si staglia lì, su quella porzione di superficie apparentemente liscia del Pianeta Rosso: è una roccia a forma di “ciambella”, la stessa che era stata precedentemente ripresa dalla Mastcam-Z il 15 aprile 2023, quando il rover si trovava a una distanza di circa 400 metri. In verità non è la prima volta che viene avvistato qualcosa del genere su Marte: già nel 2014 il rover Opportunity aveva immortalato una “ciambella di gelatina” (così la chiamarono amichevolmente) e non è da escludere che possa avere dei punti in comune con l’ultima scoperta su Marte.

Perché su Marte ci sono rocce a forma di “ciambella”

Le rocce dalla forma strana sono ormai una peculiarità del Pianeta Rosso e grazie alle immagini raccolte – non solo da Perseverance ma anche dai suoi predecessori Opportunity, Spirit, Curiosity – sappiamo per certo che la superficie di Marte porta i segni dall’impatto di diversi meteoriti.

Dal momento che l’atmosfera di Marte è piuttosto “sottile”, inevitabilmente i meteoriti lasciano frammenti sulla sua superficie, oltre a creare i caratteristici crateri da impatto che si mantengono nel tempo a causa della mancanza di precipitazioni. Come la sopracitata roccia “ciambella di gelatina” osservata da Opportunity, la nuova roccia a “ciambella” potrebbe essersi formata “dopo che una roccia più piccola (o più rocce) è stata erosa vicino al suo centro – come si legge nel comunicato del Jet Propulsion Laboratory della NASA -. Ciò ha lasciato dietro di sé una cavità che è stata successivamente allargata dal vento”. Le rocce più piccole sparse intorno che sono di colore simile, suggeriscono che abbiano un’origine comune e sarebbero, quindi, i suoi stessi frammenti.

Anche il SETI Institute, intervenendo su Twitter, ha suggerito che la strana roccia “potrebbe essere un grande meteorite accanto a pezzi più piccoli”. Intanto il rover Perseverance continua a essere operativo su Marte, esplora Jezero e continua a raccogliere – oltre alle immagini – dei campioni dal delta fluviale del cratere, un tempo “zona lacustre” e oggi depositario dei sedimenti che una volta vi scorrevano. L’analisi di questi campioni aiuterà gli astronomi a far luce sull’evoluzione geologica e ambientale del Pianeta Rosso, per rispondere alla fatidica domanda che ossessiona moltissimi scienziati (e curiosi): è possibile che una volta vi fosse vita su Marte?