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SCIENZA

Una scoperta "preziosa" è avvenuta a Venezia

A pochi chilometri da Venezia, in località Lio Piccolo, gli archeologi hanno individuato una gemma pregiata in perfette condizioni

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Nella botte piccola c’è il vino buono. Lo si dice spesso, prendendo spunto da uno dei più celebri proverbi italiani che si adatta alla perfezione a una piccola frazione a pochi minuti da Venezia. Si tratta di Lio Piccolo che avrà pure questa denominazione, ma ha anche conservato un tesoro prezioso che pochi archeologi si sarebbero aspettati.

È proprio qui che alcuni scavi condotti dall’Università Ca’ Foscari hanno fatto rivedere la luce a una pietra d’agata scolpita in modo elegante. Il reperto ha lasciato a bocca aperta i ricercatori locali, visto che è caratterizzato dalla raffigurazione di una figura mitologica. Questo gioiello, inoltre, viene considerato qualcosa di insolito per il luogo in cui è stato scoperto.

Le ultime novità archeologiche a pochi km da Venezia

Negli ambienti sottomarini come quelli di questi scavi, è difficile imbattersi in rarità del genere. La gemma rinvenuta a pochi chilometri da Venezia sta già facendo parlare tutto il mondo per un motivo ben preciso: la qualità è elevata e si tratta della chiara testimonianza di come gli antichi romani più abbienti abbiano visitato e frequentato la zona. A spiegare l’incredibile novità archeologica ci hanno pensato il principale curatore dello scavo, il professor Carlo Beltrame, e la dottoressa Elisa Costa. Anzitutto, non esistono molti altri precedenti come quello appena descritto.

Se ci si limita ad approfondire le scoperte archeologiche avvenute in ambiente lagunare, in passato sono riemerse soltanto due gemme preziose non molto diverse da quella di Lio Piccolo. Nello specifico, prima di questa frazione non lontana da Venezia, le aree che hanno fatto da sfondo al ritrovamento sono state quelle di Torcello e della Barena del Vigno. Sempre a proposito di Lio Piccolo, si conosce molto bene il luogo e quello che è stato il suo passato. Come succede ancora oggi, è stato un importante punto di riferimento per la pesca. A oltre tre metri di profondità, inoltre, è stato notato qualcosa di sorprendente.

La Venezia di un passato lontano

Si sta parlando di una sorta di struttura composta da mattoni e pareti di quercia che è stata datata tra il I e il II secolo dopo la nascita di Cristo. In un primo momento si è pensato a un magazzino antico per conservare e allevare ostriche, poi si è intuito come fosse in realtà un serbatoio per preservare questi stessi molluschi prima del consumo finale. Non lontano dalla struttura è stato individuato un pavimento in laterizio, senza dimenticare gli affreschi di pregevole fattura e quello che rimane di mosaici in bianco e nero. Il tutto fa pensare soltanto a una cosa.

Nello stesso luogo in cui è riaffiorata una gemma preziosa, sorgeva una villa appartenuta a uno degli uomini più in vista di Venezia in quel periodo storico. Le conferme arriveranno presto grazie all’analisi dettagliata del bacino della frazione e delle sue planimetrie. Sono entrambi degli ottimi indicatori per studiare le modifiche subite dal mare nel corso del mare, oltre alla subsidenza, vale a dire l’abbassamento di un fondale marino o di un terreno a causa del peso dei sedimenti. Venezia non ha certo bisogno di pubblicità per essere visitata, ma le nuove scoperte archeologiche potrebbero essere un incentivo ulteriore.

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