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Come è nata SanPa la docu-serie su San Patrignano

La docu-serie arrivata su Netflix il 30 dicembre ha generato un acceso dibattito online: ecco come è nata e perché guardarla

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SanPa: Luci e Tenebre di San Patrignano è il primo documentario a puntate prodotto da Netflix Italia. Racconta la storia della comunità di recupero per tossicodipendenti fondata da Vincenzo Muccioli alla fine degli anni Settanta e destinata a diventare la più grande d’Europa.

La docu-serie è stata lanciata dalla piattaforma il 30 dicembre 2020 e in pochi giorni ha catturato l’attenzione del pubblico generando un acceso dialogo sui social, blog e altri canali online. Infatti, narra uno spaccato d’Italia che ha caratterizzato gli anni Ottanta e non solo. E soprattutto racconta le idee e le azioni un personaggio come Vincenzo Muccioli, uomo carismatico e determinato ma caratterizzato da luci e ombre. La serie inizia con la nascita della Comunità nel 1978 e prosegue fino al 1995 con la morte del fondatore. La stessa Comunità di San Patrignano è intervenuta e ha definito la docu-serie come un “racconto unilaterale, sommario e parziale”. Ma come è nata l’idea di creare la serie e perché è importante guardarla?

SanPa: Luci e Tenebre di San Patrignano di cosa parla?

SanPa racconta i primi 15 anni di vita di una delle comunità di recupero più famose d’Europa, fondata a Coriano, in provincia di Rimini nel 1978.

La serie è divisa in cinque puntate: Nascita, Crescita, Fama, Declino e Caduta. Non c’è alcuna voce fuori campo, la narrazione è invece affidata a video, foto e altri materiali che raccontano, passo dopo passo, la fondazione della comunità e cercano di fare un ritratto del fondatore Vincenzo Muccioli. Infatti, la serie arriva fino al 1995, anno della morte del fondatore.

Ripercorre un ventennio difficile per l’Italia, caratterizzata dalla piaga dell’eroina che invase le città e non solo, spezzando una intera generazione. La volontà di Muccioli era quella di salvare la vita ai molti ragazzi e ragazze diventanti tossicodipendenti, attraverso metodi molto duri. Nella serie si alternano 25 testimonianze, che consistono in più di 180 ore di interviste e fotografie tratte da 51 archivi, in modo da raccontare le vicende nel modo più sfaccettato e accurato possibile.

C’è una domanda che si ripete insistentemente durante tutta la serie: “Per fare del bene è lecito usare qualunque metodo?” Una risposta assoluta probabilmente non esiste ma ognuno può maturare la propria opinione guardando la serie. È per questo motivo che il documentario ha generato un acceso dibattito online. Non è un caso che il titolo si riferisca proprio alle luci e tenebre di San Patrignano.

Com’è nata la serie SanPa?

SanPa non è solo la prima docu-serie prodotta da Netflix Italia ma è anche il primo documentario realizzato da 42, società di produzione fondata da Gianluca Neri. Ed è proprio lui ad aver scritto la serie insieme a Paolo Bernardelli e Carlo Gabardini.

L’autore voleva raccontare un importante fatto di cronaca italiana all’interno di una serie. Inizialmente aveva pensato al delitto di Yara Gambirasio che non va in porto. In seguito, l’autore ha l’idea di parlare di SanPa, la propone a Netflix Italia che l’ha prodotta e distribuita. La regia è di Cosima Spender.

La docu-serie SanPa è quindi disponibile sulla piattaforma di streaming dal 30 dicembre 2020.

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