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SCIENZA

Davvero vogliono costruire uno scudo per bloccare i raggi del sole?

Gli scienziati stanno pensando seriamente di progettare uno scudo per bloccare i raggi del Sole, un'idea a dir poco avveniristica

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Il progetto di scudo spaziale Fonte foto: 123RF

Una ne realizzano e cento ne pensano. La mente degli scienziati di tutto il mondo è sempre in fibrillazione e le idee, anche avveniristiche, non mancano mai. Ne è una chiara testimonianza il progetto per la costruzione di uno scudo gigantesco da posizionare nello Spazio per bloccare i raggi del Sole. Perché si sta pensando seriamente a una iniziativa del genere?

L’obiettivo è quello di evitare che il riscaldamento globale abbia delle conseguenze ancora più negative sulla Terra rispetto a quelle attuali, in particolare andando a ridurre le temperature del nostro pianeta. È un’ipotesi, bisogna precisarlo subito, ma sono almeno tre decenni che gli esperti sono stuzzicati da uno scenario di questo tipo.

Il compito che dovrà svolgere lo scudo

La ricerca scientifica che approfondisce questo incredibile scudo spaziale è stata pubblicata nella rivista specializzata “Proceedings of the National Academy of Sciences”. A descrivere quello che potrebbe essere un futuro non troppo lontano sono stati gli esperti dell’Università delle Hawaii. L’idea è quella di sviluppare una sorta di parasole riflettente che rimanga in orbita tra la Terra e il Sole: il suo compito sarebbe quello di evitare che una piccola quantità di radiazioni della nostra stella raggiunga il pianeta. Può davvero funzionare? Per il momento è stato individuato il luogo perfetto del Cosmo per tentare l’esperimento.

Si sta parlando del cosiddetto “punto di Lagrange L1”, noto per un dettaglio. È proprio qui che le forze in competizione della gravità terrestre, quella del Sole e la radiazione della stella si bilanciano alla perfezione. I problemi per la realizzazione dello scudo, comunque, non mancano. L’enorme parasole in cui confidano parecchio gli scienziati dovrebbe avere una massa critica ben determinata, così da scongiurare movimenti in grado di rovinare l’intero progetto. D’altronde si tratta di qualche milione di tonnellate e potrebbe essere proibitivo assemblare tutto questo materiale nello Spazio. C’è un’idea alternativa per superare tutti questi ostacoli.

Il contrappeso per lo scudo spaziale

Secondo quanto suggerito dal cosmologo István Szapudi, si può costruire uno scudo spaziale di dimensioni più piccole, magari legandolo a un contrappeso per evitare il problema della massa citato in precedenza. Il contrappeso appena menzionato potrebbe essere un oggetto già fluttuante tra le stelle, come ad esempio un asteroide oppure un qualsiasi altro detrito. In base a quanto accertato da ricerche precedenti, il parasole dovrebbe essere in grado di bloccare poco meno del 2% (l’1,7% per la precisione) delle radiazioni solari in entrata. Con percentuali del genere, si riuscirebbe a impedire alla crisi climatica di prendere il sopravvento.

Con i raggi bloccati, lo scudo consentirebbe infatti di raggiungere con maggiore facilità i traguardi indicati dall’accordo sul clima di Parigi, il trattato internazionale firmato nel 2015. Questo testo prevede il mantenimento dell’aumento della temperatura media mondiale al di sotto dei 2 gradi rispetto ai livelli preindustriali. Inoltre, è finalizzato a incrementare la capacità di adattamento agli effetti negativi dei cambiamenti climatici, senza dimenticare l’uso di risorse finanziarie per sviluppare basse emissioni di gas a effetto serra. Un parasole più piccolo, come quello immaginato da Szapudi, potrebbe arrivare a pesare 35mila tonnellate, un dettaglio di cui i futuri progettisti dovranno tenere conto.

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