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La Terra sarà travolta dalla potenza del Sole: è in arrivo il picco più alto mai visto

È in arrivo il picco solare più elevato mai registrato finora, per altro in largo anticipo rispetto al normale ciclo della nostra stella madre. Ma cosa significa davvero per noi?

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In arrivo un picco mai registrato: cosa succede al Sole? Fonte foto: 123rf

Diciamolo pure: il Sole, la nostra Stella Madre, è uno dei corpi celesti che più attira la nostra attenzione. Accecante, infuocato e irraggiungibile, questo astro influisce sulla nostra esistenza in modo drastico e totalizzante. Per questo, quando gli scienziati rilevano dei cambiamenti, subentra un certo tipo di tensione, un certo tipo di allerta. Sta accadendo anche adesso dato che, secondo recenti studi, è in arrivo il picco solare più potente mai registrato fino ad ora.

E non è tutto qui, perché il picco in questione è anche in largo anticipo rispetto a quanto previsto. Tutto ciò lascia intendere come, in questo momento, la comunità scientifica sia sull’attenti: si sta infatti cercando di prevedere (e attutire) qualsiasi tipo di conseguenza. Ovviamente, però, non è facile, ed ecco spiegato perché.

Il ciclo solare e i suoi cambiamenti

Andiamo per ordine. Per chi non lo sapesse, il Sole ha un vero e proprio motore energetico, un processo idromagnetico che lo fa “comportare” sempre allo stesso modo. Questo processo è ciò che scatena le eruzioni solari, le macchie e i venti magnetici che fisiologicamente la nostra Stella Madre emana: viene chiamato ciclo solare e, semplificando il più possibile, potremmo dire che si tratta di quell’arco di tempo che va tra due periodi di carico energetico minimo.

Fra questi due periodi di carico energetico vengono raggiunti, in successione, alcuni picchi. Uno, che generalmente si trova a metà del ciclo, è quello che segna l’apice dell’attività energetica solare ed è in grado di scatenare tempeste e cambiamenti drastici nello spazio. Ora, la novità è che se fino ad adesso il ciclo solare è stato piuttosto regolare (durando circa 22 anni e coprendo il suo picco entro i primi dieci-dodici anni), adesso sta accadendo qualcosa di inaspettato, perché pare che i tempi si siano accorciati.

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Quando arriverà il picco solare?

Sì, perché secondo differenti studi (fra cui uno pubblicato sulla rivista scientifica Frontiers in Astronomy and Space Sciences), l’attuale ciclo solare doveva raggiungere il suo picco massimo nel mese di luglio del 2025 e, invece, non è così che andranno le cose. Sempre più scienziati affermano che, al massimo, il picco solare raggiungerà l’apice entro sei mesi, cosa che cambia tutte le carte in tavola e che dimostra che, oggi, il il ciclo della nostra Stella Madre sta diventando tutto fuorché misurabile e prevedibile.

Questo significa che entro la fine del 2023 l’attività solare sarà al culmine, cosa che implica cambiamenti dell’atmosfera e dei venti solari, modulazioni dell’irradiazione solare, alterazioni più o meno prevedibili delle radiazioni a lunghezza d’onda corta (dagli ultravioletti ai raggi X), mutamenti della frequenza dei fenomeni solari eruttivi e trasformazioni del flusso dei raggi cosmici ad alta energia che penetrano nel sistema solare.

Cosa dobbiamo aspettarci dal picco?

Alla luce di quanto appreso, gli scienziati stanno indagando per cercare di capire cosa dovremmo aspettarci dal picco. La sua energia sarà la più alta mai registrata, dunque è possibile che l’impatto sulla Terra sia molto, molto più drastico di quanto accaduto finora. Per intenderci, durante le “normali” tempeste solari, si riscontrano sempre più aurore boreali, per altro di intensità sempre maggiori, e si riscontrano problemi con le reti elettriche e con quelle wireless. Diventa anche a rischio la permanenza in orbita dei satelliti: i venti solari e le tempeste elettromagnetiche possono spostarli e, in alcuni casi, farle cadere giù.

Se ciò dovesse accadere durante quelli che sono reputati “picchi controllabili” e prevedibili, non è ancora dato sapere cosa succederà quando il Sole raggiungerà il suo picco. Considerando anche il largo anticipo, non è neanche detto che ci sia il tempo giusto per prepararsi a quelle che possono essere le conseguenze. Dunque? Non resta che stare a vedere e attendere, nella speranza che nel corso dei prossimi sei mesi la comunità scientifica abbia delle idee brillanti per ovviare a qualsiasi possibile evento traumatico.

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