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SCIENZA

L'Ultima Area di Ghiaccio dell'Artico potrebbe scomparire più velocemente del previsto

Secondo un nuovo studio, le simulazioni precedenti erano sbagliate: l'Ultima Area di Ghiaccio potrebbe scomparire prima di quanto stimato.

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L’Ultima Area di Ghiaccio dell’Artico (Last Ice Area), che si trova a nord della Groenlandia, potrebbe scomparire più velocemente rispetto a quanto stimato. A riportarlo è un nuovo studio che ha esaminato l’area utilizzando il Community Earth System Model, con dati più dettagliati rispetto alle simulazioni utilizzate in passato.

Il nuovo studio

Lo studio dal titolo Revisiting the Last Ice Area projections from a high-resolution Global Earth System Model è stato pubblicato a gennaio sulla rivista Communications Earth & Environment ed è stato realizzato da un team di ricercatori della McGill University in Canada.

"Si prevede che l’Ultima Area di Ghiaccio, situata a nord della Groenlandia e dell’arcipelago artico canadese settentrionale, persisterà poiché l’Oceano Artico centrale diventerà stagionalmente privo di ghiaccio entro pochi decenni – si legge nell’abstract dello studio -. Le proiezioni dell’Ultima Area di Ghiaccio, tuttavia, provengono da modelli climatici globali a risoluzione relativamente bassa che non risolvono l’esportazione di ghiaccio marino attraverso i corsi d’acqua dell’arcipelago artico canadese e dello stretto di Nares". Per tale ragione il team si è servito delle "simulazioni numeriche ad alta risoluzione del Community Earth System Model, concludendo che il "ghiaccio marino dell’Ultima Area di Ghiaccio potrebbe scomparire poco più di un decennio dopo che l’Oceano Artico centrale ha raggiunto condizioni stagionalmente prive di ghiaccio" con "profondi impatti sulle specie obbligate al ghiaccio".

L’Ultima Area di Ghiaccio dell’Artico

"Le nostre scoperte si basano su modelli ad alta risoluzione, che considerano il trasporto del ghiaccio marino attraverso l’arcipelago artico canadese – ha affermato Bruno Tremblay della McGill University -. Ciò suggerisce che la LIA [Last Ice Area, ndr] potrebbe scomparire molto prima di quanto si pensasse in precedenza".

I precedenti modelli a bassa risoluzione avevano suggerito che la LIA avrebbe potuto durare per diversi decenni dopo che l’Oceano Artico centrale sarebbe stato privo di ghiaccio in estate, più o meno entro la metà del secolo. Secondo i nuovi calcoli, già nel 2035 l’Oceano Artico centrale potrebbe diventare privo di ghiacci, sottolineando che bisogna comunque tener conto di diverse variabili (quanto velocemente si riscalderà il Pianeta o come il calore potrebbe raggiungere la regione artica).

"Il destino dell’intera LIA dipende principalmente dalle condizioni del ghiaccio marino nella sua parte settentrionale, che ostacola il trasporto del ghiaccio marino e consente il ripristino dello spesso ghiaccio marino nelle isole Regina Elisabetta", si legge nello studio.

Gli esperti della McGill University hanno sottolineato in un articolo che "la stabilità di questa regione è fondamentale per preservare l’ecologia artica, poiché fornisce un habitat adatto per specie dipendenti dal ghiaccio e obbligate al ghiaccio, tra cui orsi polari, beluga, balene della Groenlandia, trichechi, foche dagli anelli, foche barbute e gabbiani avorio". È proprio questo a preoccuparli, l’influenza di questo fenomeno sulla fauna selvatica che dipende proprio da questa copertura di ghiaccio. Non è un caso che la LIA sia stata designata dal governo canadese come area marina protetta, per l’esattezza Tuvaijuittuq Marine Protected Area, parola che in lingua inuktitut (ovvero quella parlata dal popolo Inuit) significa "luogo dove il ghiaccio non si scioglie mai".

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