Cosa sappiamo della tempesta di radiazioni solari che ha raggiunto la Terra
Una tempesta di radiazioni solari di velocità intensissima è stata registrata negli ultimi giorni, andando a coinvolgere il nostro pianeta
Spesso si tende a dare maggiore risalto alla quiete che segue la tempesta, ma ci sono tempeste che sono più spettacolari dei momenti tranquilli. Lo scorso 13 marzo è successo qualcosa di sensazionale nello spazio, una tempesta di radiazioni solari da record. Perché mai dovrebbe essere stato un fenomeno da primato? La risposta è presto detta.
È la velocità che ha fatto la differenza, come confermato dagli esperti, oltre al fatto che sia stata raggiunta la Terra. In poche parole, la massa coronale è stata espulsa a 3mila chilometri al secondo, come mai avvenuto prima. Queste espulsioni avvengono nell’eliosfera (la regione spaziale che circonda il Sole e in cui la densità del vento solare è superiore a quella della materia interstellare).
Una tempesta eccezionale di radiazioni solari
Di solito queste espulsioni vengono osservate tramite uno strumento particolare, un coronografo in luce bianca, e sono puntualmente associate ai brillamenti. Nel caso della tempesta di radiazioni solari da record, la zona del Sole in cui tutto è avvenuto è quella più lontana in assoluto della nostra stella. Per far comprendere quanto sia stato eccezionale il fenomeno, gli astronomi lo hanno persino classificato come “estremamente raro”, due parole che non sono scomodate così di frequente. C’è un precedente storico interessante in tal senso che vale la pena approfondire.
Nel 1989, dunque oltre tre decenni fa, una tempesta di radiazioni solari non molto diversa da quella dei giorni scorsi riuscì a provocare danni ingenti alla rete elettrica del Quebec, con un blackout di ben nove ore in questa parte del Canada. Lo stesso discorso vale per quanto avvenuto in Texas nello stesso anno. Non è raro che un fenomeno del genere sia così pericoloso, visto che può essere associato anche a vere e proprie perturbazioni per quel che riguarda il campo magnetico, dando vita alle cosiddette tempeste geomagnetiche. Di conseguenza i blackout sono inevitabili, come pure i problemi ai sistemi di navigazione satellitare e le interferenze ai vari dispositivi di comunicazione. Ma cosa succede esattamente nell’Universo durante una tempesta di radiazioni solari?
Cosa avviene durante una tempesta di radiazioni solari
Il Sole riesce a produrre emissioni ingenti di materia dalla propria corona, generando un vento solare di grande intensità. Le particelle energetiche, poi, tendono a colpire il campo magnetico terrestre, per la precisione un giorno o un giorno e mezzo dopo l’espulsione della massa coronale. C’è da dire che la pressione del vento solare è diversa a seconda dell’attività della stella, con cambiamenti importanti anche per quel che concerne le correnti elettriche che si trovano nella ionosfera. Riguardo alla durata, poi, si va normalmente dalle 24 alle 48 ore, ma può succedere che le tempeste si estendano per vari giorni.
A questo punto sorge spontanea una domanda: una tempesta di radiazioni solari come quella dello scorso 13 marzo può avere degli effetti sulla salute umana? Le ricerche in questo campo non mancano, anche se gli studi più importanti si riferiscono per ora agli animali. In particolare, ci si è accorti come questo fenomeno provochi dei problemi ai piccioni, ai delfini e alle balene. Volatili, mammiferi e cetacei si orientano infatti in base al magnetismo terrestre e una tempesta solare non può che “stordire” momentaneamente gli esemplari.