Tartaruga marina depone uova a Riccione: è la prima volta nella storia
Deposizione storica di una tartaruga marina a Riccione: per la prima volta sul litorale riminese, un nido sorvegliato con misure straordinarie fino alla schiusa prevista a Ferragosto
È successo di notte, quando la spiaggia di Riccione si è svuotata e le luci si sono spente: una tartaruga marina, enorme e inattesa, ha scelto la spiaggia libera del Marano, cuore del divertimento estivo, per scavare il suo nido. Un evento sorprendente, mai accaduto prima su questa costa, che ha lasciato tutti a bocca aperta.
Non era un falso allarme: la Caretta caretta ha deposto circa cento uova a pochi metri da uno stabilimento balneare. È un segno potente, che racconta di cambiamenti in atto nel nostro mare e di una natura che tenta di riprendersi i propri spazi, anche nei luoghi più impensabili.
L’avvistamento nella notte
Ma andiamo per ordine: la scena si è consumata nella notte tra il 23 e il 24 giugno, quando a restare sulla spiaggia libera erano davvero in pochi. Fra la sabbia e il bagnasciuga camminava giusto qualche giovane rimasto dopo la chiusura dei locali. Nessuno poteva immaginare che una tartaruga marina di circa vent’anni, che come abbiamo detto appartiene alla specie Caretta caretta, stesse risalendo lentamente l’arenile.
La tartaruga ha percorso oltre venti metri prima di individuare un punto adatto dove scavare e deporre le uova: un comportamento naturale, ma eccezionale in questo tratto di costa, mai scelto prima dalle tartarughe per la nidificazione. A notare il tutto sono state due ragazze di 17 e 18 anni che, intuendo la portata straordinaria dell’evento, hanno immediatamente contattato la Capitaneria di Porto.
L’intervento dei volontari della Fondazione Cetacea è stato rapido e decisivo per mettere in sicurezza il sito. Insieme al personale comunale e alle autorità ambientali, hanno verificato la presenza di circa cento uova, delimitando l’area per avviare un monitoraggio costante e prevenire possibili interferenze.
Gli interventi e la schiusa a Ferragosto
L’area, dunque, è stata perimetrata con recinzioni in legno e reti da cantiere, mentre i volontari hanno predisposto un presidio permanente per sorvegliare la zona ed evitare intrusioni o danneggiamenti accidentali. Sarà posizionato anche un gazebo per offrire supporto e informazioni ai bagnanti e ai curiosi che, inevitabilmente, saranno attratti dall’evento.
Il Comune ha inoltre annunciato un’ordinanza per regolamentare l’accesso alla spiaggia e limitare le attività potenzialmente pericolose per le uova. La pulizia dell’arenile verrà effettuata con accorgimenti particolari per non compromettere il delicato equilibrio del sito. Si stima che la schiusa possa avvenire tra Ferragosto e la fine di agosto, con tempi di incubazione attorno ai 45-50 giorni, se le condizioni resteranno favorevoli.
Dietro questo evento eccezionale, però, c’è anche un segnale più ampio che riguarda il clima. Secondo la Fondazione Cetacea, infatti, l’innalzamento della temperatura del mare Adriatico (che a giugno ha toccato valori medi di 25 gradi contro i 22-23 abituali) sta spingendo le tartarughe marine a spostare le aree di nidificazione. Un cambiamento che potrebbe modificare in modo significativo la geografia delle spiagge scelte da questa specie per riprodursi.
Cosa fare se si avvista una tartaruga marina che depone?
Osservare una tartaruga marina che depone le uova è un’esperienza rara e preziosa, ma è fondamentale agire con attenzione. La prima regola è non disturbare l’animale: bisogna mantenere una distanza di sicurezza, evitare rumori e luci intense che potrebbero spaventarla e comprometterne il comportamento naturale.
La seconda cosa da fare è avvisare subito la Capitaneria di Porto o le associazioni specializzate come la Fondazione Cetacea, in modo che personale esperto possa intervenire a protezione del nido. Segnalare con prontezza l’avvistamento significa contribuire attivamente alla salvaguardia di una specie ancora vulnerabile e garantire che queste straordinarie nidificazioni possano continuare a sorprendere anche in futuro.