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SCIENZA

L'hanno vista per la prima volta fuori dal Sistema Solare, ed è sorprendente

Una vera e propria nuvola di elettroni ad alta energia intrappolati in un campo magnetico: è la prima volta che viene avvistata una cintura di radiazioni fuori dal Sistema Solare

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Il cosmo non smette mai di sorprenderci ed è ancora lunghissima la strada da percorrere prima che ognuno dei suoi misteri sia stato svelato. Tuttavia, giorno dopo giorno (e notte dopo notte) lo spazio mostra agli scienziati un ulteriore pezzo di sé, che va a comporre un puzzle davvero straordinario. L’ultimo “pezzo” riguarda la prima cintura di radiazioni mai vista fuori dal Sistema Solare.

Volendolo spiegare nella maniera più semplice possibile, si tratta di un avvistamento straordinario che dimostra che questo tipo di regioni di particelle esiste anche lontano dalla nostra Stella Madre. Fino a qualche tempo fa si ipotizzava soltanto che le cinture di radiazioni fossero anche extrasolari: adesso ne abbiamo la conferma.

L’avvistamento della cintura di radiazioni extrasolare

Dunque, cos’è successo? È presto detto: i ricercatori dell’Università della California/Santa Cruz stavano osservando il cielo extrasolare proprio alla ricerca di fenomeni magnetici degni di nota. Insolitamente (generalmente queste scoperte accadono per caso), l’obiettivo degli scienziati era quello di rintracciare degli eventi cosmici che corrispondessero alle magnetosfere planetarie del Sistema Solare.

Le magnetosfere in questione (comprese quelle della Terra, di Giove, di Saturno, di Urano e di Nettuno) sono caratterizzate proprio da cinture di radiazioni, ossia regioni/zone equatoriali persistenti formate da particelle relativistiche, che possono estendersi per ben 10 volte oltre il raggio del pianeta ed emettere emissioni radio variabili, per altro in grado di influenzare la chimica dei satelliti vicini. Queste cinture sono anche luminose: producono un effetto visivo simile alla nostra aurora polari.

Mentre osservavano il cielo, i ricercatori hanno trovato quello che cercavano. La cosa più interessante? La cintura di radiazioni extrasolare non “cingeva” un pianeta ma una stella, precisamente una nana ultrafredda.

Il primato della cintura di radiazioni

Nello specifico, la nana ultrafredda è una nana bruna chiamata LsrJ1835+3259, un corpo celeste che si trova a circa 18 anni luce dalla Terra. A dire la verità, LsrJ1835+3259 non è neanche nuova alle cronache astronomiche: già qualche anno fa gli scienziati avevano rilevato la sua atmosfera molto particolare, in grado di produrre aurore molto suggestive. Proprio partendo da queste aurore, gli scienziati dell’Università della California/Santa Cruz hanno svolto delle indagini specifiche con strumenti all’avanguardia.

Hanno schierato circa quaranta antenne radio e puntato in direzione della nana ultrafredda alcuni dei telescopi più potenti a loro disposizione. E così, si sono accorti della presenza della cintura di radiazioni, una vera e propria nube di elettroni rimasta “ingabbiata” nella magnetosfera della nana bruna. La nube forma una struttura molto simile a quella della cintura di radiazione di Giove e, come abbiamo accennato, si aggiudica il primato di essere l’unica mai vista fuori dal sistema solare.

I prossimi studi e le analisi

I ricercatori che hanno scoperto la cintura di radiazioni stanno, adesso, studiando la magnetosfera di LsrJ1835+3259 per tracciare tutte le emissioni radio al plasma. Tutto ciò è un primo passo fondamentale, perché servirà ad applicare quanto scoperto per capire quali altri corpi celesti di dimensioni relativamente modeste possano contare su nubi/magnetosfere/cinture di radiazioni simili.

Comprendere le piccole magnetosfere servirà, a sua volta, a comprendere meglio come funzionano quelle più grandi: osservare fenomeni ristretti è la chiave per poter sondare enormi misteri. In più, gli studiosi avranno da fare anche a un’importante domanda: qual è la fonte della cintura di radiazioni che cinge la nana ultrafredda? Ogni cintura ha, infatti, le sue “cause” e conoscerle è fondamentale per conoscere meglio l’Universo nella sua interezza.