Viaggiare nel tempo? Potrebbe essere possibile
Tornare nel passato e modificare per sempre il corso della storia: il "paradosso del nonno" e le soluzioni della fisica ai viaggi nel tempo
Il pensiero di viaggiare nel tempo, magari nel passato per correggere errori che non vorremmo aver commesso, affascina da sempre gli uomini. La prima idea di una macchina del tempo risale al romanzo del 1895 “The Time Machine”, di H. G. Wells, ed è piuttosto diffusa nella letteratura sci-fi, ma l’idea di poter attraversare le maglie del tempo s’incontra sempre più spesso anche in ambito scientifico.
Alcune delle teorie fisiche sull’Universo, infatti, includono anche la possibilità che si possa viaggiare nel tempo. Sul serio.
La fisica dei viaggi nel tempo
Dopo decenni passati a cercare una via matematica all’enigma dei viaggi nel tempo, gli scienziati si sono resi conto che le equazioni in grado di descrivere il fenomeno sono sostanzialmente coerenti con la teoria della relatività generale.
Le equazioni, però, non necessariamente corrispondono a quello che avviene nel mondo reale, e infatti ci sono un paio di problemi che rendono ancora oggi la prospettiva dei viaggi nel tempo piuttosto irrealizzabile.
Innanzitutto, come spiega Barak Shoshany della Brock University, la costruzione di una macchina del tempo richiederebbe della materia esotica, dotata di energia negativa: “tutta la materia che vediamo ha energia positiva, la materia con energia negativa non è qualcosa che si può semplicemente trovare in giro”. Sappiamo, almeno teoreticamente, che è possibile crearne delle piccole quantità, e per pochissimo tempo, probabilmente troppo poco per alimentare una macchina del tempo. Secondo Stephen Hawking, la prospettiva dei viaggi nel tempo era irrealizzabile anche per questo.
D’altro canto, non è detto che costruire un macchinario come quello proposto dallo scienziato Ron Mallet sia l’unico modo per viaggiare tra epoche: le stringhe cosmiche, i wormhole e la propulsione di Alcubierre sono alcuni esempi di come si possa ipotizzare il viaggio nel tempo nell’ambito della relatività generale.
Se è possibile viaggiare più veloce della luce, allora è possibile anche farlo nel tempo, attraversando le pieghe in cui le leggi della fisica s’interrompono.
Il problema della storia
La materia esotica è un problema, ma non mina la sostanziale coerenza dell’idea di viaggiare nel tempo con la teoria della relatività. La questione più spinosa in materia di salti temporali emerge quando si parla di viaggi nel passato, ed è quella che riguarda la coerenza degli eventi.
Gli scienziati parlano in proposito del “paradosso del nonno”, che è poi quello che segna la trama di celebri film come Ritorno al Futuro o Terminator: tornare indietro nel tempo e cambiare il corso della storia, potrebbe condurre il viaggiatore a non esistere più nel presente da cui proveniva, il che costituisce un chiaro non senso.
La fisica ha trovato diverse risposte a questo paradosso: uno dei principali oppositori della possibilità del salto temporale, Stephen Hawking, formulò in proposito la cosiddetta congettura di protezione cronologica, secondo cui le leggi della fisica impediscono, anche se non si sa bene come, la nascita di curve temporali chiuse – in cui cioè si possa viaggiare nel tempo attraverso dei tunnel spazio-temporali.
Secondo la teoria del multiverso, invece, il paradosso non genera alcuna contraddizione: ogni interferenza col passato produce le sue conseguenze solo in un universo parallelo, in cui la storia evolve seguendo direzioni diverse, come avviene per esempio nel film Sliding Doors.
Vi è poi il principio di autoconsistenza di Novikov, secondo cui gli eventi che avvengono all’interno di un anello temporale chiuso sono determinati non soltanto da quel che è avvenuto in passato, ma anche dagli eventi futuri. Il passato, in sostanza, sarebbe immutabile.
Secondo Shoshany, il viaggio nel tempo è possibile soltanto se si permette all’Universo di accogliere più storie parallele: per saltare da un’epoca all’altra, serve un mondo in cui possiamo considerare il gatto di Schrödinger a scatola chiusa, cioè un’interpretazione “a molti mondi” dell’Universo, per cui a ogni possibile deviazione nasce un nuovo corso degli eventi.