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SCIENZA

Cosa è successo a Venezia? Ecco perché l'acqua è diventata verde

L'acqua del Canal Grande di Venezia, all'altezza del ponte di Rialto, ha assunto uno strano colore: è diventata verde fosforescente. Il particolarissimo spettacolo ha lasciato tutti a bocca aperta

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Sembrano gli effetti speciali di un film, o la scena tratta da una serie tv post apocalittica come The Last of Us. Invece a Venezia l’acqua è davvero diventata verde, con buona pace di chi, nelle prime ore in cui le immagini hanno cominciato a circolare, ha cominciato a minimizzare parlando di Photoshop e fotomontaggi in generale. Ma dato che la “trasformazione” è reale, cos’è successo davvero? Com’è possibile che attorno al ponte di Rialto il canale abbia assunto questa sfumatura così accesa?

La prima cosa (importantissima) da sapere è che non sembrano esserci pericoli per l’uomo né per l’ambiente. A conferire al Canal Grande questa colorazione insolita, infatti, sarebbe stato un liquido tracciante a base di fluorescina sodica.

La fluorescina nelle acque veneziane

Dopo l’avvistamento di questa enorme macchia sull’acqua (che è andata via via allargandosi fino a “travolgere” il Canale, per poi cominciare a sbiadire), è stata convocata l’Agenzia Regionale per l’ambiente (Arpav). Gli scienziati dell’Arpav hanno immediatamente raccolto dei campioni che sono stati sottoposti a prove analitiche chimiche e biologiche per accertare l’accaduto. I campioni d’acqua sono stati analizzati in cromatografia liquida con rivelatore spettrofluorimetrico e hanno subito confermato la già citata presenza di fluorescina.

Per chi non lo sapesse, la fluorescina è una sostanza organica che viene usata per diversi scopi, compresi quelli diagnostici per gli esseri umani. È anche un colorante attivo che viene utilizzato in speleologia per identificare corsi d’acqua nascosti dentro le grotte, in modo del tutto sicuro per l’ambiente e, in effetti, le analisi ecotossicologiche svolte dall’Arpav non hanno mostrato alcun tipo di tossicità nei campioni presi in analisi.

Cosa ci faceva la fluorescina nel Canal Grande?

Naturalmente, quanto sappiamo per il momento è frutto solo delle analisi preliminari. Nei prossimi giorni l’Arpav rilascerà un rapporto completo che potrà confermare quanto appreso fino ad adesso. Resta però un mistero: chi e perché ha deciso di diluire la fluorescina nelle acque veneziane? All’inizio, in molti hanno pensato a un gesto dimostrativo: il Canal Grande si è infatti tinto di verde proprio nel giorno della Vogalonga, una regata non competitiva ideata per manifestare contro il moto ondoso.

Sulla carta, dunque, fare due più due sarebbe semplice: diluire la fluorescina e tingere di verde il Canale potrebbe essere stato un modo per sensibilizzare sui danni che le onde scatenate artificialmente dal traffico di veicoli acquatici hanno creato e stanno continuando a creare, grattando le fondamenta e scatenando erosioni forzate. Tuttavia, nessuno ha ancora rivendicato il gesto, pertanto non è possibile dire con certezza che sia stata questa la ragione.

Il Canal Grande e le acque verdi

Intanto, per sicurezza, sono state intensificate le azioni di vigilanza nella laguna. La buona notizia è che non dovrebbero esserci conseguenze a lungo termine, perciò rientra del tutto l’ipotesi di eventuali disastri o danni ambientali. Ora “resta” il problema di determinare il responsabile e di capire come sia stato possibile che un’azione del genere si sia verificata passando fondamentalmente inosservata.

Venezia è da sempre oggetto di azioni dimostrative, cosa che sulla carta dovrebbe implicare una maggiore attenzione. Le cose, però, non sono andate così e ci si chiede cosa sarebbe potuto succedere se, invece della fluorescina, a essere disciolta nell’acqua fosse stata qualsiasi altra sostanza tossica.

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