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ChatGPT: cos’è, come funziona e come sfruttare gratis il chatbot AI

Cos’è ChatGPT, come funziona e come utilizzare al meglio il chatbot AI che ha rivoluzionato il web. Tutto quello che bisogna sapere sul celebre tool di OpenAI

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ChatGPT Fonte foto: JarTee/Shutterstock

L’intelligenza artificiale conversazionale è uno dei temi caldi degli ultimi anni e tra gli strumenti che hanno avuto l’impatto maggiore sulle persone c’è sicuramente ChatGPT. Lanciato da OpenAI alla fine del 2022, questo chatbot basato su modelli linguistici avanzati ha rapidamente conquistato un pubblico sempre più vasto, dimostrando capacità conversazionali e generative che gli utenti possono utilizzare per svariate operazioni dalla produttività all’intrattenimento. Ecco tutto quello che c’è da sapere al riguardo.

Cos’è ChatGPT e perché tutti ne parlano?

ChatGPT è uno strumento basato sull’intelligenza artificiale sviluppato da OpenAI e ottimizzato per interagire con le persone in modo conversazionale.

È stato addestrato su enormi quantità di dati provenienti da interne, libri, articoli, siti web, codice e via dicendo, per insegnargli a comprendere il linguaggio umano, riconoscere schemi e acquisire conoscenze su una grandissima varietà di argomenti, cosa che gli permette di rispondere a domande complesse e parlare di qualsiasi argomento, senza difficoltà.

Il tool è accessibile via web o tramite l’applicazione ufficiale disponibile per Android e iOS e può essere utilizzato in modo molto intuitivo: basta digitare la propria richiesta nell’apposita casella di testo e attendere la risposta.

Differenza tra ChatGPT e altre AI conversazionali

Prima dell’arrivo di ChatGPT, esistevano già chatbot, erano i “semplici” assistenti virtuali in grado di interagire con l’utente tramite testo o voce. Tuttavia, la maggior parte di questi erano basati su regole predefinite, script o modelli molto limitati e specializzati in grado, dunque, di rispondere solo a domande frequenti o molto specifiche.

La differenza fondamentale con ChatGPT sta nella sua natura generativa e nella sua vasta conoscenza. Questo strumento, infatti, non si limita a fornire risposte pre-programmate o a cercare informazioni esistenti, ma è in grado di creare testo nuovo e originale in tempo reale.

Oltretutto la sua capacità di comprendere il contesto all’interno di una conversazione in corso, la sua immensa conoscenza su un’amplissima gamma di argomenti, la fluidità e naturalezza del linguaggio generato lo distinguono nettamente dai suoi predecessori e da molte altre AI conversazionali meno sofisticate, rendendolo di fatto un sistema con cui parlare esattamente come si farebbe con un altro essere umano.

Perché ChatGPT è diventato così popolare in poco tempo?

La popolarità di ChatGPT è attribuibile a diversi fattori chiave, sicuramente si tratta di un sistema accessibile e semplice da usare, con un’interfaccia davvero intuitiva e alla portata di chiunque.

C’è poi la questione sui costi: la versione base è gratuita ma mette comunque a disposizione degli utenti un’AI potente e completa sotto tutti i punti di vista. Altro motivo del successo sono le sue prestazioni, con questo tool che è in grado di generare testi coerenti e accurati su una varietà sconfinata di argomenti. Ovviamente ChatGPT non si limita solo ai testi e bisogna tener conto anche della generazione di immagini, altrettanto apprezzata dagli utenti.

Da non sottovalutare nemmeno la viralità dello strumento, con le persone che hanno iniziato a condividere in modo massiccio sui social media gli output più vari, contribuendo alla diffusione del chatbot. Infine c’è il discorso sulla versatilità, che rende questo tool AI perfetto per una vasta gamma di attività utili per la produttività e l’intrattenimento.

Che cos’è il modello GPT

Il cuore pulsante di ChatGPT è rappresentato dalla famiglia di modelli linguistici di OpenAI denominati GPT, acronimo di “Generative Pre-trained Transformer“.

Generative significa che il modello è progettato per creare qualcosa di nuovo, costruendo frasi intere parola per parola. Pre-trained indica che il modello è stato addestrato su un dataset enorme e variegato prima di essere utilizzato per il compito specifico per cui è stato ottimizzato, cosa che gli permette di acquisire una vasta conoscenza del linguaggio, della grammatica, degli stili e di una grande quantità di informazioni sul mondo.

Transformer si riferisce all’architettura di rete neurale su cui si basa il modello, un sistema che ha rivoluzionato il campo del Natural Language Processing (NLP) grazie ai suoi “meccanismi di attenzione” (attention mechanisms) in grado di pesare l’importanza di diverse parole all’interno di una frase o di un testo lungo, anche se sono distanti tra loro.

Come viene allenata l’intelligenza artificiale

L’addestramento dei modelli GPT avviene in diverse fasi: c’è il pre-addestramento non supervisionato dove il modello viene esposto a un’enorme quantità di dati prelevati da fonti pubbliche su internet. L’obiettivo è imparare a prevedere la parola (o il token) successiva in una sequenza di testo data la sequenza precedente. Facendo questo il modello costruisce una rappresentazione statistica complessa del linguaggio e delle informazioni contenute nei dati di addestramento.

Poi c’è il Fine-tuning con OpenAI utilizza tecniche di messa a punto, come il Reinforcement Learning from Human Feedback (RLHF), utili per valutare le capacità del chatbot e la qualità delle risposte (in base a un sistema di ricompense) in modo da addestrarlo a fornire sempre l’output migliore per ciò che gli viene chiesto.

GPT-3, GPT-4: differenze, miglioramenti e prospettive future

OpenAI ha rilasciato diverse iterazioni dei suoi modelli GPT, con GPT-3 e GPT-4 che sono state le più rilevanti per l’evoluzione di ChatGPT: GPT-3 è noto per i suoi 175 miliardi di parametri. L’arrivo della versione 3.5, ha rappresentato un cambiamento significativo in termini di capacità conversazionali, dimostrando una notevole coerenza e versatilità, pur avendo limiti nella comprensione profonda, nel ragionamento complesso, oltre che una tendenza a generare “allucinazioni”.

GPT-4 rappresenta un salto qualitativo sostanziale rispetto a GPT-3.5. Sebbene OpenAI non divulghi pubblicamente il numero esatto di parametri, si ritiene che sia molto più grande e addestrato su più dati. I miglioramenti principali includono capacità di ragionamento migliorate con il tool che è in grado di risolvere problemi complessi, seguire istruzioni intricate e superare esami standardizzatiMaggiore accuratezza fattuale, maggiore creatività e coerenza, migliori capacità nell’eseguire istruzioni complesse e una finestra di contesto più ampia con l’AI che può “ricordare” e processare una quantità maggiore di testo in una singola interazione.

Inoltre GPT-4 è stato presentato come un modello multimodale, capace di elaborare non solo testo ma anche immagini. Si tratta, al momento, della famiglia di modelli più avanzata ma la ricerca su GPT è in continua evoluzione e in futuro arriveranno sicuramente modelli ancora più grandi con capacità di ragionamento superiori, una maggiore integrazione della multimodalità e generalmente molto più efficienti rispetto al passato che potrebbero, dunque, avvicinarsi ancora di più a un’AGIArtificial General Intelligence), molto più vicina al ragionamento umano.

Come usare ChatGPT gratuitamente

Nonostante OpenAI offra piani a pagamento per accedere ai modelli più avanzati e a funzionalità extra, è ancora possibile utilizzare ChatGPT gratuitamente.

Per farlo non serve fare altro che aprire il sito di ChatGPT o aprire l’applicazione ufficiale su smartphone, registrare un nuovo account (potrebbe essere richiesta la verifica dell’account via mail o SMS), leggere e accettare i termini d’utilizzo e il gioco è fatto.

A iscrizione effettuata non resta che iniziare la chat utilizzando l’apposita barra di testo dove è possibile digitare i propri prompt e attendere che l’AI generi una risposta.

Limitazioni della versione gratuita

È bene ricordare, però, che la versione gratuita di ChatGPT, pur essendo eccezionale, presenta alcune limitazioni rispetto ai piani a pagamento.

Il primo limite riguarda il modello utilizzato che, generalmente, non è il più recente messo a disposizione da OpenAI. C’è poi la priorità di accesso e, durante i periodi di elevato traffico, gli utenti gratuiti potrebbero riscontrare rallentamenti nelle risposte o non riuscire ad accedere affatto al servizio.

Bisogna, inoltre, segnalare anche dei limiti al numero di messaggi che è possibile inviare in un determinato intervallo di tempo. Spesso, dopo un tot numero di utilizzi, l’app si blocca invitando l’utente ad aggiornare alla versione Plus.

Infine, con la versione free non c’è l’accesso a funzionalità più avanzate come l’uso di plugin/estensioni, l’analisi dati avanzata e altri limiti che possono essere superati sottoscrivendo un abbonamento

Tutto ciò che si può fare con ChatGPT

Le capacità di ChatGPT vanno ben oltre la “semplice” conversazione generale. Per prima cosa, il tool può essere usato per la generazione contenuti testuali che, probabilmente, è l’utilizzo più comune. Il chatbot è in grado di scrivere email formali o informali, rispondere a messaggi complessi, riassumere lunghi thread di email o suggerire bozze per comunicazioni specifiche.

Oltre a questo è possibile anche scrivere articoli e post di qualsiasi natura, diventando anche molto specifico in ambiti diversi (post sui social, articoli, how-to, guide, presentazioni e molto altro). C’è la possibilità, ad esempio, di suggerire titoli accattivanti, riformulare dei testi, correggere bozze, espandere concetti o adattare un testo a uno stile diverso.

ChatGPT può essere usato anche per la generazione di idee partendo da una parola chiave o da un testo, può esplorare e approfondire concetti, fornire spunti per i propri progetti e addirittura essere configurato per un ruolo specifico così da consentire all’utente di esercitarsi nella conversazione in situazioni ben determinate.

Non bisogna nemmeno dimenticare tutto ciò che riguarda la creazione di immagini partendo da un prompt di testo, uno dei trend più popolari del momento che nelle settimane passate ha invaso i social.

Infine, per le versioni basate su GPT-4, il tool è anche in grado di districarsi nella, riuscendo a generare codice in una vasta gamma di linguaggi di programmazione. Spiegare una linea di codice agli utenti e addirittura correggerlo se necessario (debugging) arrivando anche a spiegare i messaggi di errore, suggerendo approcci o soluzioni alternative.

ChatGPT e privacy: quali rischi per i dati personali?

L’interazione con un’intelligenza artificiale solleva, da sempre, diversi interrogativi sulla privacy e sulla sicurezza dei dati. Quando si interagisce con ChatGPT, il prompt inserito e le successive risposte ricevute vengono processati e archiviati da OpenAI. L’aspetto principale da considerare è che, per impostazione predefinita (anche se le policy possono cambiare), l’azienda utilizza i dati delle interazioni per migliorare i propri modelli.

Questo significa che le informazioni che vengono inserite nelle chat potrebbero potenzialmente essere utilizzate per addestrare future versioni di GPT. In tal senso, quindi, è opportuno riflettere attentamente prima di inserire informazioni sensibili, private o confidenziali perché, teoricamente, c’è il rischio che questi dati possano influenzare in qualche modo l’AI o diventare parte dei dati usati per l’addestramento futuro.

OpenAI è consapevole dell’importanza sulla privacy e ha implementato diverse misure di sicurezza, definendo chiaramente politiche di utilizzo dati e specificando sin da subito che i dati vengono utilizzati per l’addestramento dei modelli e per il miglioramento del servizio.

Naturalmente l’azienda offre agli utenti la possibilità di disattivare l’uso delle proprie conversazioni per l’addestramento dei modelli, basta andare nelle impostazioni del chatbot e disabilitare la specifica opzione. È bene ricordare, però, che sui dati che vengono utilizzati per l’addestramento o l’analisi, vengono applicati processi per rimuovere informazioni di identificazione personale e tutte queste informazioni vengono aggredate per ridurre il rischio di re-identificazione.

Infine per i piani Enterprise/Business, OpenAI offre garanzie per la privacy più stringenti, con i dati dei clienti che non vengono utilizzati per addestrare i modelli di base.

Best practice per proteggere le proprie informazioni.

Indipendentemente dalle misure adottate da OpenAI, la protezione dei propri dati personali rimane sempre responsabilità dell’utente.

Per questo è sempre bene non inserire informazioni sensibili, confidenziali o personali, evitando categoricamente di condividere dati come password, numeri di carte di credito, informazioni mediche, segreti commerciali, dati aziendali riservati o qualsiasi informazione che non dovrebbe diventare (potenzialmente) di pubblico dominio.

Prima di inviare un prompt, quindi, è consigliabile fermarsi a considerare se le informazioni inserite sono strettamente necessarie per ottenere la risposta desiderata e quali potrebbero essere le implicazioni se diventassero note.

Importante ricordare che, in futuro, le policy di OpenAI possono cambiare, è quindi consigliabile consultare regolarmente il sito dell’azienda per restare aggiornato su eventuali cambiamenti nella gestione dei dati. Consigliabile anche utilizzare le opzioni di controllo dati e impedire esplicitamente al chatbot che le proprie conversazioni vengano usate per l’addestramento.

Infine è sempre bene non considerare le chat di ChatGPT come uno spazio privato per condividere informazioni riservate, perciò prima di inviare qualsiasi cosa è sempre meglio essere ben consapevoli dei rischi.