Sapevate che la Terra ha una seconda Luna?
Sembra incredibile, ma la Terra ha effettivamente una seconda Luna (o meglio, una "quasi-Luna"): gli scienziati l'hanno scoperta di recente, ecco di cosa si tratta.
La notte, alzando lo sguardo verso il cielo, possiamo ammirare l’incredibile spettacolo della Luna: e se ce ne fosse un’altra, lassù nello spazio? Sembra assurdo, eppure è realtà. Gli astronomi hanno scoperto una “quasi-Luna” che ci terrà compagnia ancora per molto tempo, prima di prendere la sua strada e allontanarsi dalla Terra. Ma che cos’è una “quasi-Luna” e perché non l’abbiamo mai vista finora? Scopriamolo insieme.
Scoperta una nuova “quasi-Luna”
Partiamo dall’inizio: con il termine “quasi-Luna”, gli scienziati intendono designare quei corpi celesti che orbitano attorno ad un pianeta, ma non sono gravitazionalmente attratti da esso, bensì dal Sole. Si tratta di un fenomeno abbastanza raro, ma in passato sono già state individuate alcune “quasi-Lune” che hanno orbitato (o orbitano ancora) attorno alla Terra. Quella trovata di recente dagli astronomi è però davvero particolare: si chiama 2023 FW13 ed è stata individuata grazie al telescopio Pan-STARRS, situato sul vulcano Haleakala, alle Hawaii.
A renderla così speciale è il fatto che – secondo quanto ipotizzato dagli esperti – starebbe viaggiando nelle vicinanze del nostro pianeta ormai dal 100 a.C., e probabilmente vi rimarrà per altri 1.500 anni, ovvero sino al 3.700 d.C. Solitamente, questi corpi celesti condividono con la Terra il loro percorso solo per un breve periodo, per poi allontanarsi definitivamente. È il caso di 469219 Kamo’oalewa, un’altra “quasi-Luna” scoperta qualche anno fa, che dovrebbe rimanere in orbita per circa 300 anni. Per 2023 FW13 la situazione è diversa, si parla di millenni: ecco perché gli scienziati la considerano una vera e propria seconda Luna.
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Che cosa sappiamo su 2023 FW13
Secondo gli esperti, 2023 FW13 sarebbe un pezzo di roccia delle dimensioni approssimative di 10-15 metri (la nostra Luna ha un diametro di oltre 3.400 km). Individuarlo non è stato facile, perché è estremamente piccolo, non produce luce propria come le stelle e non riflette in modo particolare quella del Sole. Quindi, anche nel caso in cui sia molto vicina alla Terra, questa “quasi-Luna” sembra quasi giocare a nascondino nel cielo sopra di noi. Dopo essere stata osservata la prima volta il 28 marzo 2023, è stato necessario attendere ancora un po’ di tempo affinché la sua esistenza venisse confermata da altri telescopi.
Come abbiamo detto, 2023 FW13 non è gravitazionalmente attratta dalla Terra. Si trova infatti al di fuori della sfera collinare terrestre: si tratta di una regione che circonda ogni pianeta, all’interno della quale i corpi celesti subiscono la forza di gravità del pianeta stesso. Questa sfera ha un raggio di 1,5 milioni di km, mentre la “quasi-Luna” dista dalla Terra circa 2,5 milioni di km. I ricercatori affermano dunque con sicurezza che non ha alcuna influenza sul movimento di 2023 FW13. Quest’ultima orbita attorno al Sole, impiegando esattamente 365,42 giorni (quasi lo stesso tempo del nostro pianeta).
Nel suo viaggio cosmico, la “quasi-Luna” circola nei pressi della Terra e arriva a metà strada tra noi e altri due pianeti, Venere e Marte. Tra 1.500 anni circa, si allontanerà definitivamente dalla sua orbita: per gli esperti non c’è alcun pericolo, perché la roccia dello spazio non entrerà in rotta di collisione con il nostro pianeta. E, in base agli studi degli astronomi, anche le altre “quasi-Lune” finora individuate non rappresentano alcun rischio di cui dovremmo preoccuparci.