Libero
SCIENZA

Viaggio sul pianeta più caldo del sistema solare: cosa ci aspettiamo

Le missioni della Cina, delle NASA e dell'ESA e di alcuni privati vogliono studiare l'atmosfera esterna di Venere, più accogliente rispetto alla superficie

Pubblicato:

Viaggio sul pianeta più caldo del sistema solare: cosa ci aspettiamo Fonte foto: 123RF

Non solo Stati Uniti, Unione europea e (fino a un mese fa) Russia: anche altri Paesi mirano a scrivere il proprio nome nell’Olimpio dell’esplorazione spaziale. E se la Luna è stata conquistata e su Marte ci sono già tantissimi rover, rimangono gli altri pianeti del Sistema Solare.

La Cina è uno dei Paesi più agguerriti, e ha messo gli occhi sul pianeta più caldo tra quelli che ruotano intorno al Sole: non Mercurio, il più vicino, ma Venere.

La missione cinese su Venere

Secondo un alto funzionario dell’agenzia spaziale cinese, la “Perla d’Oriente” sta considerando di aggiungere una missione su Venere ai suoi piani di esplorazione planetaria.

Il paese ha lanciato la sua prima missione interplanetaria, Tianwen 1, nel 2020, in direzione di Marte. Sul Pianeta Rosso ci sono ancora l’orbiter della missione e il rover Zhurong, insieme ai tanti colleghi delle altre agenzie.

Ma questa missione non sarà la sola, poiché la Cina ha in programma di andare più lontano. Wu Weiren, il capo progettista del programma cinese di esplorazione della Luna, ha detto ai media statali cinesi all’inizio di questo mese che il numero “1” dopo il nome “Tianwen” della missione non è casuale: ci saranno anche la 2, la 3 e la 4. Il nome stesso delle missioni è evocativo: Tianwen infatti in mandarino significa “domande sul cielo”.

A cosa sono dedicate le altre esplorazioni? Una campionerà un asteroide e visiterà una cometa, una riporterà sulla Terra campioni della superficie di Marte e l’ultima manderà una sonda per l’esplorazione del sistema di Giove.

La missione su Venere si concentrerebbe sull’atmosfera del pianeta, sulla sua ionosfera e sulla magnetosfera, e studierebbe il modo migliore per condurre indagini sulla sua superficie e struttura interna.

Esplorare Venere

Venere ha iniziato a essere più di tendenza tra gli scienziati dopo che, nel settembre 2020, nell’atmosfera venusiana è stata trovata della fosfina, una sostanza chimica che ritroviamo nei processi legati alla vita sulla Terra.

L’anno scorso, la NASA e l’Agenzia Spaziale Europea hanno annunciato tre missioni verso il pianeta più caldo del sistema solare: in quella della NASA giocherà un ruolo anche l’Agenzia Spaziale Italiana.

Certo, Venere non è il pianeta più facile da esplorare: prima di tutto per via delle temperature estreme che possono raggiungere i 900° sulla superficie, ma poi anche per la superficie stessa, che ricorda un film dell’orrore, tra nuvole di acido solforico estremamente corrosivo e un paesaggio vulcanico di colate di lava affilata.

Una situazione migliore c’è invece nelle dense nubi nella parte più alta dell’atmosfera: le temperature sono perfette, e alcuni esperimenti dei ricercatori del Massachusets Insitute of Technology (MIT) hanno stabilito che alcune forme di vita unicellulari lì potrebbero ambientarsi. Nemmeno l’estrema acidità impedirebbe la formazione di molecole complesse – sempre secondo esperimenti condotti in laboratorio.

E poi su Venere manca l’acqua: il pianeta è estremamente arido e lo stesso vale per la sua atmosfera, che contiene una percentuale di H2O 50 volte inferiore a quella presente nel deserto dell’Atacama, uno dei posti più aridi e inospitali della nostra Terra.

Ma sono comunque condizioni che permettono quanto meno un tentativo: ed è quello che faranno le agenzie spaziali di tutto il mondo ma anche alcune missioni private.