Addio Siri: gli utenti Apple potranno sostituirla con ChatGPT o Gemini
Siri non sarà più l’unica opzione per chi usa dispositivi Apple: presto si potranno scegliere altri assistenti vocali basati sulla IA. I motivi dietro questa decisione storica
Apple si sta a quanto pare definitivamente preparando a una svolta senza precedenti: per la prima volta dalla nascita di Siri, gli utenti iPhone (almeno in Europa) potranno scegliere un assistente vocale alternativo. Detto in altre parole, ChatGPT, Google Gemini e altri sistemi di intelligenza artificiale potranno presto essere impostati come assistenti vocali predefiniti al posto di Siri. Si tratta di una decisione storica presa non solo per ragioni tecniche, ma anche in risposta alle pressioni normative dell’Unione Europea.
Cos’è Siri e quali sono oggi i problemi di Apple con la AI
Siri è l’assistente vocale sviluppato da Apple, lanciato per la prima volta nel 2011 insieme all’iPhone 4S. Da allora, è sempre stato integrato come opzione predefinita sui dispositivi Apple, senza possibilità per gli utenti di scegliere un’alternativa. Siri consente di eseguire comandi vocali tra cui inviare messaggi, controllare il meteo, gestire la musica e molto altro.
Negli ultimi anni, come evidenzia la stampa di settore, Siri è tuttavia diventata simbolo del ritardo di Apple nel settore dell’intelligenza artificiale. Anche il progetto Apple Intelligence, presentato come una grande innovazione, si è in realtà rivelato meno avanzato del previsto.
I lavori di aggiornamento di Siri sono stati rinviati almeno al 2027 e, secondo alcune indiscrezioni, Apple avrebbe addirittura valutato di cancellare completamente lo sviluppo attuale per ripartire da zero.
Siri potrà essere sostituita dagli utenti: una storica apertura da parte di Apple
L’apertura del sistema operativo iOS agli assistenti vocali di terze parti rappresenta una novità assoluta per Apple. In questo modo, dopo oltre un decennio in cui Siri è stata l’unica opzione disponibile, presto gli utenti dell’Unione Europea potranno sostituirla con soluzioni alternative basate su IA, come ChatGPT, Gemini e altre.
Questa decisione è stata influenzata da due fattori principali. Il primo è la già citata crisi interna di sviluppo dell’IA di Apple, aggravata dal ritardo nella nuova versione di Siri e dalla perdita di credibilità dopo le dichiarazioni fuorvianti sull’avanzamento di Apple Intelligence.
Il secondo riguarda le pressioni della Commissione Europea nell’ambito del Digital Markets Act (DMA), che richiede maggiore apertura e concorrenza nei sistemi digitali. Già nel 2021 la Commissione aveva criticato le pratiche di esclusività di Apple, che impedivano l’installazione di altri assistenti vocali sui dispositivi.
ChatGPT, Gemini & co.: chi prende il posto di Siri su iOS e da quando
Secondo le informazioni attualmente disponibili, Apple dovrebbe introdurre la possibilità di sostituire Siri con un aggiornamento software probabilmente a partire da iOS 19, che potrebbe includere anche un importante restyling del sistema operativo. Il cambiamento non dovrebbe limitarsi solo agli iPhone, ma estendersi anche a iPad e Mac.
Con l’apertura di Apple agli assistenti vocali di terze parti, gli utenti potranno scegliere tra diverse alternative a Siri, tra cui ChatGPT di OpenAI, uno dei modelli di linguaggio più avanzati oggi in grado di comprendere e rispondere in modo naturale e contestuale a una vasta gamma di richieste.
Un’alternativa sarà anche Google Gemini, cioè l’evoluzione dell’assistente Google integrato con i modelli di intelligenza artificiale più recenti sviluppati da Google DeepMind. Altre possibilità a disposizione degli utenti saranno Claude di Anthropic e Meta AI, che è l’intelligenza artificiale sviluppata da Meta, integrata in Messenger, Instagram e WhatsApp.
Apple sarà obbligata a rendere pubbliche le interfacce di programmazione (API) necessarie, il che favorirà un’ampia gamma di integrazioni e una vera concorrenza tra i vari fornitori. Questa libertà di scelta è già da tempo una realtà per gli utenti Android, e a quanto pare presto lo sarà anche per chi utilizza dispositivi Apple.