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Cos'è il nuovo Archivio Informatico per il Futuro di Bologna

Il Centro ENEA di Bologna ospita il nuovo Archivio Informatico per il Futuro: si tratta di una biblioteca digitale che racchiude il codice sorgente di miliardi di programmi

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archivio digitale Fonte foto: Eakrin Rasadonyindee / Shutterstock.com

Presso il centro ricerche ENEA di Bologna è entrato in funzione il nuovo Archivio Informatico per il Futuro. Si tratta di un progetto, realizzato in collaborazione con l’organizzazione Software Heritage, che punta a costituire un’enorme biblioteca digitale con l’obiettivo di conservare e rendere accessibile il codice sorgente di tutti i software disponibili pubblicamente.

L’iniziativa, a carattere no-profit, ha anche finalità didattiche e potrà essere collegata anche allo sviluppo di un’AI generativa in grado di addestrarsi alla creazione di codice utilizzando un enorme database di software. L’archivio ospiterà miliardi di programmi, tra cui anche veri e propri pezzi di storia dell’informatica, e continuerà a essere aggiornato nel corso del tempo, portando avanti l’obiettivo di creare una biblioteca digitale per “conservare un patrimonio espressione dell’ingegno, dell’intelligenza e della cultura del mondo moderno”.

Come funziona l’Archivio Informatico per il Futuro

Il centro ricerche ENEA di Bologna ospita il primo Mirror italiano di Software Heritage. Come sottolineato in apertura, si tratta di una vera e propria biblioteca digitale che racchiude il sapere informatico disponibile pubblicamente. L’Archivio Informatico per il Futuro, infatti, conserva il codice sorgente di tutti i software disponibili pubblicamente. L’iniziativa è stata promossa da INRIA, l’istituto francese per la ricerca sull’informatica e l’automazione, in cooperazione con l’Unesco.

Per realizzare il progetto, sottolineato Giovanni Ponti, responsabile della Divisione per lo Sviluppo dei Sistemi per l’Informatica e l’ICT dell’ENEA, è stato svolto “un importante lavoro in termini di crescita di infrastruttura di storage e di innovazione tecnologia in ambito ICT che ha guidato in questi anni la progettazione e l’implementazione del mirror di Software Heritage in ENEA”.

Software Heritage è un’organizzazione no profit: l’intero progetto si regge, quindi, su donazioni ed è possibile contribuire al sostentamento dell’Archivio Informatico con una donazione direttamente dal sito dell’organizzazione, semplicemente premendo sul tasto Donate.  A sponsorizzare il progetto ci sono importanti realtà del settore informatico come Microsoft, Intel, Google e Huawei oltre a istituzioni e realtà del settore dell’educazione tra cui, per l’Italia, troviamo la Normale di Pisa e l’Università di Bologna. Quest’aspetto conferma l’importanza dell’Archivio Informatico sia per l’industria tech che per il settore della formazione.

Come accedere all’Archivio

 Per accedere all’archivio di Software Heritage è possibile fare riferimento direttamente al sito web dell’organizzazione (softwareheritage.org) che include un motore di ricerca, accessibile dalla sezione Browse the archive, per l’accesso a tutto il codice archiviato. Il database è accessibile liberamente, in qualsiasi momento e senza alcun costo.

C’è anche la possibilità di archiviare il proprio codice, aggiornandolo di volta in volta. In questo caso, infatti, ci sono le funzioni Save Code Now e Save resarch software (per articoli e ricerche legate al codice caricato).  Attualmente, il database ospita più di 17 miliardi di programmi sorgente e, per gli utenti, c’è un motore di ricerca integrato che consente di esplorare l’intero archivio, in qualsiasi momento.