SCIENZA

La tempesta Domingos si sposta verso il Sud: ecco dove scatta l'allerta meteo

Continua il maltempo in tutta Italia: la tempesta Domingos si sposta verso Sud, portando con sé precipitazioni intense e forti venti. Ecco dove scatta l'allerta.

Pubblicato:

Continua l’allerta meteo in Italia, a causa della tempesta Domingos: la nuova perturbazione, che ha già colpito le regioni del Nord, si sposta ora verso Sud e porta con sé precipitazioni intense, venti forti e possibili disagi per la popolazione. Vediamo quali sono le previsioni per i prossimi giorni, e perché dovremmo preoccuparci seriamente per questa lunga serie di cicloni atlantici che hanno sconvolto il nostro Paese.

Tempesta Domingos, l’allerta nel Sud Italia

Dopo aver duramente colpito la Francia, la tempesta Domingos è arrivata anche in Italia: nelle regioni del Nord, che avevano appena affrontato – con conseguenze talvolta drammatiche – la tempesta Ciaran, è subito scattata l’allerta meteo. La Protezione Civile ha diramato l’allerta arancione per le zone della Toscana già devastate dall’alluvione, ma anche per tutte le altre regioni precedentemente colpite dal ciclone atlantico. Il maltempo ha avuto inizio sull’arco alpino, dove ha portato nuove precipitazioni nevose, per poi diffondersi in tutto il Nord e il Centro, con piogge significative soprattutto su Liguria, Toscana, Umbria, Lazio e Sardegna.

La tempesta Domingos ha poi cominciato a spostarsi verso Sud, dove è arrivata nella giornata di venerdì 10 novembre. Nel weekend, mentre il tempo migliora al Centro-Nord, sono previste precipitazioni a carattere temporalesco soprattutto su Campania e Calabria tirrenica, ma anche sulla Sicilia, che viene da un periodo di lunga siccità. Anche domenica 12 novembre è caratterizzata dal maltempo, con condizioni in peggioramento sul basso Tirreno e sulle isole. Poi, finalmente, il cielo dovrebbe tornare pian piano a schiarirsi anche nel Sud Italia.

Le conseguenze del cambiamento climatico: cosa aspettarci

Purtroppo, la tempesta Domingos – come le precedenti che si sono abbattute in Italia nelle ultime settimane – non è un’eccezione drammatica. Il cambiamento climatico ha tra le sue conseguenze non solo siccità estrema e caldo record, che hanno caratterizzato la stagione estiva sino all’inizio dell’autunno, ma anche precipitazioni sempre più violente. Numerosi studi hanno dimostrato che, in futuro, dovremo fare i conti con eventi climatici estremi. È il caso della grandine, che potrebbe verificarsi meno frequentemente, ma con intensità notevolmente maggiore. Alluvioni, smottamenti, frane: questi fenomeni hanno già messo in ginocchio intere popolazioni, e torneranno a farlo sempre più spesso.

Ma il riscaldamento globale non è una minaccia solamente per il clima. La temperatura del nostro pianeta si sta alzando rapidamente – la media è già aumentata di 1°C rispetto al periodo preindustriale, e gli esperti ritengono che il ritmo sia in accelerazione. E tutto ciò ha un impatto notevole su ecosistemi spesso molto delicati, come ad esempio le foreste boreali (che si stanno restringendo) e i ghiacciai. Questi ultimi continuano a sciogliersi con una velocità che sembra essere quintuplicata rispetto a 20 anni fa, innalzando il livello dei mari.

E le temperature stesse degli oceani sono in aumento, con danno – anche in questo caso – per gli ecosistemi marini. Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti: solo qualche mese fa abbiamo dovuto affrontare l’invasione del granchio blu, una delle tantissime specie aliene giunte nel nostro Paese per via del riscaldamento dei mari. Il crostaceo ha letteralmente distrutto intere popolazioni di molluschi, dando un duro colpo all’economia locale e mettendo a repentaglio la biodiversità del nostro Adriatico. E non è, purtroppo, che l’inizio se non invertiremo rapidamente la tendenza.

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963