Nuove sostanze classificate pericolose per l'ambiente, l'elenco aggiornato dal 1° maggio 2025
Le nuove sostanze pericolose classificate sono dannose per l'uomo, gli animali e le piante: ecco perché l'aggiornamento del regolamento è un passo avanti per l'ambiente.
A partire dal 1° maggio 2025 entrerà in vigore un aggiornamento fondamentale nella classificazione delle sostanze pericolose per l’ambiente. Il cambiamento nasce dall’attuazione del Regolamento (UE) 2023/707, che ha introdotto nuove classi di pericolo ambientale nel quadro normativo europeo, modificando il già noto regolamento CLP (Classification, Labelling and Packaging). Questo adeguamento rappresenta una svolta per la gestione dei rischi ambientali associati a sostanze chimiche, imponendo nuovi criteri di classificazione, etichettatura e obblighi per le aziende. Una trasformazione normativa che punta a migliorare la protezione della salute umana e degli ecosistemi.
Le nuove categorie di pericolosità ambientale
Le sostanze chimiche che finora non rientravano nei parametri tradizionali di pericolo ambientale, dal 2025 potranno essere ufficialmente etichettate come interferenti endocrini per l’ambiente. Questo significa che viene confermata la loro capacità di alterare i sistemi ormonali degli organismi viventi, provocando effetti nocivi anche in basse concentrazioni. Una delle novità principali è proprio il riconoscimento scientifico e normativo dell’impatto di queste sostanze sul sistema endocrino dell’essere umano e anche per la flora e la fauna.
L’aggiornamento della normativa introduce anche le categorie PBT (Persistenti, Bioaccumulabili e Tossiche) e vPvB (molto Persistenti e molto Bioaccumulabili). Si tratta di sostanze che non si degradano facilmente nell’ambiente e tendono ad accumularsi negli organismi viventi attraverso la catena alimentare. L’esposizione prolungata può generare effetti congiunti difficili da invertire, anche nel lungo periodo.
Cosa sono le sostanze vPvM e PMT: l’allarme per le risorse idriche
Un altro gruppo di sostanze che sarà oggetto di classificazione obbligatoria riguarda quelle PMT (Persistenti, Mobili e Tossiche) e vPvM (molto Persistenti e molto Mobili). La loro pericolosità è legata alla capacità di contaminare in modo duraturo le risorse idriche, rendendo difficile o impossibile la rimozione anche tramite trattamenti convenzionali. Il regolamento le riconosce come un rischio concreto per le acque potabili e l’ambiente acquatico, sottolineando la necessità di controllarne l’uso e la diffusione.
Dal laboratorio all’etichetta: cosa cambia per le aziende
Il nuovo regolamento impone che tutte le sostanze immesse sul mercato europeo a partire dal 1° maggio 2025 siano classificate secondo questi nuovi criteri. Per le miscele chimiche, l’obbligo scatterà dal 1° maggio 2026. Tuttavia, sono previsti periodi transitori per i prodotti già presenti sul mercato: in generale, si parla di novembre 2026, mentre per il nuovo inquadramento delle miscele dovrebbe esserci tempo fino al 2028. Questo permetterà alle imprese di adeguare le etichette e i dossier tecnici alle nuove disposizioni.
Per le aziende, si tratta di un cambiamento significativo che richiede l’aggiornamento dei sistemi di gestione delle sostanze pericolose, delle schede di sicurezza e degli imballaggi. L’identificazione di queste nuove classi di rischio comporta anche una revisione dei limiti di concentrazione a partire dai quali una miscela deve essere considerata pericolosa.
Quali sono i nuovi codici EUH per il 2025?
Con l’entrata in vigore del regolamento (UE) 2023/707, dal 2025 sono stati introdotti nuovi codici EUH per identificare specifiche classi di pericolo ambientale e per la salute. Tra i principali:
- EUH430 – Può interferire con il sistema endocrino nell’ambiente
- EUH431 – Sospettato di interferire con il sistema endocrino nell’ambiente
- EUH440 – Si accumula nell’ambiente e negli organismi viventi
- EUH441 – Si accumula notevolmente nell’ambiente e negli organismi viventi
- EUH450 – Può contaminare duraturamente le risorse idriche
- EUH451 – Può contaminare molto duraturamente le risorse idriche
Questi codici compariranno sulle etichette e nelle schede di sicurezza dei prodotti contenenti tali sostanze.
Perché questa classificazione è cruciale per l’ambiente
Questa revisione normativa rappresenta un passo decisivo nella protezione ambientale a livello europeo. Le sostanze appena classificate non sono nuove, ma il loro impatto è oggi meglio compreso grazie a evidenze scientifiche più solide. La loro capacità di persistere, accumularsi e diffondersi, soprattutto attraverso l’acqua e gli organismi viventi, rende urgente un controllo più stringente.
Etichettare correttamente queste sostanze significa riconoscerne la pericolosità non solo per l’uomo, ma per l’intero ecosistema. Il regolamento UE 2023/707 fornisce finalmente un quadro normativo aggiornato, capace di intercettare i rischi emergenti legati alla contaminazione ambientale da sostanze chimiche.
Un’occasione per informare e prevenire
Quello che accadrà dal 1° maggio 2025 riguardo alle nuove sostanze pericolose non è solo un aggiornamento burocratico, ma una vera e propria opportunità per migliorare la sicurezza ambientale e aumentare la consapevolezza pubblica. Sapere quali elementi interferiscono con l’ambiente e come riconoscerli permette a cittadini, aziende e istituzioni di agire in modo più responsabile. E in un’epoca di emergenze ambientali, ogni strumento di prevenzione conta.