SCIENZA

La frutta di stagione in anticipo è un problema: ecco perché

Le temperature invernali sono state ben al di sopra della media stagionale, tanto che frutta e verdura di primavera sono arrivate in anticipo: ecco perché è un problema.

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Sembra proprio che il mondo intero abbia imboccato una strada senza ritorno: dopo un’estate rovente che ci è sembrata infinita, l’inverno si è rivelato più caldo che mai, con temperature ben al di sopra della media stagionale. E la primavera si è affacciata in anticipo, soprattutto per quanto riguarda la frutta e la verdura di stagione. Questo notevole anticipo in agricoltura può però essere causa di grandi problemi, scopriamo di cosa si tratta.

L’inverno più caldo di sempre

A lanciare l’allarme è Coldiretti, che ha condotto un’indagine basata sui dati climatici raccolti da Isac Cnr. Le prime avvisaglie si sono presentate lo scorso anno, quando l’Italia ha registrato un’anomalia di +1,12°C rispetto alla media storica nazionale. Anche a livello globale, il 2023 è stato il più caldo di sempre: secondo l’Organizzazione Meteorologica Internazionale (WMO), la temperatura media è aumentata di 1,45°C rispetto ai livelli pre-industriali. La tendenza al surriscaldamento, d’altra parte, si è mostrata palesemente anche in inverno.

Quelli che dovrebbero essere i mesi più freddi dell’anno, infatti, hanno visto un innalzamento netto nella colonnina di mercurio: in Italia si è rilevata una temperatura superiore di 2,19°C rispetto alle medie storiche. Il divario è più ampio al Nord, visto che qui sono stati registrati +2,46°C rispetto alla media. Leggermente inferiore è la crescita nel Centro (+2,25°C) e nel Sud (+2,01°), dove i dati rimangono comunque allarmanti. E la primavera, ufficialmente iniziata il 21 marzo 2024, è sbocciata in anticipo – almeno per quanto riguarda l’agricoltura.

Frutta e verdura di primavera in anticipo: i rischi

Questo caldo anomalo ha completamente stravolto i normali cicli colturali, tanto che frutta e verdura di stagione sono arrivate anzitempo sul mercato. Si parla della maggior parte delle primizie (dalle fragole ai piselli, passando per i carciofi, le fave e gli asparagi), che hanno fatto la loro comparsa con oltre un mese di anticipo. Perché tutto ciò è un problema? Innanzitutto, uno dei motivi principali riguarda il possibile crollo delle temperature che, verificandosi quando le colture sono ormai in fase avanzata di maturazione, mette a rischio i raccolti. Nonostante un clima imprevedibile, infatti, è ancora probabile che nelle prossime settimane ci sia un’ondata di freddo tardiva.

Il caldo eccessivo ha poi permesso agli insetti dannosi per le colture di sopravvivere anche in inverno, trovando condizioni favorevoli per riprodursi fuori stagione. Potremo dunque andare incontro ad una primavera e ad un’estate caratterizzate da una vera e propria invasione, ancora una volta in grado di mettere in pericolo i raccolti. L’agricoltura italiana (e non solo), d’altra parte, sta affrontando numerose sfide sempre più ardue. È il caso della siccità, che provoca un notevole calo nell’acqua disponibile per le colture.

Il cambiamento climatico, in ottica ben più ampia, è poi un problema su molti altri fronti. L’aumento delle temperature, ad esempio, comporta anche l’incremento – sia nella frequenza che nell’intensità – di eventi atmosferici disastrosi, come grandinate, trombe d’aria, alluvioni e inondazioni. Ci avviamo verso il punto di non ritorno, secondo gli esperti: è importante fare qualcosa adesso, riducendo le emissioni di CO2, per impedire che la situazione vada davvero fuori controllo.

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