Dei cuccioli di orso polare escono dalla tana, un avvistamento raro dopo 10 anni
Un raro video mostra dei cuccioli di orso polare che emergono dalla tana per la prima volta e rivela alcune drammatiche conseguenze del cambiamento climatico
È purtroppo noto che gli orsi polari siano fra gli animali più in difficoltà al mondo. Il riscaldamento globale (e il conseguente cambiamento climatico) stanno influenzando pesantemente la sopravvivenza di questa specie. Per questo, un video pubblicato di recente sta facendo il giro del mondo: mostra alcuni cuccioli che escono dalla tana insieme alla madre, muovendosi per la prima volta sulla neve.
Questa ripresa, straordinaria per la sua rarità, è il risultato di un lungo e complesso lavoro di ricerca che ha richiesto ben 10 anni di analisi e pazienza: documentare un momento così delicato nella vita di un orso polare non è semplice, ma il filmato rappresenta un passo fondamentale per comprendere meglio quella che è davvero la fase più vulnerabile della loro esistenza.
Il video e l’avvistamento
Il video è stato pubblicato in occasione della Giornata Mondiale dell’Orso Polare ed è parte di uno studio pubblicato sul Journal of Wildlife Management. La ricerca, guidata da un team dell’University of Toronto Scarborough in collaborazione con il Norwegian Polar Institute, ha richiesto un decennio di tentativi per ottenere immagini così dettagliate e ravvicinate del momento in cui i cuccioli emergono dalla loro tana.
Sì, perché gli orsi polari scavano le loro tane nella neve per proteggere i piccoli nelle prime settimane di vita, un periodo critico per la loro sopravvivenza. Per catturare questo evento senza disturbare gli animali, i ricercatori hanno utilizzato un sistema di fototrappole e telecamere satellitari. L’obiettivo era monitorare il comportamento delle madri e dei cuccioli nel momento dell’uscita, un evento che avviene una sola volta all’anno e in zone remote dell’Artico, rendendolo difficilissimo da osservare direttamente.
Lo studio sul denning
Non solo: lo studio voleva comprendere più a fondo ogni caratteristica e passaggio della fase del denning, ovvero il periodo in cui le femmine scavano e occupano una tana di neve per dare alla luce e accudire i piccoli. Questo momento, come ribadiscono i ricercatori nello studio, è delicatissimo e fondamentale per la sopravvivenza di ogni piccolo esemplare di orso polare, per questo può durare fino a otto mesi, un lasso di tempo lunghissimo durante il quale la madre non si alimenta, consumando le proprie riserve di grasso per produrre latte e mantenere al caldo i cuccioli.
Dopo anni di monitoraggio gli studiosi hanno rilevato che tendenzialmente le madri e piccoli escono dalle tane la prima settimana di marzo, ma negli ultimi anni si stanno verificando delle anticipazioni. Grazie anche all’uso di collari GPS e telecamere si è rilevato che le femmine lasciano i rifugi con sempre maggiore anticipo, probabilmente a causa dell’aumento delle temperature e della riduzione della copertura nevosa. Questo cambiamento non è privo di conseguenze: meno tempo al riparo significa cuccioli più esposti al freddo e con minori possibilità di sopravvivenza.
I ricercatori hanno anche osservato che dopo la prima uscita, gli orsi non si allontanano subito dalla zona della tana. Le madri restano nelle vicinanze per un periodo che può variare da pochi giorni a un mese, dando ai piccoli il tempo di acclimatarsi alle rigide condizioni artiche prima di affrontare il viaggio sulla banchisa in cerca di cibo.
Il futuro degli orsi polari
Le scoperte di questo studio offrono uno sguardo prezioso su una fase della vita degli orsi polari ancora poco conosciuta. Purtroppo però i dati raccolti confermano che il cambiamento climatico sta alterando profondamente le loro abitudini: il riscaldamento dell’Artico sta riducendo le aree adatte per il denning e anticipando i tempi di uscita dalle tane, mettendo a rischio la sopravvivenza dei cuccioli.
Oltre al clima, le attività umane stanno contribuendo a rendere più fragile il futuro di questi animali: l’espansione industriale e l’aumento del traffico navale nell’Artico stanno riducendo le aree sicure per il parto e aumentando le probabilità di disturbo durante la fase del denning. Proteggere questi habitat è essenziale per garantire la sopravvivenza di una specie già fortemente minacciata.
Comprendere il comportamento degli orsi polari e monitorare le loro abitudini è un passo fondamentale per la loro conservazione. Studi come questo aiutano a evidenziare le difficoltà che stanno affrontando e forniscono dati preziosi per guidare le future strategie di protezione. Il destino di questi animali dipenderà dalle scelte che verranno fatte nei prossimi anni per contrastare i cambiamenti climatici e preservare gli ambienti artici ancora incontaminati.