Tartarughe Caretta caretta, record in Sicilia: censiti 182 nidi. Perché è una buona notizia?
Sulle spiagge della Sicilia sono stati deposti 182 nidi di tartarughe Caretta caretta durante l'estate 2024: come mantenere l'ambiente idoneo alla specie?
La Sicilia ha vissuto un’estate 2024 da record per la nidificazione delle tartarughe marine, con ben 182 nidi di tartarughe Caretta caretta censiti, di cui 165 monitorati dal network del WWF Italia.
Questo dato consolida il ruolo dell’isola come uno dei principali luoghi di nidificazione per la specie nel Mediterraneo.
I nidi di Caretta caretta in Sicilia
Il territorio siciliano quest’estate ha ospitato la nascita di numerosi esemplari di tartarughe Caretta caretta. Circa il 70% dei loro nidi si è concentrato sulla costa orientale dell’isola, con la provincia di Siracusa protagonista insieme ai suoi 82 nidi, pari al 44% del totale. Nella provincia di Ragusa, invece, sono stati registrati 41 nidi, mentre nelle province di Catania e Trapani ne sono stati rilevati 10. Risultati più modesti si sono avuti a Palermo, con 12 nidi, e a Messina e Caltanissetta, dove si è verificata una sola nidificazione.
Il numero totale di neonate tartarughe emerse fino ad ora è impressionante, con oltre 6.000 esemplari. Questi numeri potrebbero crescere ulteriormente, poiché alcuni nidi sono ancora in fase di schiusa, principalmente nella provincia di Siracusa.
La stagione ha visto anche eventi di nidificazione eccezionali: ad esempio, nel ragusano una tartaruga ha deposto ben 143 uova, mentre il record di emersione spetta a un nido a Reitani, nel comune di Noto, dove 117 uova sono riuscite a schiudersi. Infatti, va ricordato che una parte delle uova non raggiunge la maturazione, a causa di fattori naturali.
L’aumento dei nidi lungo le coste italiane è una buona notizia per l’ecosistema ma, al tempo stesso, ripropone il tema della necessità di trovare un equilibrio tra la presenza delle tartarughe marine e le attività umane. Il WWF richiama l’attenzione sull’importanza di implementare misure di conservazione adeguate, specialmente per proteggere le spiagge che si stanno dimostrando idonee alla nidificazione. Questi lidi, resistenti agli effetti dei cambiamenti climatici come l’erosione costiera e l’aumento delle temperature, richiedono una gestione sostenibile per garantire la sopravvivenza della specie Caretta caretta.
Rendere le spiagge adatte alla nidificazione
In questo scenario, è fondamentale che la Sicilia adotti misure per regolamentare l’uso delle spiagge affidate agli stabilimenti balneari o ai comuni costieri. Tra le proposte del WWF c’è quella di eseguire la pulizia quotidiana delle spiagge con metodi poco invasivi, limitando al minimo l’uso di mezzi meccanici, che potrebbero danneggiare le zone di nidificazione. Inoltre, le transenne utilizzate dai lidi per delimitare le aree non dovrebbero costituire un ostacolo per le tartarughe durante la deposizione delle uova.
Un altro problema significativo è l’inquinamento luminoso, che rappresenta una delle principali cause d’insuccesso delle schiuse, dopo l’erosione costiera. Le luci artificiali, infatti, possono disorientare le neonate tartarughe, spingendole a dirigersi verso l’entroterra invece che verso il mare. Un episodio esemplare si è verificato a Palmi, in Calabria, dove una sessantina di piccole tartarughe sono state salvate mentre, attratte dai lampioni, si stavano dirigendo verso la strada, allontanandosi dal mare. Situazioni come questa evidenziano l’importanza di regolamentare l’illuminazione nelle aree costiere.
Il WWF si augura che questi aspetti vengano presi in considerazione nella redazione dei Piani di Utilizzo del Demanio Marittimo, elaborati dai Comuni e successivamente approvati dalle Regioni. Solo attraverso una pianificazione attenta e una gestione sostenibile delle spiagge sarà possibile garantire un futuro sicuro per le tartarughe marine e preservare l’equilibrio degli ecosistemi costieri.
Se il 2024 è stato positivo per la conservazione delle tartarughe Caretta caretta in Sicilia, resta fondamentale l’impegno continuo da parte delle istituzioni locali e nazionali per proteggere gli habitat naturali di questa specie, minacciati sia dalle attività antropiche sia dai cambiamenti climatici. Solo attraverso azioni concrete e durature le spiagge siciliane potranno continuare a essere un rifugio sicuro per le tartarughe marine.