SCIENZA

È stata vista in cielo ed è estremamente rara: l'avvistamento

Grande, luminosa e strana: hanno appena scoperto la stella Giant Mothra, che potrebbe anche essere collegata alla misteriosa ed enigmatica materia oscura

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Fonte: Studio pubblicato dalla Cornell University

L’Universo non smette mai di sorprenderci e lo sappiamo benissimo: nel corso degli ultimi anni si è discusso moltissimo di ciò che gli scienziati sono stati in grado di trovare nelle profondità del cosmo. Ci sono alcune scoperte, però, che riescono a essere più sorprendenti e intriganti di altre. Un esempio? Quella relativa a Giant Mothra, una stella gigante e insolitamente luminosa che li ha colpiti per le sue particolarità.

Giant Mothra (o anche soltanto Mothra) è sembrata sin da subito un’anomalia e già dopo il primo sguardo gli scienziati hanno immaginato che fosse rarissima. Ciò che però hanno scoperto in seguito è stato ancor più interessante, perché a quanto pare questo corpo celeste potrebbe essere strettamente connesso alla materia oscura.

La scoperta della rara stella gigante

Ma come è avvenuta la scoperta? È presto detto: un gruppo di astronomi, guidati dal dottor Jose Diego dello Spanish National Research Council of Spain, stava usando alcuni strumenti del James Webb Telescope per esplorare la porzione di cielo in direzione della Costellazione di Eridano (situata nell’emisfero celeste australe). Durante la fase di osservazione, la squadra ha notato che c’era una stella particolarmente luminosa, che brillava in modo evidente nonostante fosse visibile come un minuscolo punto.

Analisi più approfondite hanno, in primo luogo, accertato che la stella si trova a 10,4 milioni di anni luce dalla Terra e poi che non si tratta di un corpo celeste qualsiasi ma di una “stella mostruosa”, probabilmente binaria. Proprio per la sua natura insolita, la stella è stata ribattezzata Mothra, come il mostro che è stato sia nemico che alleato di una a creatura mostruosa cinematografica molto nota: Godzilla.

Mothra e le sue caratteristiche

Godzilla è, per altro, anche il nome di un’altra stella scoperta sempre dal team dell’astrofisico Jose Diego, e ha in comune con Mothra il fatto di essere stata individuata e identificata grazie all’effetto di ingrandimento della lente gravitazionale di James Webb. Mothra (che è stata registrata con il nome scientifico di EMO J041608.8-240358), si differenzia però dalla sorella perché la sua luce sembra apparire insolitamente curvata, come se ci fosse qualcosa che la distorce.

È per questo che il team di Diego sostiene che Mothra potrebbe rivelarci qualcosa sulla materia oscura, ossia su quella componente della materia che per il momento è ancora del tutto ipotetica e che sarebbe rilevabile solo per mezzo dei suoi effetti gravitazionali, dunque in modo del tutto indiretto. L’idea che questo tipo di materia esista e sia qualcosa da dover trovare nasce per giustificare il comportamento di galassie e ammassi di galassie e, adesso, anche Mothra sembra “comportarsi” in un modo che attesta in qualche modo la sua presenza.

La stella rara e i prossimi studi

Mothra è dunque un corpo celeste molto rato e anomalo e attualmente i ricercatori stanno combinando tutti i dati raccolti finora da James Webb per scoprire tutto il possibile su di lei. Secondo i calcoli del team di Diego, Mothra, come accennavamo prima, potrebbe anche essere una stella binaria formata da due stelle supergiganti, precisamente una rossa e una blu. La rossa potrebbe essere più fredda e debole, mentre la blu potrebbe essere ciò che rende il puntino EMO J041608.8-240358 così luminoso.

A prescindere dalla sua natura, comunque, secondo le supposizioni di Diego dietro Mothra potrebbe esserci una galassia nana costituita quasi interamente da materia oscura. Occorreranno però numerosi e approfonditi studi, nonché accertamenti e analisi, per cercare di giungere a una conclusione certa e assodata.

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