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Ogni anno milioni di hard disk vengono distrutti senza motivo

Moltissime aziende nel mondo si liberano degli hard disk per questioni di sicurezza distruggendoli, ma la procedura oltre a essere costosa inquina anche l'ambiente

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hard disk Fonte foto: Shutterstock

Migliaia di grandi aziende distruggono i dispositivi di archiviazione non appena diventano obsoleti, per paura che qualche malintenzionato possa impossessarsi dei preziosi dati che contengono. Secondo gli esperti, però, questa pratica è costosa e gli hard disk non andrebbero distrutti ma ricondizionati, cioè cancellati in modo sicuro per poi essere riutilizzati.

La situazione è denunciata da una inchiesta del Financial Times, che ricorda quanto questa procedura di distruzione di server e dischi rigidi da parte delle aziende dopo pochi anni di attività, sia oramai la prassi consolidata. Prassi che sta diventando pericolosa per l’ambiente, poiché in questo modo vengono prodotti rifiuti elettronici RAEE molto difficili da smaltire correttamente.

Quali aziende smaltiscono più dischi rigidi

Tra le aziende che hanno adottato la poco economica procedura di distruzione degli hard disk e dei server ci sono Amazon, Microsoft e Google che aggiornano le macchine hardware di archiviazione ogni quattro o cinque anni.

Seguono le banche, le forze dell’ordine e le agenzie governative, che invece distruggono i supporti di archiviazione ogni anno e ciò comporta che decine di milioni di dispositivi di archiviazione obsoleti finiscono per essere gettati via.

Prima la sicurezza della privacy

La tutela della privacy è un tema strettamente legato allo smaltimento degli hard disk. Infatti, la Securities and Exchange Commission (SEC, l’equivalente americano della nostra CONSOB) ha multato Morgan Stanley per 35 milioni di dollari poiché la società finanziaria aveva messo all’asta migliaia di dischi rigidi prima di cancellarli, facendo trapelare milioni di dati dei clienti.

Sebbene non ci siano stati danni, è stato però creato un precedente che fa temere a tutte quelle aziende che gestiscono servizi in cloud che è meglio non rischiare di vendere hard disk o server vecchi e che alla fine convenga distruggerli.

Il riciclo dei RAEE è più costoso di quel che sembra

Alcune aziende potrebbero pensare che lo smaltimento dell’hardware obsoleto sia rispettoso dell’ambiente. Purtroppo non è così, poiché per quanto riguarda i rifiuti elettronici, il riciclo richiede molta energia e ciò va a impattare anche sui costi di recupero.

Sebbene l’hardware triturato sia riciclabile al 70%, il processo essenzialmente è costoso anche in termini di emissioni di CO2 e fa perdere le terre rare, ossia i minerali pregiati contenuti all’interno delle schede elettroniche di questi dispositivi.

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