SCIENZA

Mai visto il Sole così: cosa ci dicono queste nuove immagini?

Il Sole come non lo avevamo mai visto in otto nuove immagini ad alta risoluzione: sembra quasi di toccare la nostra stella con un dito.

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Fonte: NSF/AURA/NSO

Il Sole come non lo avevamo mai visto. Sembra una frase fatta, la solita per attirare l’attenzione ma stavolta quel che ci ha donato il Telescopio Daniel K. Inouye della NSF ha davvero dell’incredibile. Lo scorso 19 maggio la National Science Foundation ha rilasciato in anteprima delle immagini inedite che il telescopio solare ha prodotto, mostrando alcuni dettagli senza precedenti.

Il più potente telescopio solare del mondo

E non è un eufemismo definirlo così. Il Daniel K. Inouye Solar Telescope è uno strumento all’avanguardia, inaugurato di recente e con una tecnologia che consente (e consentirà) agli scienziati di arrivare laddove non ci eravamo mai spinti. Il telescopio è in grado di fornire immagini ad alta risoluzione acquisendo dati estremamente precisi, utili per la ricerca e lo studio a proposito del campo magnetico del Sole e delle tempeste solari.

Inaugurato ufficialmente lo scorso 31 agosto 2022, l’Inouye Solar Telescope si trova attualmente nella sua fase di messa in servizio delle operazioni (OCP), ovvero un periodo di “transizione” durante il quale gli esperti si stanno premurando di metterne a punto tutte le funzionalità. E se è vero che un’immagine vale più di mille parole, quelle prodotte da questo potente strumento stanno già scrivendo i nuovi capitoli della ricerca in merito alla fisica solare.

Cosa rivelano le nuove immagini del Sole

A distanza di circa un anno dal rilascio delle prime immagini della cromosfera (che risalgono a giugno 2022), l’Inouye Solar Telescope ci ha donato nuove immagini della nostra stella. In particolare si tratta di otto fotografie ad alta risoluzione che ritraggono sia le zone più “tranquille” che le misteriose macchie solari mediante un particolare strumento chiamto VBI (Visible-Broadband Imager). Gli esperti prevedono che questi nuovi “ritratti solari” contribuiranno notevolmente alla comprensione dei fenomeni eliofisici.

Ma cosa hanno visto esattamente? Come spiega la NFS, le macchie solari ritratte dall’IST sono regioni scure e fredde sulla superficie del Sole – fotosfera – dove persistono forti campi magnetici. Queste variano in dimensioni com’è evidente e alcune raggiungono persino le dimensioni del nostro Pianeta (anche di più). Osservando e quindi studiando con una precisione mai raggiunta prima d’ora queste porzioni di fotosfera, gli esperti possono avere un quadro più completo di “eventi esplosivi come brillamenti ed espulsioni di massa coronale”, gli stessi che generano le cosiddette tempeste solari. Fenomeni che influenzano lo strato più superficiale ed esterno del Sole ma che potenzialmente possono avere un impatto sulla Terra.

Oltre alle porzioni occupate dalle macchie solari, l’Inouye Solar Telescope ha catturato anche le immagini di quelle che comunemente vengono chiamate zone “tranquille” del Sole, che “mostrano celle di convezione nella fotosfera” con “uno schema luminoso di plasma caldo che scorre verso l’alto (granuli) circondato da corsie più scure di plasma solare più freddo e che scorre verso il basso”. E ancora nello strato atmosferico sopra la fotosfera – cromosfera – sono visibili “fibrille scure e allungate originate da posizioni di accumuli di campi magnetici su piccola scala”.

Il futuro dell’esplorazione solare

È soltanto l’inizio. L’Inouye Solar Telescope ha rilasciato soltanto una piccolissima porzione di dati ottenuti dal Ciclo I di osservazioni, mentre continua a registrare dati ed elaborare nuove immagini che via via saranno messe a disposizione degli scienziati e del pubblico di appassionati.

“Mentre il telescopio solare Inouye continua a esplorare il Sole – scrive la NFS -, ci aspettiamo risultati più nuovi ed entusiasmanti dalla comunità scientifica, comprese viste spettacolari del corpo celeste più influente del nostro Sistema Solare“.

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