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SCIENZA

Scoperto un enigmatico simbolo antico nella roccia, rappresenta il primo segno zodiacale inciso

La rappresentazione è stata ritrovata sulla riva occidentale del Nilo: è il segno zodiacale del Capricorno e potrebbe risalire al periodo greco-romano

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È una scoperta interessante sotto tantissimi punti di vista: nel sito di El-Hosh in Egitto, proprio a ridosso della riva occidentale del Nilo, è stato ritrovato un petroglifo che sembrerebbe rappresentare un segno zodiacale, più specificamente il Capricorno.

Gli archeologi che lo hanno rinvenuto sono rimasti piuttosto sorpresi, perché fino ad adesso nell’arte rupestre egizia non era mai stata scoperta alcuna rappresentazione dei simboli dello zodiaco. Pertanto, è stato necessario andare per ordine e comprendere per quale ragione sia stato così accuratamente intagliato nella pietra.

La rappresentazione del Capricorno

Partiamo però dal principio, facendo una doverosa precisazione: come si legge nello studio pubblicato sul The Journal of Egyptian Archaeology non è attualmente possibile sapere con certezza quando è stato inciso il petroglifo. Gli studi sono ancora in corso e tutto si sta mantenendo sul campo dell’ipotetico, anche perché la creatura mitologica rappresentata sulla roccia in Egitto è stata grossolanamente incisa sulla faccia inclinata di una piattaforma liscia che non può essere asportata.

Non c’è dubbio che lo strano animale raffigurato sia metà capra e metà pesce e la sua immagine è chiarissima grazie a una serie di linee profonde, di larghezza irregolare. Il petroglifo misura circa 40 cm di lunghezza e circa 13 cm di larghezza e, secondo gli archeologi, sembra essere stato posizionato in modo da poter essere subito avvistato. Ciò non stupisce perché, come si legge nello studio, la località di El-Hosh ospita un gran numero di petroglifi e persino testi, tutti ben in vista.

Ecco però il nodo cruciale: l’astrologia non fu adottata nell’antico Egitto fino alla fine del periodo tolemaico, nel I secolo a.C., quando i segni dello zodiaco furono dipinti sul soffitto del tempio di Montu e Rattawy ad Armant, così come sul tempio di Hathor a Dendera. Cosa ci fa dunque lì questa immagine rupestre che sembra essere molto più antica?

Le prime ipotesi sul senso dell’incisione

Per avere un’idea, i ricercatori hanno dovuto esaminare proprio la storia del simbolo. È stato osservato che la prima apparizione di un ibrido capra-pesce si riscontra nell’iconografia mesopotamica intorno al 2112 a.C. Adottata dai Sumeri e dagli Accadi, la figura rappresentava il dio Enki, noto anche come Ea, che era visto come una manifestazione della costellazione del Capricorno.

Si è dunque ipotizzato che il senso dell’incisione fosse proprio collegato alla costellazione. È molto probabile che l’immagine si riferisca al sistema stellare visibile nel cielo egiziano da agosto a novembre: i popoli del deserto, d’altronde, hanno a lungo fatto affidamento sulla loro conoscenza delle stelle per muoversi durante la notte, dunque avrebbe senso pensare che la creatura rappresentata si riferisse a delle conoscenze di navigazione essenziali per muoversi fra le insidie di una regione desertica.

Astrologia e geografia

C’è però da dire che il team di studiosi che sta ancora indagando su questo petroglifo non esclude il significato astrologico della raffigurazione. Come mai? Perché durante il periodo greco-romano l’interesse per i segni zodiacali ha portato alla produzione diffusa di oroscopi per egiziani d’élite. L’autore dell’elaborata incisione rupestre, dunque, potrebbe aver precedentemente conosciuto le basi dei fenomeni zodiacali.

Data anche la natura rudimentale dell’immagine, i ricercatori sospettano che sia stata probabilmente disegnata a memoria e che l’incisore avesse presumibilmente visto il simbolo su templi, tombe o monete. Ciò che è certo è che in qualche modo sembra esserci un collegamento tra astrologia e geografia, che lascia intendere quanto le conoscenze dei tempi fossero più diversificate e approfondite di quanto si possa pensare.

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