Migliaia di siti tossici ad alto rischio non controllati per mancanza di denaro
Il Regno Unito nasconde un segreto atroce: migliaia di siti inquinati ad alto rischio. Qual è la situazione in Italia? Ecco i rischi nel nostro Paese

Un’indagine della BBC ha evidenziato un rischio ambientale gravissimo in Gran Bretagna: migliaia di siti potenzialmente contaminati da sostanze chimiche tossiche. Nulla di tutto ciò è mai stato controllato dai consigli comunali ed ecco cosa accade oggi.
Una condizione estremamente complessa, che ci spinge a fare un paragone con il nostro Paese. Di seguito i dettagli dei siti più inquinati d’Italia, segnalati dal ministero.
Allarme in Gran Bretagna
La BBC ha contattato numerosi consigli comunali, richiedendo informazioni in merito a dei siti potenzialmente a rischio sostanze chimiche. Nove su dieci, sul fronte “alto rischio”, non sono mai stati testati. Si ritiene che contengano piombo o arsenico e siano delle vere e proprie bombe a orologeria ambientali.
L’analisi condotta ha scoperto che su 13.093 siti potenzialmente tossici identificati come ad alto rischio, appena 1.465 sono stati ispezionati. Sono state contattate ben 122 autorità in Galles, Scozia e Inghilterra, delle quali 73 hanno risposto e segnalato che nei primi anni Duemila sono stati identificati ben 430mila potenziali siti contaminati.
Di questi, 13.093 sono stati considerati potenzialmente ad alto rischio. Era necessario, anzi obbligatorio, procedere a dei test fisici. Eppure più di 11.000 non sono mai stati controllati. Un’inchiesta che segue la serie Netflix, Toxic Town, che ha raccontato al mondo la storia di numerose famiglie in lotta per ottenere giustizia. Sono stati infatti protagonisti di uno dei più grandi scandali ambientali del Regno Unito.
Ecco le parole del dottor Ian Mudway, esperto degli effetti dell’inquinamento sulla salute umana: “In questo Paese non facciamo una valutazione economica completa dei costi, compresi quelli sulla salute. È qualcosa di quasi criminale. Non sono nemmeno sicuro sia stata scalfita la superficie del problema”.
La situazione in Italia
Il ministero della Salute ha segnalato la presenza di 44 siti inquinati ad alto rischio in Italia. Ciò non vuol dire che sono i soli esistenti, sia chiaro. Si tratta però delle aree che maggiormente necessitano un intervento per la tutela della salute pubblica:
- Comune di Emarese;
- Emarese (Aosta);
- Pieve Vergonte (Verbania, Cusio, Ossola);
- Balangero (Torino);
- Casal Monferrato (Alessandria);
- Serravalle Scrivia (Alessandria);
- Cengio (Savona);
- Saliceto (Alessandria);
- Cogoleto-Stoppani (Genova);
- Pitelli (La Spezia);
- Sesto San Giovanni (Milano);
- Cerro al Lambro (Milano);
- Pioltello Rodano (Milano);
- Broni (Pavia);
- Brescia;
- Laghi di Mantova;
- Bolzano;
- Trento Nord;
- Venezia Porto Marghera;
- Laguna di Grado e Marano;
- Trieste;
- Fidenza (Parma);
- Sassuolo (Modena);
- Scandiano (Reggio Emilia);
- Massa e Carrara;
- Livorno;
- Piombino (Livorno);
- Orbetello (Grosseto);
- Terni-Papigno;
- Falconara Marittima (Ancona);
- Basso bacino del fiume Chienti (Macerata e Ascoli Piceno);
- Bacino idrografico del fiume Sacco (Roma e Frosinone);
- Litorale domizio flegreo e Agro aversano (Caserta e Napoli;
- Litorale vesuviano (Napoli);
- Tito (Potenza);
- Val Basento (Matera);
- Manfredonia (Foggia);
- Bari-Fibronit;
- Taranto;
- Brindisi;
- Crotone-Cassano-Cerchiara (Cosenza);
- Milazzo (Messina);
- Biancavilla (Catania);
- Priolo (Siracusa);
- Gela (Caltanissetta);
- Porto Torres (Sassari);
- Sulcis-Iglesiente-Guspinese (Cagliari).
Com’è evidente, l’Italia intera vanta aree ad alto rischio. Queste risultano essere inquinate “oltre ogni limite di legge”. Una situazione che vede esposte ben 6 milioni di persone a rischio malattie mortali: tumori, malattie respiratorie, circolatorie, neurologiche e renali.