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SCIENZA

Il vulcano Etna è più attivo che mai, ha registrato l'evento eruttivo più intenso di sempre

L'eruzione dell'Etna dello scorso 30 aprile è stata così intensa da essere visibile anche dallo Spazio: tra fontane di lava e lapilli, cosa è successo nel vulcano?

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Il vulcano Etna, simbolo della Sicilia e protagonista indiscusso della vulcanologia europea, è tornato a far parlare di sé con un’attività esplosiva senza precedenti. Nella notte del 30 aprile 2025, si è verificato un nuovo episodio di straordinaria potenza, che gli esperti dell’Osservatorio Etneo dell’INGV descrivono come l’eruzione dell’Etna nel 2025 più intensa finora registrata.

Fontane di lava alte fino a 300 metri

L’attività stromboliana dell’Etna si è risvegliata poco dopo la mezzanotte, trasformandosi rapidamente in uno spettacolo incandescente. Le fontane di lava, visibili anche a decine di chilometri di distanza, hanno raggiunto altezze straordinarie, oscillando tra i 200 e i 300 metri sopra le bocche del cratere sud-est dell’Etna.

Questo cratere, già noto per la sua attività persistente, è stato il centro di due vigorose colate laviche che si sono riversate lungo i fianchi del vulcano, modellando nuovamente il paesaggio lavico dell’area.

Un’eruzione visibile anche dallo Spazio

La potenza dell’evento è stata tale da essere rilevata anche dallo Spazio. Il satellite Sentinel-5P, che fa parte del Programma Copernicus, ha registrato una densa nube di biossido di zolfo che si è sollevata dalla sommità del vulcano, per poi attraversare il Mediterraneo fino a raggiungere il Nord Africa. Un fenomeno tale sottolinea la forza dell’eruzione e anche il suo impatto sull’atmosfera e sull’ambiente.

Ricaduta di lapilli e forte tremore vulcanico

Intorno alle 03:30 dello scorso 30 aprile, numerosi abitanti della zona di Piano Vetore hanno segnalato una leggera ricaduta di lapilli che ha interessato l’area sud del vulcano. Contestualmente, i sismografi dell’INGV hanno registrato un picco del tremore vulcanico intorno alle ore 2:00, indice di una risalita di magma nelle profondità del vulcano.

Le deformazioni del suolo, rilevate dalla stazione dilatometrica di DRUV, hanno indicato un abbassamento repentino, confermando che il sistema vulcanico era sotto forte pressione nelle ore precedenti all’eruzione.

Immagini virali e interesse globale

La recente eruzione dell’Etna non è passata inosservata nemmeno sul fronte mediatico. I social sono stati inondati di video dell’eruzione del vulcano e foto, postati sia da turisti sia da esperti. La viralità dei contenuti ha confermato ancora una volta che l’Etna non è solo un fenomeno geologico, ma anche un potente catalizzatore di curiosità in tutto il mondo. Anche numerose pagine specializzate e canali internazionali hanno condiviso le immagini, aumentando la visibilità della nuova attività stromboliana dal cratere sud-est.

Un laboratorio naturale in continua evoluzione

Il caso dell’Etna offre agli scienziati un laboratorio a cielo aperto per lo studio dei vulcani attivi in Italia. La frequenza e l’intensità delle eruzioni recenti rendono l’Etna uno dei vulcani più studiati al mondo e, al contempo, una sfida costante per la comunità scientifica.

La continua attività del vulcano, sebbene spettacolare, impone anche un monitoraggio attento per prevenire rischi e proteggere le popolazioni locali. Fortunatamente, l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia è in prima linea nel fornire dati in tempo reale, grazie a una rete avanzata di strumenti di rilevazione sismica, satellitare e infrasonica.

Un gigante in piena attività

L’ultima eruzione dell’Etna, ha dimostrato che il vulcano è più attivo che mai. Tra lava, lapilli e nubi di gas, il paesaggio siciliano si è tinto di rosso fuoco, offrendo uno spettacolo di rara bellezza, ricordando anche quanto la natura può essere potente.

L’Etna in diretta, visibile anche tramite webcam e satelliti, continua a stupire il mondo intero. E ogni nuova attività, come quella del 30 aprile 2025, è un capitolo in più nella storia millenaria di questo gigante che non smette mai di sorprendere.