Metà delle TV non vedranno la RAI da settembre? Facciamo chiarezza
Come al solito le notizie sullo Switch Off della TV digitale terrestre italiana generano incomprensioni e allarmismi, ma dall'ultima sono nate vere e proprie bufale
La lunghissima storia dello switch off italiano dal DVB-T al DVB-T2 è piena di incomprensioni ma anche, è giusto ammetterlo, di superficialità nel modo in cui tale storia viene raccontata.
La notizia dell’ammissione da parte del direttore delle tecnologie della RAI, Stefano Ciccotti, del passaggio del MUX B della RAI al digitale terrestre di seconda generazione è stata l’occasione per diversi giornali nazionali di raccontare in modo incredibilmente sbagliato il prossimo passaggio tecnico dello switch off.
Per dirla in modo semplice: molti giornali hanno preso un enorme granchio, realmente fischi per fiaschi, finendo per raccontare delle inesattezze che stanno causando il panico in milioni di italiani che, secondo questi giornali, a partire da settembre non vedranno più RAI 1, RAI 2 e RAI 3. E’ una colossale balla.
La questione MUX
La cosa incredibile di questi articoli così superficiali è che, paradossalmente, partono tutti dalla spiegazione di che cosa sono i MUX. Salvo poi non capire quale MUX passa al DVB-T2 e quali restano al vecchio standard.
Su questo non ci piove e Ciccotti è stato chiarissimo: a passare al DVB-T2 a partire da settembre sarà solo il MUX B nazionale. Sempre Ciccotti ha ammesso che non è possibile fare lo switch off subito anche degli altri MUX perché, altrimenti, “la vecchina del paese che non ha il televisore non ci vede più… non ce lo possiamo permettere“.
Ora, ricordando che i MUX sono dei “contenitori” che vengono trasmessi a determinate frequenze radio su un territorio e “contengono” più canali al loro interno, bisogna andare a vedere cosa contiene ogni MUX e, in particolare, l’unico MUX che passa al DVB-T2.
Esiste un posto, su Internet, dove con un po’ di pazienza e di voglia di studiare ci si può togliere ogni dubbio in merito. E’ Digital Forum, il forum di riferimento dei tecnici TV italiani, dall’antennista del paesello al tecnico raffinato che lavora per le emittenti TV. Questo forum è una miniera di informazioni, una fonte qualificata alla quale si dovrebbe sempre guardare per capire lo Switch Off italiano.
Proprio su Digital Forum possiamo trovare una lista dei MUX RAI, aggiornata addirittura al 29 gennaio. Eccola:
MUX MR RAI
- Rai 1 HD (LCN 1)
- Rai 2 HD (LCN 2)
- Rai 3 TGR Regione (LCN 3)
- Rai 3 TGR Regione (LCN 3)
- Rai 3 TGR Regione (LCN 3)
- Rai News 24 (LCN 48,548)
- Rai 3 HD (LCN 103)
- Rai 3 TGR Regione (LCN 8XX)
- Rai 3 TGR Regione (LCN 8XX)
- Rai 3 TGR Regione (LCN 8XX)
MUX A RAI
- Rai Movie HD (LCN 24,524)
- Rai Premium (LCN 25)
- Rai Gulp (LCN 42)
- Rai YoYo (LCN 43)
- Rai News 24 HD (LCN 48)
- Rai Storia (LCN 54)
- Rai Sport HD (LCN 58)
- Rai 4K (LCN 101)
- Rai 4 HD (LCN 521)
- Rai 5 HD (LCN 523)
- Rai Radio 1 (LCN 701)
- Rai Radio 2 (LCN 702)
- Rai Radio 3 (LCN 703)
- Rai Gr Parlamento (LCN 704)
- Rai Isoradio (LCN 705)
- Rai Radio 3 Classica (LCN 706)
- Rai Radio Kids (LCN 707)
- Rai Radio Live Napoli (LCN 708)
- Rai Radio Techete’ (LCN 709)
- Rai Radio Tutta Italiana (LCN 710)
- Rai Radio 1 Sport (LCN 711)
- No Name Radio powered by Rai (LCN 712)
MUX B RAI
- Rai 4 (LCN 21)
- Rai 5 (LCN 23)
- Rai Scuola (LCN 57)
- RaiPlay (LCN 201)
- Rai Radio 2 Visual (LCN 202)
- RaiPlay Sound(LCN 203)
- Rai 1 HD (LCN 501)
- Rai 2 HD (LCN 502)
- Rai 3 HD (LCN 503)
- Rai Premium HD (LCN 525)
- Rai Gulp HD (LCN 542)
- Rai YoYo HD (LCN 543)
- Rai Storia HD (LCN 554)
- Rai Sport HD test HEVC (LCN 558) In HEVC
- RTV San Marino (LCN 831)
La RAI trasmette tutti i suoi canali su due MUX nazionali (A e B) e su 11 MUX “MR“, cioè “macro regionali” che sono, in pratica, diffusi su gruppi di Regioni o Province. Ad esempio il MUX MR 1 porta i canali RAI sopra elencati in Lombardia, Piemonte e provincia di Piacenza, mentre gli stessi canali vengono portati in Campania dal MUX MR 11.
La divisione in macro regioni permette anche alla RAI di diffondere le versioni locali dei TG regionali su RAI 3.
Solo MUX B
Ora, vi invitiamo a guardare nuovamente la lista delle reti RAI trasmesse su ogni MUX e, soprattutto, di guardare gli LCN indicati dagli ottimi tecnici di Digital Forum.
Gli LCN sono i numeri dei canali sul telecomando: se premete il tasto 1 del vostro telecomando la TV vi mostrerà il canale RAI 1 trasmesso sul MUX MR della vostra Regione, mentre se col telecomando andate al 501 la TV vi mostrerà sempre RAI 1, ma quello trasmesso dal MUX B Nazionale.
Il MUX B Nazionale è proprio quello (e l’unico) che sarà convertito al DVB-T2 a partire da settembre e ciò vuol dire che, per vedere la differenza, non dovrete premere 1, 2 o 3 sul vostro telecomando, ma 501, 502 e 503.
In altre parole: il fatto che da settembre in poi chi non ha una TV compatibile non vedrà più le reti RAI principali è una enorme bufala: al massimo non vedrà le versioni trasmesse agli LCN 501, 502 e 503.
Ma non solo: il dirigente RAI ha anche specificato che il MUX B verrà leggermente modificato per inserire entrambe le versioni di RAI 1, RAI 2 e RAI 3, cioè sia quella in DVB-T che quella in DVB-T2 e questo servirà a fare dei test di ricezione.
In pratica i tecnici della RAI andranno “con la macchinina” (parole di Ciccotti) in giro per l’Italia e con i loro strumenti agganceranno le frequenze del MUX B convertito e controlleranno se la versione in DVB-T2 di questi canali si riceve realmente meglio di quella in DVB-T1.
Milioni di TV inutilizzabili?
Quanto detto fino ad ora basta e avanza per smontare la bufala secondo cui “la metà delle TV italiane” non funzionerà più a partire da settembre. Chiaramente non è vero: da settembre la metà delle TV italiane non riuscirà più a sintonizzare quei 15 canali trasmessi sul MUX B nazionale della RAI.
Ma continuerà a sintonizzare senza problemi tutti gli altri canali, compresi RAI 1, RAI 2 e RAI 3 che vengono trasmessi sul MUX macro regionale.
L’allarme sulle TV inutilizzabili deriva dal 6° Rapporto Censis-Auditel, pubblicato nel novembre 2023, dal quale emerge che il 47,6% delle TV presenti in Italia non è compatibile con il DVB-T2. Si tratta di 20,7 milioni di apparecchi che, quando tutti i MUX verranno trasmessi in DVB-T2, effettivamente non saranno più utilizzabili.
Ma ciò non vuol dire che la metà degli italiani resteranno senza TV: al contrario, la maggior parte delle case degli italiani hanno più TV e, quasi sempre, le TV non compatibili sono quelle vecchie, usate in stanze secondarie.
Sempre dallo stesso rapporto, infatti, risulta che le case senza nemmeno una TV compatibile non sono la metà, bensì il 35,2%, per un totale di 8,4 milioni di case.
Ma attenti pure a questo numero, perché non vuol dire che 8,4 milioni di nuclei familiari resteranno senza TV: molti italiani, infatti, hanno più case e portano le vecchie TV nelle seconde (o addirittura terze) case.
Così, andando a scavare bene nei numeri, si scopre che la stragrande maggioranza delle prime case italiane, quelle dove vivono realmente i nostri connazionali, hanno almeno una TV compatibile con il DVB-T2 e che, al massimo, questi nostri connazionali non vedranno la TV quando andranno a farsi un paio di settimane di vacanza nella seconda casa al mare, o nella terza in montagna, o nella quarta in campagna.
Sempre e soltanto se, lo ribadiamo, tutti i MUX della RAI, di Mediaset e degli altri editori verranno convertiti al DVB-T2. Cosa della quale, al momento, non si parla nemmeno.