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Cos'è la modalità desktop di Android 16 e che impatto avrà su ChromeOS

Android 16 si prepara all’arrivo della modalità desktop che consentirà agli utenti di collegare lo smartphone a uno schermo esterno e di usarlo come un vero PC

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Android 16 Fonte foto: Bangla press / Shutterstock.com

L’ultima beta di Android 16 ha introdotto la modalità desktop che permette di trasformare il proprio smartphone in un’esperienza simile a quella di un PC, semplicemente collegandolo a un monitor esterno.

Questa novità, seppur ancora in “versione di prova” ha scatenato l’entusiasmo della fanbase del sistema operativo di Google ma, al contempo, ha sollevato anche dubbi sul futuro di ChromeOS, il software alla base sei Chromebook che, nonostante tutto, non sembra ancora pronto a lasciare il passo ad Android.

Come provare la modalità desktop di Android 16

Naturalmente è possibile provare modalità desktop di Android 16 ma è bene ricordare che, al momento, questa opzione è esclusiva solo dei Google Pixel compatibili e che, ovviamente, è una beta in fase iniziale e dunque potrebbe non essere del tutto stabile.

La prima cosa da controllare è il proprio Google Pixel che deve essere compatibile con l’uscita video tramite USB-C. Tra i modelli più recenti ricordiamo quelli della serie Pixel 9 quelli della serie 8.

Fatto questo bisogna iscriversi al programma Android 16 Beta visitando google.com/android/beta e attendere l’arrivo di un aggiornamento over-the-air (OTA) per installare la nuova versione del sistema operativo.

Ora bisogna abilitare le Opzioni Sviluppatore sul dispositivo e cercare la scheda con la dicitura Finestra, dove è possibile attivare l’opzione Abilita finestre libere.

A questo punto è sufficiente riavviare lo smartphone e, non appena si sarà riacceso, collegarlo a un monitor esterno tramite un hub o un adattatore USB-C a HDMI.

Importante ricordare che, pur essendo ancora in versione beta, la funzione principale è già pienamente operativa e consente di aprire finestre libere e posizionarle dove si preferisce in modo molto simile a Chrome OS.

Attiva anche la Modalità Panoramica, che è come una specie di scrivania virtuale dove raggruppare le varie finestre aperte e organizzare al meglio le attività.

Dall’altra parte, però, il design della funzione è ancora molto essenziale, spesso le immagini e i testi visualizzati appaiono sfocati o difficili da leggere e, infine, l’esperienza di navigazione è ancora incompleta con le varie opzioni che ancora non rispondono efficacemente a tutti gli input.

Oltretutto, per il momento, gli utenti continueranno a utilizzare la versione mobile di Chrome (e anche delle altre app sullo smartphone) cosa che comporta delle limitazioni, come la mancanza di funzioni già presenti in ChromeOS (come le estensioni di Chrome, ad esempio) e un’interfaccia poco coerente con l’esperienza desktop.

Che fine farà ChromeOS

A fronte delle problematiche appena evidenziate è chiaro che ChromeOS, almeno per ora, resterà ben saldo a bordo dei Chromebook e non sarà sostituito da Android 16. Del resto, il sistema operativo desktop è molto più efficiente su schermi e PC rispetto a quello mobile e offre un’esperienza d’uso ottimizzata e decisamente migliore.

In futuro, però, secondo alcune indiscrezioni sembra che la modalità desktop di Android e ChromeOS si avvicineranno sempre di più, con Google che sta investendo per perfezionare l’esperienza complessiva e dare vita a un software unitario dove tutto funziona per il meglio.

I primi cambiamenti saranno, probabilmente, già visibili dai prossimi mesi, quando Android 16 arriverà su più device in versione stabile e il software sarà davvero maturo al punto giusto da diventare il cuore di un ecosistema completo, dove smartphone e computer sono in grado di comunicare tra loro senza difficoltà.