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Switch Off RAI: abbiamo una data

Dalla comunità dei tecnici TV e degli antennisti arriva la notizia che conferma i precedenti annunci: a giorni il primo test di trasmissione, dal 28 agosto un MUX RAI passa al DVB-T2

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L’incredibilmente lunga attesa per il DVB-T2 sta per finire: a giorni la RAI farà il primo test di trasmissione con il nuovo (ormai neanche tanto) standard del Digitale Terrestre. La conferma arriva da Digital Forum, fonte non ufficiale ma assolutamente attendibile: è un forum frequentato dalla comunità dei tecnici TV e degli antennisti italiani, che nel corso degli anni ha anticipato molte indiscrezioni rivelatesi poi puntualmente vere.

E la notizia, in questo caso, è quella del primo test di trasmissione in DVB-T2 di un MUX (cioè un contenitore di canali, semplificando al massimo) da parte della TV di Stato. Le date riportate da Digital Forum sono credibili e rassicuranti, perché lasciano intuire che quanto anticipato a gennaio durante un convegno dal direttore delle tecnologie della RAI, Stefano Ciccotti, sta per diventare realtà.

DVB-T2: test RAI il 28 maggio

Secondo quanto riportato da Digital Forum la RAI ha in programma il primo test di trasmissione in DVB-T2 nella notte tra il 27 e il 28 maggio. Verrà trasmesso con il nuovo standard un solo MUX, per la precisione il MUX B, all’interno del quale non è noto quali canali verranno inseriti.

Durante il test si verificherà se i sistemi di trasmissione già presenti sul territorio riescono effettivamente a raggiungere la banda massima dello standard, cioè 37 Mbit al secondo, che sono quasi il doppio dei 20 Mbit disponibili con il DVB-T di prima generazione.

Se tutto andrà come previsto, allora forse ci saranno altri test nelle prossime settimane in vista del cambio definitivo di tecnologia per il MUX B RAI, che avverrà il 28 agosto.

Ricordiamo che il direttore Ciccotti aveva annunciato che questo “mini switch off” sarebbe avvenuto entro settembre 2024, quindi i tempi verranno rispettati.

Quali canali RAI passeranno al DVB-T2

Sempre secondo Digital Forum, la banda dati quasi raddoppiata potrebbe essere usata dalla RAI per riempire di canali il MUX B, inserendo anche alcuni canali il “simulcast“. Con questo termine si intende che lo stesso canale sarà trasmesso simultaneamente su due MUX diversi, uno con il vecchio standard DVB-T e uno con il nuovo DVB-T2.

Questa scelta permetterebbe di testare la nuova tecnologia con più contenuti possibili, senza però mettere a rischio la visione di un canale sulle TV che non sono compatibili con il Digitale Terrestre di seconda generazione.

Allo stesso tempo, inoltre, questa scelta permetterebbe agli utenti di verificare con certezza assoluta se la TV è pronta allo switch off oppure no: se i canali visualizzati sono entrambi, allora è tutto ok, ma se uno dei due non si vede, allora c’è un problema.

Quante TV non sono compatibili

Quello delle TV compatibili o non compatibili con il DVB-T2 è uno dei dati più misteriosi dell’economia italiana: nel corso degli ultimi anni sono state annunciate (e a volte “sparate“) le cifre più disparate, con stime spesso in completo contrasto una con l’altra.

Una delle stime ritenute più credibili, al momento, è quella contenuta nell’ultimo “Report dotazioni tecnologiche delle famiglie italiane” di Auditel, con dati aggiornati ad aprile 2023.

Secondo questo report 6 milioni di famiglie (pari ad una famiglia su quattro) non sono dotate di una TV compatibile con lo standard DVB-T2. Le TV non compatibili presenti nelle prime case degli italiani sono 14,5 milioni.

Si tratta di numeri molto importanti, che probabilmente andranno superati con nuovi Bonus TV: l’alternativa, infatti, è che gli italiani dismettano molte di queste vecchie TV senza sostituirle, accontentandosi di usare i servizi in streaming.

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