SCIENZA

Non solo temperature sempre più alte, sta succedendo qualcosa al nostro mare

Realizzata dallo Scientific Visualization Studio, un'animazione della NASA ci dimostra quanto si sta innalzando il livello del mare, dando spazio a drammatici scenari che interessano il nostro futuro

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È iniziata nell’Ottocento: i nostri mari hanno iniziato a sollevarsi, le acque hanno iniziato prendere pian piano più spazio sulla Terra. Se però, fino a qualche anno fa, l’argomento sembrava marginale, adesso è il momento di preoccuparsene davvero. Negli ultimi trent’anni, infatti, l’innalzamento del livello del mare è diventato una delle principali criticità del nostro pianeta. E le cose potrebbero non far altro che peggiorare.

L’animazione della NASA

Per spiegare al meglio quella che è la situazione attuale e documentare ciò che accade anno dopo anno, gli scienziati dell’Integrated Multi-Mission Ocean Altimeter Data for Climate Research, sezione di osservazione avanzata del dipartimento Sea Level Science and Interdisciplinary Research della NASA, hanno deciso di creare un’animazione che, frame dopo frame, aveva il compito di mostrare come il mare cambi e si alzi di livello anno dopo anno. Per farlo, si sono rivolti ai colleghi dello Scientific Visualization Studio, altro dipartimento NASA che aiuta le persone a conoscere tutte le attività di ricerca e monitoraggio che l’agenzia spaziale sta effettuando.

L’animazione è stata sviluppata raccogliendo tutti i dati che i satelliti hanno raccolto sulla salute del mare sin dal 1993. L’obiettivo degli scienziati era quello di ricreare una sorta di oblò, attraverso il quale l’osservatore vede salire il livello dell’acqua secondo dopo secondo. Il video, di breve durata, è stato pensato per dare del suo meglio se riprodotto in 4k su un display da 85 pollici: con questi parametri il risultato è del tutto attinente a ciò che è successo (e succede) dal vivo.

Gli studi sull’innalzamento del mare

Cosa ci dimostra l’animazione della NASA? Purtroppo, niente di buono. A livello globale, tra il 1993 e il 2022, il livello dei nostri mari è aumentato di 9 centimetri. Sulla carta può sembrare una cifra irrisoria, ma osservando l’oblò realizzato dall’agenzia spaziale americana si capisce perfettamente che le cose non stanno andando per il verso giusto.

Gli scienziati che si sono occupati di raccogliere i dati e di supervisionare l’animazione, hanno subito precisato che non è prevista, almeno per il momento, un’inversione di tendenza: negli ultimi 30 anni l’innalzamento non si è mai fermato e, al momento, ci ritroviamo in quella che è la situazione più critica degli ultimi 2500 anni. Continuando lungo questa strada le acque continueranno ad alzarsi, sommergendo gradualmente diverse aree terrestri.

Il cambiamento in atto può essere impercettibile, ma è effettivamente drammatico e stiamo già assistendo a conseguenze abbastanza drastiche: «già diverse nazioni insulari basse  – spiega il comunicato stampa dell’Integrated Multi-Mission Ocean Altimeter Data for Climate Research – stanno diventando sempre più piccole, mentre le mareggiate diventano più violente. Anche le tempeste diventano sempre più potenti e travolgenti, consumando e sommergendo ciò che hanno attorno».

Secondo gli scienziati della NASA, tra oggi e il 2050 la situazione si aggraverà sempre di più ed esporrà milioni di persone al rischio di inondazioni, mettendo a repentaglio anche l’esistenza di grandi città come Shangai, Osaka e Rio De Janeiro.

Perché i nostri mari si stanno innalzando?

Il motivo per cui il livello del mare si sta alzando non è né oscuro né misterioso: la causa è il riscaldamento globale. I nostri mari, infatti, mitigano gli effetti dei gas serra che gli esseri umani continuano a riversare nell’atmosfera e attualmente le acque dei nostri oceani ne hanno assorbito il 90% del calore. Già nel 2021 si era registrato un record (negativo) a livello di riscaldamento delle acque stesse, cosa che mette, per altro, a serio rischio gli ecosistemi marini.

La crisi climatica fa sciogliere le calotte glaciali in Groenlandia e Antartide a un ritmo spaventoso, cosa che porta a erosioni distruttive, contaminazioni di falde acquifere e perdite di diversi habitat naturali. Il messaggio è sempre lo stesso: bisognerebbe fare qualcosa. E bisognerebbe farlo subito, perché siamo già andati oltre al limite consentito.

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